Sclerosi Multipla e benessere: è possibile?


Una prima rassegna di articoli espone la mia storia personale legata alla Sclerosi Multipla. Quali sono le conseguenze di carattere psicologico?
Sclerosi Multipla e benessere: è possibile?
Per cominciare questa rassegna di articoli e riflessioni sulla possibilità di raggiungere il benessere psicologico nonostante la "pesante" diagnosi di Sclerosi Multipla, mi sembra doveroso cominciare dalla mia storia personale.

Sono Michela, sono nata l'11 Dicembre del 1981 e vivo in provincia di Varese.
Già verso i 18 anni ho iniziato a vivere dei momenti in cui succedeva qualcosa di strano, vuoi nel mio modo di camminare vuoi nella mia testa, che senza avvisarmi cominciava a girare...
Ho fatto finta di niente per anni, vergognandomi di parlarne o addirittura escogitando sistemi per non farmi notare, fino a quando le mie gambe mi hanno costretto a "confessare" ed ecco che a San Valentino del 2006 mi sono ritrovata ricoverata in un reparto di Neurologia di Milano.
Diagnosi: sclerosi multipla primariamente progressiva.
Appena laureata a pieni voti in psicologia e al primo anno di dottorato di ricerca...una bella botta...
E adesso?
Ho passato mesi a piangere davanti al pc, pensando a come la mia vita non avesse più senso e che il destino con me fosse stato ingiusto: "ma perchè proprio a me?"

E poi il tempo lava via il dolore e così ho ricominciato a vivere (o forse ho smesso) e sono entrata a tutti gli effetti nel "tritacarne", così come mi piace chiamarlo...
La mia vita ha iniziato ad essere completamente assorbita da ospedali, fisioterapia, ricoveri, cortisone, Mitoxantrone, risonanze magnetiche...e io? Io dov'ero finita? Ad un certo punto sembrava quasi che la mia vita dipendesse dal neurologo e dal suo giudizio: Stabile? Peggiorata? Ma perchè non è possibile migliorare?
Eppure io sento di migliorare in alcuni momenti...no, è solo un'illusione...e infatti all'inizio camminavo solo in un modo strano, poi ho cominciato ad appoggiarmi a qualsiasi cosa fosse più ferma di me (praticamente...tutto!), poi ho iniziato ad usare un bastone, poi una stampella...e la sedia a rotelle??oddio, se vado avanti così arriverà tra poco...

Eppure guardando sui forum e su internet si legge di tante terapie alternative che sembrano fare bene, e così ho iniziato a sperimentarne un po': la Crema Budwig del metodo Kousmine, eccezionale per la stanchezza; la Cannabis, tanto demonizzata ma così efficace sul mio disequilibrio e la mia spasticità; l'EDTA, portata alla ribalta da Matteo dall'Osso.
Ma perchè i neurologi non ne parlano (o almeno non ne hanno mai parlato a me?)?!? non so...

Ed ecco che una sera mi sono imbattuta per caso in un servizio della trasmissione "Le iene": facevano vedere una ragazza che diceva che dopo un'operazione era tornata in grado di sentire il freddo del lenzuolo del lettino e di un'altra signora che addirittura è entrata all'ospedale in sedia a rotelle e ne è uscita camminando sulle sue gambe! Ma di che cosa stavano parlando? Stavano parlando di una patologia, l'Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale (CCSVI), che provoca il reflusso di sangue al cervello a causa di restringimenti nelle vene del collo e di un'operazione banale che si fa per eliminare il problema.
E che cosa c'entra questo con la sclerosi multipla?
Non lo so, ma sembra che se hai la sclerosi multipla è probabile che tu abbia anche questa patologia e a sentire le Iene se ti fai operare tutti i tuoi problemi spariranno. Oddio, sarà vero?A chi mi devo rivolgere? Non è così facile farsi operare...
Ed eccomi ancora davanti al pc a piangere, questa volta con una collega a cui avevo fatto vedere il filmato. Ma perchè illudere la povera gente con queste false speranze?

E invece...non è stato poi così difficile arrivare alla diagnosi: entrambe le giugulari e la vena Azygos chiuse.
Ed ecco che anche io sono riuscita a farmi operare, per ben due volte.
E come per magia....via il bastone! Sono tornata a camminare con le mie gambe! Evviva!

Piano piano però le cose sono tornate come prima, se non peggio...nei "giorni no" adesso non bastava più nemmeno una stampella e la paura di cadere era diventata veramente una persecuzione...

Forse era arrivato il momento di mettersi l'anima in pace: d'altronde, se il mio destino era questo, non potevo farci niente.....

Per adesso mi fermo qui; nel prossimo articolo vi racconto il proseguimento della storia...

Vi anticipo solo che ovviamente...non mi sono messa l’anima in pace!!

Articolo del:


di Michela Lentini

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