Overthinking, il "pensare troppo"


Overthinking può essere tradotto in italiano come “pensare troppo”. Pensare troppo diventa problematico quando crea ansia, paura e incertezza
Overthinking, il "pensare troppo"

Overthinking è un termine inglese che in italiano potremmo tradurre come “pensare troppo”. Questa modalità di pensiero non è di per sé patologica ma un comportamento umano naturale. L’overthinking comincia ad essere problematico quando genera nella persona stress, ansia, paura e incertezza.

 

Ma cosa vuol dire pensare troppo?

L’overthinking è caratterizzato da uno stato mentale alterato nel quale il cervello si ritrova intrappolato in un ciclo di analisi ripetute che possono riguardare un problema o un argomento. La nostra energia mentale viene inutilmente spesa in una sorta di pensiero ridondante che affatica l’individuo e influenza in maniera negativa molti aspetti della vita quotidiana.

L’overthinking si scatena all’improvviso e autonomamente ed è associato ad una visione negativa che coinvolge anche quegli aspetti della vita che non possiamo tenere sotto controllo. Spesso viene identificato tra i sintomi dei disturbi d’ansiaPer capire meglio questo fenomeno riporto alcuni scenari facilmente comprensibili e che potrebbero essere familiari.

  • Potrebbe capitare di non riuscire a smettere a pensare ad un problema, ad una persona o a un evento accaduto.

  • Potrebbe capitare di non riuscire a controllare i vostri pensieri che continuano a tornare a un evento passato.

  • Potrebbe capitare, se vi è successo qualcosa di brutto, di continuare a pensarci e di chiedervi perché proprio a me.

  • Potrebbe capitare di sviluppare un’attenzione morbosa ai dettagli o di non riuscire a calmare i vostri pensieri.

Questo tipo di pensiero come già detto influisce anche sulla qualità della vita. I soggetti che presentano la tendenza al pensiero compulsivo, infatti, potrebbero avere difficoltà:

  • a fare nuove amicizie o mantenere le relazioni amicali già presenti a causa di una incapacità nel mostrare e comunicare i propri sentimenti;

  • a dedicarsi ai propri hobby o alle proprie passioni perché le energie e il tempo sono stati investiti nel rimuginio;

  • a controllare i propri pensieri e le proprie emozioni.

Esistono due forme di pensiero compulsivo

Possiamo distinguere due forme di pensiero compulsivo: una legata al passato e una proiettata nel futuroNel primo caso il soggetto si ritroverà a pensare troppo alle esperienze passate ricordando gli errori che ha commesso e le occasioni che ha perso. Nel secondo caso il pensiero sarà orientato al futuro che, in quanto tale, non è controllabile e sarà vissuto come fonte di preoccupazione, angoscia e turbamento. La preoccupazione per un’attività futura diventa talmente forte e totalizzante da far sentire sopraffatti solo al pensiero di dover svolgere quella attività.

Una delle caratteristiche dell’overthinking sta proprio nel non riuscire a stare nel qui e ora, a essere presenti nel presentePer questo motivo è importante da un lato, dare un significato al nostro passato lasciandolo andare e coltivare fiducia verso il futuro; dall’altro lato concentrare le nostre energie su ciò che ci accade di buono godendo il momento presente.

Sarà importante, quindi, lavorare sui nostri schemi mentali e modificare il modo di gestire le relazioni con noi stessi e, di conseguenza, con gli altri.

 

Bibliografia

AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, ed. it. a cura di Biondi M., Cortina, Milano 2014

Pazienza V., Smetti di pensare! Overthinking e ruminazione mentale, ed. in.edit, 2018

Elliis A., Che ansia! Come controllarla prima che lei controlli te, Ed. Erickson. 2013

Articolo del:


di Dott.ssa Laura Riva, Psicologa

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