Le start-up o imprese innovative, il nuovo modello di business


L’evoluzione, in un periodo dominato dalle tecnologie come quello attuale, fa rima con innovazione e in economia si traduce in start-up o imprese innovative
Le start-up o imprese innovative, il nuovo modello di business

Mantenersi al passo con i tempi è un requisito fondamentale per imprese e imprenditori che posseggono come obiettivo quello di affermarsi (o migliorare il loro posizionamento) sul mercato e progredire. L’evoluzione - in un periodo dominato dalle tecnologie come quello attuale - fa rima con innovazione e in economia si traduce in start-up o imprese innovative. È questa, infatti, il genere di impresa promossa, negli ultimi tempi, dai Paesi avanzati e ritenuta elemento essenziale per il loro sviluppo economico.

 

Cosa sono le imprese innovative?

Consultando il vocabolario è già possibile farsi un’idea su cosa siano le start-up o imprese innovative.

Nella sua accezione economica il termine innovazione indica «miglioramento o radicale cambiamento dei beni offerti (innovazione di prodotto, ndr). Intervento migliorativo o di radicale mutamento riguardante il sistema o i macchinari o l'organizzazione della produzione (innovazione di processo, ndr)».

Una definizione più dettagliata è contenuta nel Decreto Legge Crescita 2.0 del 18 ottobre 2012, n. 179. L’articolo 25, infatti, recita «la start up innovativa è la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia le cui azioni o quote rappresentative  del  capitale  sociale  non  sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale  di negoziazione», vi rientrano dunque le SRL, comprese la semplificata e/o a capitale ridotto, le SPA, le SEPA e le società cooperative.

Per dirsi innovative le start up devono introdurre sul mercato un prodotto o servizio non ancora presente o significativamente migliorato che venga riconosciuto come progresso e devono possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

- Le spese in ricerca e sviluppo non devono essere inferiori al 20% dell’importo sostenuto tra costo e valore totale della  produzione della start-up innovativa.

- La forza lavoro impiegata dalla società deve essere altamente specializzata, nello specifico sono richiesti dottorato di ricerca, svolto o in svolgimento in una università italiana o estera, laurea o precedenti esperienze, almeno triennali, in attività di ricerca certificata e svolti presso istituti, pubblici o privati, di ricerca in Italia o all’estero.

- La società deve essere, si legge nell’art. 15, «titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale direttamente afferenti all'oggetto sociale e all'attività di impresa».

 

Le agevolazioni

Le imprese innovative godono di specifiche e numerose agevolazioni quali:

- Esonero dal versamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria generalmente dovuti per gli adempimenti da effettuare presso il Registro delle imprese; esonero dal versamento del diritto annuale dovuto in favore delle Camere di Commercio.

- Detrazione Irpef 19% sulle spese per un investimento massimo detraibile di 500 mila euro, da mantenere per almeno 2 anni.

- Credito d’imposta al 35%, valido per l’assunzione di personale altamente qualificato fino a 200 mila euro annui per impresa.

- Possibilità di rinnovare di ulteriori 12 mesi, trascorsi 36 mesi dall’assunzione, i contratti a tempo determinato.

- Crowdfunding.

- Incentivi su assegnazione di azioni, quote o titoli equivalenti a amministratori, dipendenti, collaboratori e fornitori delle imprese innovative.

Altro fattore da non sottovalutare e da iscrivere tra i vantaggi delle start up innovative è l’inclusione di queste tra le imprese beneficiarie dei servizi messi a disposizioni dall’Agenzia ICE per l’internazionalizzazione.

 

I finanziamenti

Al fine di promuovere lo sviluppo delle società innovative, il Governo ha realizzato un programma di incentivi (Decreto incentivi) che prevede la possibilità di finanziare tali imprese fino a 1.5 milioni di euro, secondo la modalità del finanziamento a tasso zero da restituire entro 8 anni che non potrà superare il 70% dell’investimento totale.

Se l’impresa è composta da donne o giovani, l’importo massimo del finanziamento potrebbe raggiungere l’80%. Le imprese con sede nel Sud Italia o a L’Aquila hanno diritto a un’ulteriore agevolazione, ossia un contributo a fondo perduto del 20%; le start up costituite da non più di un anno potranno, inoltre, usufruire di un tutoring tecnologico-gestionale con servizi altamente specializzati.

Inoltre, fino al dicembre 2020 le imprese start up innovative potranno usufruire del finanziamento promosso da Invitalia e denominato Smart&Start Italia.

 

Il nostro studio è a disposizione per offrire maggiori informazioni e consulenza al riguardo.

 

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di Dott. Giuseppe Puglisi

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