Psoriasi; il vulcano dormiente
Una delle più complesse malattie della pelle rivela, in profondità, fenditure e spaccature dell'identità. E sotto la cenere cova un incendio
UN INNESCO A OROLOGERIA
Marco, così lo chiameremo, lasciava sulla poltrona una vera e propria "muta". Il suo corpo, meglio, la sua pelle completamente arrossata dall'eritema lasciava tracce del suo passaggio inconfondibili. Come scaglie di serpente riempivano il tessuto e il pavimento attorno, quasi che ad ogni istante cercasse di compiersi una trasformazione peraltro difficile e temuta. Lavorava come "controllore" in una importante azienda di trasporti nazionale, ligio al proprio dovere così come al codice della strada. Mi raccontava che anche in presenza di una linea di mezzeria discontinua e in assenza di limiti di velocità o di sorpasso non poteva concedersi, pur ben ancorato alla cintura di sicurezza, il benché minimo tentativo di accelerare e sorpassare l'automobile che lo precedeva. Nel tempo libero si concedeva la passione giovanile di giocatore di Basket. I compagni lo avevano appellato in modo del tutto contrario, almeno apparentemente, al suo carattere "ufficiale". Lo chiamavano infatti, lui sempre affabile e sorridente, la "bomba", a imperitura memoria delle sue proverbiali sfuriate in presenza di soprusi o ingiustizie arbitrali. Ricordava anche che, una volta, durante un episodio particolarmente odioso di gioco, ben cinque, fra avversari e compagni, si provarono a trattenerlo da azioni violente, riuscendo solo a scongiurare gli effetti peggiori, ma non qualche escoriazione e contusione. Il controllo feroce sulle vicende emotive ed interiori, di tanto in tanto cedeva il passo e da sotto quella cenere spenta si scatenava una vera e propria eruzione lavica di ira ed aggressività. Le cure dermatologiche palliative non avevano che alleviato la sofferenza, interiore ed esteriore, che anni di quella condizione avevano generato.
PSORIASI, LA MUTA IMPOSSIBILE
E' l'organo di confine che delimita, protegge e segna la nostra individualità fisica, il bozzolo al cui interno l'infinito mistero della vita si compie, il Vaso Alchemico (Athanor) dentro il quale la nostra trasformazione si compie dal primo all'ultimo giorno. Le sue funzioni principali sono anche quelle di garantire gli scambi con l'esterno di liquidi e di calore (funzione emuntoria) nonché di svolgere un'attitività di invio di segnali emotivi ed espressivi relativi alla vita di relazione, affettiva e sessuale (funzione comunicativa). Lo sbiancarsi del volto di fronte a ciò che terrorizza, il suo arrossarsi in circostanze emotive diverse (la passione, la vergogna, l'aggressività), la capacità della pelle di assecondare le nostre abilità comunicative per esprimere gioia, dolore, sorpresa, disgusto, rabbia ci fa intuire come la pelle sia una vera e propria cartina di tornasole della nostra identità, un biglietto da visita incapace di dissimulare troppo a lungo un continuo ed inconsapevole disaccordo tra pensieri ed emozioni. Insomma la pelle può anche essere il primo nostro grande accusatore, capace di smascherare la nostra insincerità profonda, un'identità, dunque, doppia. La lesione, infatti, si manifesta con una accelerazione paradossale del turn over cellulare dell'epidermide la quale, così, vede una continua "morìa" della parte superficiale della cute. Ma questa accelerazione ha anche una ulteriore conseguenza; la sua rapidità, assieme allo stato infiammatorio cronico, impedisce ai vari strati cutanei di costituirsi in maniera corretta lasciando immediatamente al di sotto della cute "morta" una piaga viva e dolorante. Qualcosa di infuocato, ardente giace appena al di sotto di una bianca lapide cutanea. Simbolicamente, la psoriasi sembra alludere ad un "cambio di pelle" che non si compie mai definitivamente, ad una muta appunto impossibile.
UN MONDO EMOTIVO INCARCERATO
In questo senso i soggetti psoriasici appaiono in grandissime difficoltà quando le componenti più calde, emotivamente più cariche tendono a voler venire in superficie, ad affiorare per potersi presentare alla vita. Quando questo avviene, ciò accade a scapito della "integrità" dell'involucro. La pelle si fessura e si piaga o, come nei momenti di quiescenza, si arrossa con il proprio caratteristico eritema (etimol. ARROSSAMENTO), quasi a denunciare la necessità che l'intera parte o talvolta l'intero corpo si facciano portatori di un'istanza di rivoluzionamento dell'abituale colore, calore e tonalità della vita fin lì condotta. L'epidemiologia dimostra che spesso, soprattutto di fronte a trattamenti troppo aggressivi nei confronti della lesione, condotti al fine di ottenere una rapida remissione della sintomatologia, il risultato può anche essere quello di un esordio di un grave disagio psichico, fino all'estremi limite del delirio; ciò in dipendenza della estensioine della malattia. Laddove la persona possa essere sensibile ad un accompagnamento ed un supporto psicologico, un trattamento combinato medico-psicoterapico è sempre consigliabile
Marco, così lo chiameremo, lasciava sulla poltrona una vera e propria "muta". Il suo corpo, meglio, la sua pelle completamente arrossata dall'eritema lasciava tracce del suo passaggio inconfondibili. Come scaglie di serpente riempivano il tessuto e il pavimento attorno, quasi che ad ogni istante cercasse di compiersi una trasformazione peraltro difficile e temuta. Lavorava come "controllore" in una importante azienda di trasporti nazionale, ligio al proprio dovere così come al codice della strada. Mi raccontava che anche in presenza di una linea di mezzeria discontinua e in assenza di limiti di velocità o di sorpasso non poteva concedersi, pur ben ancorato alla cintura di sicurezza, il benché minimo tentativo di accelerare e sorpassare l'automobile che lo precedeva. Nel tempo libero si concedeva la passione giovanile di giocatore di Basket. I compagni lo avevano appellato in modo del tutto contrario, almeno apparentemente, al suo carattere "ufficiale". Lo chiamavano infatti, lui sempre affabile e sorridente, la "bomba", a imperitura memoria delle sue proverbiali sfuriate in presenza di soprusi o ingiustizie arbitrali. Ricordava anche che, una volta, durante un episodio particolarmente odioso di gioco, ben cinque, fra avversari e compagni, si provarono a trattenerlo da azioni violente, riuscendo solo a scongiurare gli effetti peggiori, ma non qualche escoriazione e contusione. Il controllo feroce sulle vicende emotive ed interiori, di tanto in tanto cedeva il passo e da sotto quella cenere spenta si scatenava una vera e propria eruzione lavica di ira ed aggressività. Le cure dermatologiche palliative non avevano che alleviato la sofferenza, interiore ed esteriore, che anni di quella condizione avevano generato.
PSORIASI, LA MUTA IMPOSSIBILE
E' l'organo di confine che delimita, protegge e segna la nostra individualità fisica, il bozzolo al cui interno l'infinito mistero della vita si compie, il Vaso Alchemico (Athanor) dentro il quale la nostra trasformazione si compie dal primo all'ultimo giorno. Le sue funzioni principali sono anche quelle di garantire gli scambi con l'esterno di liquidi e di calore (funzione emuntoria) nonché di svolgere un'attitività di invio di segnali emotivi ed espressivi relativi alla vita di relazione, affettiva e sessuale (funzione comunicativa). Lo sbiancarsi del volto di fronte a ciò che terrorizza, il suo arrossarsi in circostanze emotive diverse (la passione, la vergogna, l'aggressività), la capacità della pelle di assecondare le nostre abilità comunicative per esprimere gioia, dolore, sorpresa, disgusto, rabbia ci fa intuire come la pelle sia una vera e propria cartina di tornasole della nostra identità, un biglietto da visita incapace di dissimulare troppo a lungo un continuo ed inconsapevole disaccordo tra pensieri ed emozioni. Insomma la pelle può anche essere il primo nostro grande accusatore, capace di smascherare la nostra insincerità profonda, un'identità, dunque, doppia. La lesione, infatti, si manifesta con una accelerazione paradossale del turn over cellulare dell'epidermide la quale, così, vede una continua "morìa" della parte superficiale della cute. Ma questa accelerazione ha anche una ulteriore conseguenza; la sua rapidità, assieme allo stato infiammatorio cronico, impedisce ai vari strati cutanei di costituirsi in maniera corretta lasciando immediatamente al di sotto della cute "morta" una piaga viva e dolorante. Qualcosa di infuocato, ardente giace appena al di sotto di una bianca lapide cutanea. Simbolicamente, la psoriasi sembra alludere ad un "cambio di pelle" che non si compie mai definitivamente, ad una muta appunto impossibile.
UN MONDO EMOTIVO INCARCERATO
In questo senso i soggetti psoriasici appaiono in grandissime difficoltà quando le componenti più calde, emotivamente più cariche tendono a voler venire in superficie, ad affiorare per potersi presentare alla vita. Quando questo avviene, ciò accade a scapito della "integrità" dell'involucro. La pelle si fessura e si piaga o, come nei momenti di quiescenza, si arrossa con il proprio caratteristico eritema (etimol. ARROSSAMENTO), quasi a denunciare la necessità che l'intera parte o talvolta l'intero corpo si facciano portatori di un'istanza di rivoluzionamento dell'abituale colore, calore e tonalità della vita fin lì condotta. L'epidemiologia dimostra che spesso, soprattutto di fronte a trattamenti troppo aggressivi nei confronti della lesione, condotti al fine di ottenere una rapida remissione della sintomatologia, il risultato può anche essere quello di un esordio di un grave disagio psichico, fino all'estremi limite del delirio; ciò in dipendenza della estensioine della malattia. Laddove la persona possa essere sensibile ad un accompagnamento ed un supporto psicologico, un trattamento combinato medico-psicoterapico è sempre consigliabile
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