Lasciarsi il passato alle spalle con l'EMDR


Tutti noi, per il semplice fatto di vivere, siamo esposti all’eventualità di sperimentare, delle “ferite dell’anima”. Come fare per rimarginarle?
Lasciarsi il passato alle spalle con l'EMDR
Tutti noi, per il semplice fatto di vivere, siamo esposti all’eventualità di sperimentare, nel corso della nostra esistenza, delle "ferite dell’anima", ovvero quelli che gli esperti sono soliti definire i cosiddetti traumi psicologici. Questi traumi possono essere di due tipi: quelli "con la T maiuscola", ovvero quelle ferite importanti che minacciano la nostra integrità (come calamità naturali, incidenti stradali, stupri, aggressioni, malattie infauste, omicidi o suicidi di persone care); e quelli "con la t minuscola", esperienze che sembrano apparentemente poco rilevanti (come abbandoni, paure, trascuratezze ecc.), ma che possono assumere un peso, soprattutto se ripetute nel tempo o se subite in particolari momenti di vulnerabilità o nell’infanzia.
Recita un diffuso saggio: "Il tempo guarisce tutte le ferite", ma, purtroppo, non è sempre così; ci sono ferite che continuano a sanguinare anche a distanza di anni. Solitamente, per "guarire", la nostra mente mette in campo le proprie risorse, poiché, così come siamo dotati di un sistema immunitario che ci permette di curare le ferite fisiche, siamo anche provvisti di un naturale sistema di riparazione delle ferite dell’anima: gli eventi traumatici, in questo caso, non vengono cancellati, ma rielaborati in modo adattivo permettendoci di andare avanti e lasciare il passato nel passato proseguendo il nostro cammino di vita. Qualcosa può però andare storto; se l'evento traumatico, invece, non viene adeguatamente rielaborato, il trascorrere del tempo ne "congela" il ricordo nel cervello, generando reazioni automatiche di sofferenza e disagio. Lo sa bene chi, anche dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, lo stesso identico dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato.
Come fare, allora, affinché questi ricordi negativi perdano il loro "potere riattivante" e possano essere ricordati come eventi "neutri" del passato senza che condizionino il nostro presente?
Esiste una tecnica, chiamata EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing) che può aiutare a far sì che ciò avvenga. L’EMDR è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro, che si basa sul riconoscimento che la semplice stimolazione bilaterale dei movimenti oculari permette di elaborare, in modo del tutto spontaneo, i ricordi. Pertanto, un brutto ricordo traumatico viene desensibilizzato perdendo la sua carica negativa cessando così di essere disturbante per chi lo ha esperito.

Ma come funzione nella pratica?
Una volta individuato il ricordo, si esorta il paziente a concentrarsi su di esso e a seguire i movimenti delle dita del terapeuta che velocemente si spostano da destra a sinistra, chiedendo poi di riferire cosa nota. Mentre il soggetto è concentrato contemporaneamente sul "ricordo, i movimenti oculari, le sensazioni corporee e quelle emotive", gli emisferi cerebrali si attivano in modo tale da sbloccare il suddetto ricordo e rimetterlo "in circolo", stimolando la formazione di nuove connessioni neurali e quindi nuovi significati utili. Nel giro di una o più sedute, le connotazioni negative legate al ricordo svaniscono e vengono sostituite con sensazioni neutre.
Per chiarezza è opportuno specificare che i ricordi non vengono cancellati né tantomeno dimenticati - rimangono parte integrante "dell’equipaggiamento" che ciascuno di noi si porta dietro nel corso della propria vita - semplicemente si neutralizzano le sensazioni disturbanti legate alla memoria di quell’evento e vi si associano significati più costruttivi. Ciò consente di concentrarsi sul qui ed ora senza continuare a vivere in una scena del passato che guida e condiziona la percezione del presente.
In ultimo, è molto importante sottolineare che in Italia (come in tutto il mondo) questo metodo deve essere appreso con uno specifico corso di formazione autorizzato, che nel nostro Paese, si tratta della Associazione Italiana EMDR. Questo training può essere svolto solamente da psicoterapeuti che hanno, dunque, un’ulteriore formazione specifica nel trattamento. Ciò significa che non tutti gli psicoterapeuti possono praticarlo. Prima di mettersi nelle mani di qualsiasi specialista che si dichiara esperto del trattamento, sarebbe quindi opportuno controllare che abbia avuto l’autorizzazione alla sua pratica e che sia inserito nella lista dei terapeuti formati che potete consultare sul sito dell’Associazione.

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di Dott.ssa Elisa Piovani

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