Trasformazione di una ditta individuale in SRL

Molte volte nell’arco della vita imprenditoriale ci si chiede se è il caso di trasformare una ditta individuale o società di persone ad un società a responsabilità limitata (Srl).
I vantaggi di una Srl sono molteplici:
• La protezione del proprio patrimonio individuale, soprattutto per un investimento in un mercato incerto;
• La possibilità di dedurre costi maggiori;
• La riduzione del carico contributivo e fiscale.
Se si richiede questa operazione al proprio consulente di fiducia, si potrebbe andare incontro a pareri di diverso tipo e spesso in contraddizione tra di loro.
L’errore più comune che molti consulenti commettono è affermare che è “molto semplice trasformare la ditta individuale in SRL perché basta aprire la nuova SRL e chiudere la vecchia partita IVA personale”.
Consigliano questa strada perché è molto semplice e decisamente poco costosa: basta andare dal Notaio ed aprire una SRL semplificata e poi chiudere la vecchia partita IVA.
In questo caso la SRL semplificata costerebbe solamente 300 euro.
I consulenti consigliano di fare una fattura per cedere le eventuali attrezzature che sono caricate sulla ditta individuale in modo di trasferirle alla nuova SRL e il gioco è fatto.
Se ci sono dei dipendenti allora basta avvisare il consulente del lavoro in modo che faccia un “passaggio diretto”.
Questa procedura sembra molto vantaggiosa perché estremamente semplice e poco costosa, con poche centinaia di euro si può si aprire la SRL semplificata con un capitale molto ridotto.
In realtà, il consulente che procede in questa direzione fa degli errori grossolani.
Prima di tutto, in caso di accertamento, per il Fisco, se si cedono le attrezzature e/o dipendenti e/o magazzino, si sta vendendo l’azienda e, quindi, si configura una cessione (cessione di azienda). Quando si parla di cessione si parla di imposte di registro.
Inoltre, si sta portando sul nuovo soggetto giuridico un'IVA (fatture passive dall’impresa individuale) che non deve esserci poiché come detto in precedenza si deve pagare l’imposta di registro e non l’imposta sul valore aggiunto.
Altro fattore fondamentale è che si perde tutto il valore che l’impresa individuale (o società di persone) ha costruito negli anni (AVVIAMENTO).
Il rischio maggiore è quello che in sede di controllo ci si ritrovi a dover pagare le imposte di registro stabilite dall’Ente accertatore e per di più perdendo il valore dell’avviamento che poteva esser trasferito nella nuova azienda come capitale sociale.
La strada corretta, invece, per trasformare la ditta individuale in SRL è quella dell’atto notarile di conferimento.
Quest’ultima porta notevoli vantaggi annullando contraddittori con il fisco. Questo perché l’atto di conferimento è uno strumento legale (si fa dal notaio), quindi, non è mai “attaccabile” da parte dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, si può conferire e, quindi, trasferire tutto nella nuova SRL senza aver problemi di nessun genere con il fisco, i dipendenti, i clienti, fornitori, banche ecc
Non ci sono tasse da pagare perché non è un atto di vendita.
Non c’è problema con l’IVA sui beni e le attrezzature “conferite” perché non si tratta di un atto di vendita.
Lo svantaggio principale nel fare questa operazione è data dai costi per l’atto di conferimento, in quanto una tale operazione ha un costo variabile tra i 3.500 euro e i 5.000 euro. Di fatto ci sono i costi del notaio (dai 1.500 ai 2.000) e quelli del commercialista (dai 2.000 ai 3.000 euro). Quest’ultimo deve fare una perizia giurata presso il tribunale o presso il notaio stesso, dove attesti il valore che si va a trasferire.
Una simile operazione presenta sicuramente un costo (una tantum) maggiore che un imprenditore deve sostenere per ridurre i propri rischi, dando un valore aggiunto all’impresa che si va a creare. Esso, inoltre, è l’unico modo per non incappare in sanzioni amministrative ben più elevate.
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