Cos'è la Schema Therapy


Introduzione all'approccio della Schema Therapy.
Che cos'è, perché può aiutare chi vive un disagio profondo e irrisolto
Cos'è la Schema Therapy
Le persone che ricercano un aiuto psicologico non sempre hanno un problema o un disturbo specifico; spesso il problema vero è la difficoltà a stare con gli altri, ad avere e mantenere relazioni significative, stabili e soddisfacenti. La sensazione che viene riferita quasi costantemente dalle persone che si rivolgono ad un terapeuta è che ci sia qualcosa che non va, come se la vita non stesse mantenendo le promesse fatte. E la conseguenza è una sensazione di disagio, di infelicità, l’impossibilità a stare bene da soli, e con gli altri.
In certi casi la vita è difficile, amara e faticosa fin dai primi passi. I bisogni primari, come sentirsi amati, accuditi, protetti, sono vitali nelle prime fasi di vita dell’individuo perché permettono di sopravvivere fisicamente ed emotivamente. Se questi bisogni non vengono soddisfatti, l’intera esistenza futura si poggerà su fondamenta instabili. Se immaginiamo il nostro percorso di vita come l’atto di costruirci una casa, ci rendiamo conto di quanto sia importante costruire su fondamenta solide, sicure. Se le prime cose che impariamo su noi stessi sono "non vado bene" o "nessuno può amarmi" o "sono solo", allora questa sarà la convinzione che ci porteremo dietro negli anni, e per quanti sforzi facciamo perché la casa che stiamo costruendo per noi sia bella ed accogliente, per quanti fiori possiamo mettere sui balconi, il pavimento sarà sempre traballante, gli angoli angusti, e gli spifferi troppo freddi.

E allora cosa fare? Bisogna tornare a quei mattoni con cui la casa è stata costruita, e dare loro una nuova forma, in modo da rinnovare la nostra opera, renderla migliore per noi, più adatta ai nostri bisogni, far sì che quella casa sia a nostra misura.
Perché la Schema Therapy?
La Schema Therapy si rivolge soprattutto a quelle persone che si trovano imprigionate in una sofferenza che si trascina da tempo, senza risolversi definitivamente, come se appunto nella vita si replicassero sempre gli stessi copioni.
L’obiettivo della Schema Therapy è modificare le strutture, gli Schemi che ognuno di noi utilizza per dare un senso alla propria esistenza, definendo il modo in cui vediamo, pensiamo e sentiamo noi stessi e il mondo circostante, quando queste si rivelano disfunzionali, dannose per noi.
Questi Schemi si costruiscono fin dalle prime esperienze di vita nella relazione con le persone significative e definiscono le future relazioni nel corso della nostra esistenza. Sono i mattoni di cui è fatta la nostra casa, e sono impastati delle emozioni che abbiamo provato nelle nostre esperienze relazionali infantili. Se abbiamo sperimentato vergogna e solitudine, i mattoni avranno quel colore e quella consistenza, e nella nostra vita adulta tenderemo a riutilizzare lo stesso impasto anche per nuove occasioni, col risultato di sentirci ancora e di nuovo soli e pieni di vergogna per noi stessi.
Attraverso il percorso in Schema Therapy la relazione tra paziente e terapeuta può diventare, spesso per la prima volta, quell’esperienza differente, quella relazione significativa in cui non si avverano le profezie negative costanti nella vita del paziente. Nella relazione terapeutica quei mattoni non si incastrano più, perché alla chiusura non corrisponde abbandono, al distacco non corrisponde rifiuto o colpevolizzazione. Il terapeuta offre un impasto diverso, comprensione e sostegno, empatia e ascolto. In altre parole, offre alla persona che ha di fronte quello di cui ha bisogno e di cui ha sempre avuto bisogno, dandole la possibilità di ricostruire fondamenta solide per la propria casa, e da lì la possibilità di disegnare per sé un futuro differente.

Una delle strade che utilizza la Schema Therapy per modificare gli schemi, la più diretta, è modificare l’emozione connessa allo schema. Rifare l’impasto utilizzando materiali diversi, emozioni positive. Andare a rivivere quegli eventi passati modificandone la tonalità emotiva; dare al paziente finalmente la possibilità di esprimere il suo bisogno e soddisfarlo. La cosa sorprendente, quasi "magica" è che da quel momento l’emozione associata al ricordo sarà quella vissuta in seduta, e permetterà al paziente di sentirsi protetto, sicuro. Un mattone alla volta.
Cambiare i mattoni non significa cambiare quello che la persona è, ma significa, più profondamente, dare a quella persona esattamente quello di cui ha sempre avuto bisogno permettendole di essere quello che è e di amarsi per come è.
Marina Cirio

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