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Come separarsi: ecco le 10 domande più frequenti


Stai pensando di separarti? Ecco le 10 domande più frequenti che le persone che vogliono separarsi mi pongono con le mie risposte
Come separarsi: ecco le 10 domande più frequenti

1. Qual è la prima cosa che devo fare se sto pensando di separarmi?

A chi sta vivendo una crisi matrimoniale e familiare consiglio sempre di informarsi bene prima di compiere qualunque scelta. Il ruolo dell'avvocato è proprio quello di fornire tutte le informazioni necessarie in modo che la difficile scelta venga compiuta con consapevolezza. La persona che intende separarsi deve conoscere bene i propri diritti e i propri doveri per compiere una scelta di per sé difficile e dolorosa in assoluta consapevolezza. Rivolgiti sempre ad un avvocato esperto in diritto di famiglia e fai a lui tutte le domande a cui desideri avere una risposta.

2. Se mi separo mi porteranno via i figli?

Spesso sono le madri a rivolgermi questa domanda. Spesso sono donne che per motivi diversi vivono situazioni di fragilità, di abuso e violenza psicologica, che durante il matrimonio sono state trattate come persone prive di valore e quindi hanno perso la fiducia in loro stesse. Quando decidono di separarsi il primo pensiero va al loro bene più prezioso, i figli. Ogni situazione va valutata a sé, quello che con certezza posso dire per rassicurare ogni madre che sta scegliendo di separarsi è che i figli non vengono tolti alle madri perchè sono straniere, perchè durante il matrimonio non hanno lavorato e quindi sono prive di reddito, perchè hanno tradito il marito.

Quando il giudice deve decidere presso quale genitore collocare il figlio, lo farà tenendo a mente l'interesse del minore nel rispetto della bigenitorialità che, quando è possibile, va sempre garantita. Il giudice valuta ogni situazione tenedo conto dell'età dei figli, delle loro abitudini e della capacità genitoriale di ciascun coniuge.

3. Quando ci separeremo chi rimarrà a vivere nella casa coniugale?

Se ci sono figli la casa familiare verrà assegnata al genitore collocatario perchè la legge vuole garantire ai figli continuità di abitudini e stile di vita in un momento di crisi familiare. La casa quindi è a tutela dei figli. Se invece non ci sono figli non vi sarà alcun provvedimento di assegnazione e la casa seguirà le regole del diritto di proprietà.

4. Non ce la faccio più: posso andarmene di casa o devo aspettare che sia un giudice ad autorizzarmi?

Spesso accade che passino mesi prima che la coppia che ha deciso di separarsi compaia davanti al Presidente del Tribunale. In questo periodo la vita familiare può divenire insostenibile. In tutti questi casi sarebbe opportuno che uno dei due coniugi si allontanasse dalla casa familiare favorendo un abbassamento dei toni conflittuali. In tutti questi casi consiglio sempre di far precedere una lettera dell'avvocato con la quale si comunica alla controparte la necessità di allontanarsi da casa proprio per il clima che si è creato, così da evitare eventuali ripercussioni sia in sede civile che penale.

5. Ho sentito che in caso di separazione i figli sono affidati alla mamma e che il papà li vede poco. È vero?

Tutti i Tribunali riconoscono valore alla bigenitorialità, ovvero al diritto dei figli di mantenere rapporti significativi con entrambi i genitori. Ne deriva che, salvo casi particolari, i figli vengono affidati congiuntamente ad entrambi i genitori. Ciò significa che la responsabilità genitoriale rimane in capo ad entrambi i genitori che la eserciteranno di comune accordo per le scelte di particolare importanza: scuola, salute sport ecc. Al collocamento dei figli presso un genitore corrisponde il diritto dell'altro di vedere e tenere con sé i figli per tempi adeguati che garantiscano il mantenimento di un rapporto significativo con entrambi i genitori.

Quanto ai tempi specifici, non c'è una regola assoluta, ma sarà trovata una soluzione in base all'età dei figli, alla distanza tra le due abitazioni, alle abitudini dei figli, al lavoro dei genitori, agli impegni scolastici ed extra scolastici dei figli ecc. Ogni situazione è a sé, la separazione è un vestito che va confezionato su misura. Più è su misura, meglio si adatterà alla vita.

6. Durante tutto il matrimonio ho fatto la casalinga. Se mi separo chi mi manterrà?

La legge prevede la possibilità di chiedere un assegno di mantenimento in sede di separazione. L'art. 156 del codice civile recita: “Il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall'altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri . L'entità di tale somministrazione è determinata in relazione alle circostanze e ai redditi dell'obbligato”. Il coniuge che, per svariati motivi, al momento della separazione non ha redditi adeguati propri potrà chiedere ed ottenere un assegno di mantenimento. Per determinare l'ammontare il giudice deve tenere conto del tenore di vita in costanza di matrimonio e dei redditi dell'obbligato.

7. Devo pagare per sempre l'assegno di mantenimento per mia moglie e i miei figli? 

Spesso il coniuge obbligato, che più frequentemente è il marito, teme di dover pagare un assegno per tutta la vita. Per quanto riguarda i figli, l'assegno di mantenimento è dovuto fino all'autosufficienza economica. Non quindi fino ai 18 anni, come spesso erroneamnete si crede, ma fino a quando i figli non saranno economicamente autosufficienti. Questo non vuol dire che se un figlio non fa nulla il genitore lo manterrà per tutta la vita poiché la giurisprudenza è oramai unanime nel ritenere che vi sia un'età oltre la quale il figlio perde il diritto al mantenimento. Per quanto riguarda la moglie invece la risposta è più complessa poiché il presupposto per l'assegno di separazione e quello di divorzio sono diversi. Fate sempre questa domanda al vostro avvocato il quale valuterà la risposta più verosimile tenuto conto di tutti i fattori che rilevano e dell'orientamento giurisprudenziale in materia.

8. Se mi separo chi pagherà le spese legali?

Una delle preoccupazioni di chi si sta separando è chi paga l'avvocato. In Italia esiste il Patrocinio a spese dello Statao, il così detto Gratuito Patrocinio. La legge stabilisce che chi ha un reddito inferiore ad un certo importo, di € 11.746,68 per il 2021, ha diritto al gratuito patrocinio. Questo significa che l'avvocato non può chiedere soldi al cliente e che le spese legali saranno rimborsate dallo Stato a fine causa. In diritto civile esiste il principio della soccombenza che tradotto in parole semplici significa “ chi perde paga”. Sempre più i Tribunali applicano questo principio anche al diritto di famiglia. Accade così che, spesso, con la sentenza di separazione il Tribunale condanni una parte a pagare le spese legali sostenute dall'altra parte.

9. Ho sentito dire che, con la separazione, dovrò pagare anche le spese extra di mio figlio. Cosa sono?

Presso ogni Tribunale esiste un Protocollo per l'individuazione e la regolamentazione delle cosiddette spesa extra, ovvero delle spese che non sono ricomprese nell'assegno di mantenimento. Nel protocollo sono indicate analiticamente le spese che rientrano nell'assegno di mantenimento ordinario e quelle che sono escluse e per questo sono dette “ spese extra”. Di queste alcune necessitano del preventivo accordo tra i genitori altre no. Quando si sta determinando l'importo dell'assegno di mantenimento è importante tenere a mente cosa è spesa ordinaria e cosa è straordinaria. Io consegno sempre ai miei clienti copia del Protocollo in uso presso il Tribunale competente in modo che sappiano esattamente come comportarsi.

10. Se muoio dopo la separazione , l'ex coniuge eredita?

Con la separazione non vengono meno i diritti ereditari tra coniugi. Ne deriva che se uno dei due coniugi dovesse morire, l'altro ha diritto alla sua eredità. Solo nel caso in cui al coniuge sia stata addebitata la separazione a questi non spetta alcun diritto ereditario a meno che, al momento dell'apertura della successione, non godesse degli alimenti, In questo caso avrà diritto ad un assegno vitalizio.

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L'autore è esperto in Diritto di famiglia
AVV. MANUELA CASTEGNARO
via Mure Del Bastion, 10
36061 - Bassano del Grappa (VI), Veneto


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