Il bambino lascia traccia di sé


Ognuno di noi può provare il desiderio di lasciare una propria traccia nel mondo, i bambini lo fanno principalmente attraverso il foglio, il disegno
Il bambino lascia traccia di sé

Ognuno di noi può provare il desiderio di lasciare una propria traccia nel mondo, i bambini lo fanno principalmente attraverso il foglio, il disegno.

A livello comunicativo, clinico e terapeutico il disegno, così come il gioco, il racconto, la fiaba e la favola, rappresenta un’esperienza unica per poter esprimere se stessi. A differenza delle parole che svaniscono nel momento stesso in cui sono pronunciate, se non interiorizzate, le tracce grafiche lasciano e testimoniano un segno tangibile e concreto della propria esistenza. Da un semplice scarabocchio, possiamo comprendere la maturazione del sistema nervoso in relazione ai prerequisiti dell'apprendimenti e alle abilità motorie (fino a 20 mesi) percettive(dai 20 ai 30 mesi), di astrazione e rappresentative (dai 30 ai 48 mesi) di chi disegna.

Man mano che cresce lo sviluppo psicoevolutivo, dallo scarabocchio si passa al disegno (dai 3 anni in poi) entrando in una nuova fase, in cui le strutture psicomotorie e prassiche permettono al bimbo di aggiungere al proprio segno grafico figure e forme, fino ad arrivare nel procedere degli anni alla composizione di scene complesse, figure umane, meccaniche, animali per poi dare sempre più attenzione ai dettagli degli elementi che riguardano Sé e il mondo circostante.

L'osservazione del disegno, la sua analisi ed interpretazione prevede lo studio di molti fattori. Il disegno e i test grafici permettono al clinico di valutare disagi emotivi, meccanismi di difesa, patologie infantili, difficoltà di comunicazione e socializzazione, la qualità dei legami affettivi, la tolleranza alle regole, i livelli di frustrazione, il valore di Se, il livello psicoaffettivo, cognitivo, ambientale e familiare in cui è inserito.

Il bambino che disegna spontaneamente gioca con i segni che produce, e impara dal suo stesso atto rispecchiandosi nella forza dei gesti, nelle forme e nei colori che sceglie, si meraviglia di ciò che prova e modifica i tratti in base alle sue emozioni. Quando un bambino vi regala un disegno vin quel momento vi sta regalando la sua anima.e non c'è nulla di più prezioso per comprendere i suoi stati d'animo e i suoi pensieri e per creare una relazione di fiducia,con lui. Questa relazione sarà uno degli attivatori psicosociali ed emotivi fondamentali con cui egli imparerà a stare in contatto con gli altri e a riconoscere in chi lo ascolta il desiderio di raccontare qualcosa di Sè, aprendo la strada ad una comunicazione relazionale sana e funzionale per la sua crescita affettiva.

Il disegno, così come ila scrittura, il gioco, la favola, la fiaba e i sogni ci permettono di osservare e esplorare empaticamente come l'altro vive la realtà intrapsichica e interpersoanale, manifestata attraverso stati di paura, tensione, ipereccitazione, silenzi, euforia, disagi e agiti a livello biopsicosociale, comportamentale e familiare.

Il disegno è una forma di Art Therapy, ha una funzione catartica sia per grandi che per piccoli, aiuta a lasciare una traccia della nostra identità o di come essa si sta strutturando.

Il foglio rappresenta una tela su cui dipengere noi stessi.

Alla fine di questo breve articolo, provate a disegnare quello che sentite su un foglio, ogni traccia grafica è legata al momento storico ed emozionale vissuto, sono consapevole che non sarà un impresa facile, da quando non disegnate? Provate, fatelo lasciandovi andare alle vostre libere associazioni e sensazioni, oppure disegnate con i vostri bambini, poi riguardate il disegno e cercate di coglierne i dettagli ed interpretarlo. Ripetete la stessa operazione domani, i disegni non sono mai uguali anche se il tema può essere lo stesso, perchè ognuno ha la propria unicità e le emozioni cambiano continuamente. Il risultato vi sorprenderà!

Prima di essere grandi siamo stati bambini ed è importante ritrovare la parte spontanea di noi che ci consente di riconoscere il desiderio e il bisogno di tenerezza e leggerezza negli occhi di chi ci guarda.e sopratutto ai nostri.

"Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma solo pochi se ne ricordano"  (Antoine De Saint Exupery - da Il Piccolo Principe)

Articolo del:


di Dottoressa Lanci Francesca

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse