Il bambino plusdotato


Relativamente alla psicologia scolastica oggi affrontiamo il tema del bambino plusdotato
Il bambino plusdotato

Chi sono i bambini plusdotati?

I bambini plusdotati secondo alcune stime rappresentano il 5% degli studenti italiani. Essi, così come gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), necessitano di essere opportunamente tutelati perché potrebbero soffrire di problemi di isolamento e/o di autostima bassa. Vivendo, in qualche modo, disadattati rispetto ai compagni, con conseguenze negative sul percorso di crescita sia scolastico sia sociale e personale.

Ecco perché è necessario diagnosticare il prima possibile questa capacità piuttosto rara. Essere plusdotato non è affatto una caratteristica negativa, eppure è necessario fare attenzione, soprattutto durante l'infanzia, a evitare che il bambino si senta diverso e che cerchi di nascondere le sue capacità.

Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) una persona plusdotata, o "superdotata", ha un coefficiente intellettuale superiore a 130 risultato che si ottiene per merito della somministrazione del Test del Quoziente Intellettivo. 

La plusdotazione intellettiva è una complessa costellazione di ingredienti biologici, psicologici, comportamentali e ambientali che si esprimono in differenti modalità.

Il bambino plusdotato a quali problematiche va incontro?

  • Autostima bassa

  • Poco stimolo nei confronti delle attività scolastiche perciò si annoia

  • Scarsa socializzazione coi coetanei

  • Ribelle sul piano comportamentale

  • Teme il fallimento.

Quali abilità presenta il bambino plusdotato?

  • Efficiente memoria

  • Abilità verbali sviluppate

  • Molta curiosità

  • Senso autocritico

  • Empatia e sensibilità

  • Creatività

  • Predilige relazionarsi con persone più grandi.

I profili dei bambini plusdotati

I bambini plusdotati, non vengono classificati in un’unica tipologia di profilo, ma possono assumere dissimili profili, ossia: di successo, creativo, straordinario, autonomo, a rischio, nascosto.

Si comprende dal mio articolo, quanto sia utile individuare il prima possibile la diagnosi sulla plusdotazione. Un contributo prezioso può essere fornito dagli insegnanti, dai genitori e dallo psicologo scolastico, al fine di aiutare il bambino a sentirsi a suo agio con le sue abilità cognitive. Concludo, dunque, con l’invito a genitori e insegnanti di non lasciare trascorrere inutile tempo per il bene del piccolo.

 

Sperando caro lettore, di esserti di supporto, mi rendo disponibile e reperibile a riguardo per una consultazione gratuita ai miei contatti, mail: auregagliano@gmail.com  e tel: 3934482694

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di Dott.ssa Aurelia Gagliano

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