L’abbraccio attraverso gli occhi. L’autenticità dello sguardo


Il modello di attaccamento sicuro, in questo periodo pandemico, può essere la fonte di salvezza per tanti bambini
L’abbraccio attraverso gli occhi. L’autenticità dello sguardo

L’abbraccio rappresenta un gesto primordiale, quel primo contatto che si instaura tra la mamma e il neonato pochi minuti dopo la nascita. La mamma trasmette al figlio calore e protezione. Non si tratta soltanto di un abbraccio ma anche dello sguardo, perché la mamma lo guarda continuamente perdendosi nelle sue espressioni delicate…

Dunque due grandi ingredienti dove l’uno sembrerebbe, a mio avviso, non poter fare a meno dell’altro…

Quanti sguardi incontro ultimamente negli ambienti scolastici dove svolgo la mia professione improntata sulla relazione di aiuto ed occupandomi principalmente di bambini/ragazzi.
•    Occhi smarriti…
•    occhi demotivati…
•    occhi rabbiosi…
•    occhi ansiogeni…
•    occhi sorridenti…
•    occhi energici…

Fondamentale è evidenziare che la qualità della relazione tra allievo-insegnante si evince da una serie di segnali sottili trasmessi dal contatto oculare, dal tono della voce e da tutti quegli elementi non verbali che veicolano lo stato emotivo.

I modelli di attaccamento personali influenzano la relazione con l’allievo. I modelli di attaccamento dell’insegnante possono essere correlabili al suo stile personale nell’espressione emotiva e al grado di sensibilità verso i bisogni emotivi del bambino.

Gli adulti con una storia di attaccamento sicuro tendono a percepire i bisogni emotivi dell’altro come legittimi e a rispondervi con sensibilità.

È per questo motivo che io credo che il modello di attaccamento sicuro, in questo periodo pandemico, possa essere la fonte di salvezza per tanti bambini.

Occorre ricordare che il bambino è il riflesso dei pattern educativi che riceve. Se si circonda di ansia sentirà ansia dentro sé stesso, se si circonda di paura sentirà paura, se si circonda di serenità sentirà serenità. I bambini vanno incoraggiati non spaventati.  

La mascherina ha cambiato il nostro stile di vita ma sui bambini ha avuto un impatto significativo. Persino la CV (comunicazione verbale) ha subito una trasformazione. Si tende a parlare meno a causa della mascherina e temendo maggiore rischio di contagio dal covid-19.
Oppure si parla con qualcun altro evitando d’incrociare il suo sguardo.
Si presta poca attenzione al volto dell’altro…

Si è concentrati più sulla paura o sull’ansia invece che sulla relazione presente.
Si teme di contrarre il virus e si tralasciano gli effetti della bella relazione improntata sul qui ed ora.

E gli occhi che fine hanno fatto?
I tuoi occhi possono vibrare emozioni, anche un quadro suscita un effetto simile, ma il massimo risultato di contagio emotivo si ottiene quando si incontra lo sguardo dell’altro.
Basta uno sguardo in questo periodo per capire quello che nasconde la parte inferiore del tuo volto sotto la mascherina.

Da sempre lo sguardo ha un forte potere sul comportamento e ha un effetto ipnotico, per cui quando si guarda fisso potrebbe recare fastidio. Quando ci si perde negli occhi dell’altro si prova emozione a tal punto da perdere il proprio stato di presenza. Non bisogna guardare fisso gli altri essendo intrusivi, ma avere uno sguardo fluttuante sul suo viso.

Secondo la PNL (Programmazione Neuro Linguistica), dove per Programmazione si intende: il nostro cervello che può operare contemporaneamente nel passato, nel presente e nel futuro.

Neuro: ogni comportamento umano è fatto di processi neurologici. Il sistema nervoso riceve stimoli dagli organi di senso (vista, udito, tatto, olfatto e gusto) e li rielabora come percezioni e rappresentazioni.

Linguistica: i processi mentali umani sono codificati, organizzati e trasformati attraverso il linguaggio. Le parole sono ponti che collegano le rappresentazioni interne del mondo con quel che accade nell’esperienza. Il linguaggio è l’espressione individuale della nostra percezione soggettiva.
 
Esistono determinate teorie sui movimenti oculari e sull’organizzazione delle informazioni nella mente. È vero che quando qualcuno porta gli occhi verso l’alto è facile che stia immaginando internamente qualcosa. Ogni volta che si incrocia lo sguardo di qualcuno non si può fare a meno di attribuirgli uno stato interno.

È possibile abbracciare l’altro attraverso il potere AUTENTICO dello SGUARDO trasmettendo il proprio desiderio di volerlo abbracciare. Questo fa sì che l’altro si senta abbracciato e avvolto dalle coccole che chiede in quel preciso istante. L’importante è crederci e non dimentichiamo che nascondiamo le labbra, il mento, parte del nostro volto a causa della mascherina, ma i nostri occhi sono ben visibili, quindi, mostriamoli. Incrociamo lo sguardo abbracciandoci, perché ora più che in passato, tutti ne abbiamo bisogno!

 

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di Dott.ssa Aurelia Gagliano

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