Strategie e modalità di Coping


In questo articolo si andranno ad indagare le strategie di coping messe in atto dagli individui
Strategie e modalità di Coping
Molte ricerche hanno esplorato la relazione tra le strategie di coping e la personalità, misurata con cinque fattori del modello del Big Five (nevroticismo, estroversione, apertura mentale, stabilità emotiva e coscienziosità). Questo approccio evidenzia due aspetti importanti: riconosce la flessibilità e la coerenza nelle scelte degli individui e recupera il ruolo fondamentale delle caratteristiche di personalità nelle situazioni di stress e nei processi di coping. Gli studi rintracciabili in letteratura confermerebbero una relazione tra le diverse dimensioni di personalità e le strategie di coping. Alcune ricerche prendono in esame le dimensioni di personalità predittive della risposta emozionale sotto condizioni di stress (Vollrath, 2001).
I lavori citati da Vollrath in questo campo riportano che il "nevroticismo" e l'"ansia-tratto" sarebbero validi predittori dell'aumento dell'ansia e di altre emozioni negative sotto condizioni di stress. Rispetto alle altre dimensioni della personalità, la "coscienziosità" sembra essere associata al coping focalizzato sul problema. Le persone coscienziose affronterebbero i problemi in maniera attiva e perseverebbero di fronte agli ostacoli; meno cosistente e più debole è il legame con l'evitamento, mentre si rileva una correlazione elevata tra nevroticismo ed evitamento (Watons e Hubbard, 1996): l'influenza di questo tratto di personalità diviene effettiva nel lungo periodo e agirebbe indipendentemente dagli attributi oggettivi della specifica situazione.
Vollrath (2001) considera che ridefinire il coping in termini di personalità, potrebbe aiutare a superare le mancanze attuali mostrate dalla letteratura nella definizione teorica del coping e nella sua tassonomia. Dal punto di vista tassonomico, il coping dovrebbe essere ancorato all'interno del modello Big Five e delle sue sfaccettature. Analogalmente alle conclusioni cui perviene Vollrath circa lo stretto legame tra le due dumensioni, sono state evidenziate anche numerose differenze di genere che si notano approfondendo il livello di analisi: ad esempio la relazione con l'estroversione, l'analisi e la valutazione della situazione, è confermata esclusivamente mer gli adolescenti maschi. Il fatto che costantemente emergano differenze di genere nello studio del coping, dovrebbe far riflettere su un aspetto non di secondo ordine: se gli strumenti per la rilevazione degli stili di coping, così sensibili nel rilevare differenze di genere nei punteggi tra maschi e femmine, non risentano anche di profonde differenze strutturali (Laudadio et al. 2007). Spesso dagli strumenti disponibili è possibile che emerga un soggetto che ricorra contemporaneamente a più strategie distanti tra loro; ciò rende difficile identificare con chiarezza quale sia lo stile predoninante del soggetto.
E' necessario introdurre il concetto di modalità, ossia l'insieme di strategie di coping che caratterizzano il soggetto nell'atteggiamento nei confronti dello stress. Fiz Perez e Laudadio (2008) hanno realizzato uno studio finalizzato ad identificare le possibili modalità di coping sulla base dell'organizzazione degli stili principali a cui i soggetti fanno ricorso. L'approccio adottato è stato quali-quantitativo: partendo dai profili registrati, attraverso trumenti di analisi del coping, si giunge tramite colloquio alle modalità di coping dei soggetti. L'ipotesi che sia possibile identificare e definire gruppi omogenei di soggetti per modalità di coping.
Ciò tramite l'utilizzo di un questionario precedentemente utilizzato per rilevare gli stili di coping. L'analisi dei dati di questo studio ha assegnato ciascun soggetto ad un gruppo: il primo gruppo è caratterizzato da bassi livelli di fronteggiamento, sia individuale sia di gruppo, e livelli più alti di autocolpevolizzazione/autocritica, definito "gruppo autocritico"; il secondo gruppo fa registrare alti livello di fronteggiamento, ma in particolare di ricerca di supporto sociale, ed è stato definito "gruppo sociale"; il terzo gruppo ha come caratteristica il basso ricors a stili di fronteggiamento sia individuale che sociale ma un altissimo livello di evitamento, ed è definito "gruppo evitante". In ultimo, il quarto gruppo è composto da soggetti caratterizzati da un alto livello di analisi e valutazione della situazione e bassi livelli di evitamento, ed è stato definito "gruppo fronteggiatore"

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di dott. Lorenzo Zancolich

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