STRESS UTILE E STRESS DANNOSO (Seconda parte)


Correlazione stress, psiche e corpo
STRESS UTILE E STRESS DANNOSO (Seconda parte)
La parola "stress", che nasce in ambito metallurgico, si riferisce alla capacità del metallo di reagire a fonti usuranti, quando si determina un’eccessiva tensione prima della rottura. Anche nell’organismo umano appaiono segnali di rischio di rottura attraverso sintomi fisici e/o psichici. I sintomi fisici e psichici possono essere dolori addominali, cefalee, disturbi del sonno, tics, fenomeni transitori di balbuzie, attacchi di panico, ecc. Se lo stress diventa cronico, può coinvolgere interi apparati o organi ed essere concausa di patologie quali il diabete, l’aumento della pressione arteriosa, disturbi intestinali, ecc., I’ intestino, considerato il nostro secondo cervello agisce come un sistema di comunicazione bidirezionale tra Sistema nervoso centrale e il tratto gastroenterico. Eventuali disturbi intestinali possono essere all’origine o conseguenti alla riduzione e alla variazione del tono dell’umore, con possibile stato depressivo, collegato allo stress cronico o acuto (per l’acuto si ricordino i crampi da esame).

Nello stress intenso e prolungato, oltre all’interferenza nel ciclo degli zuccheri e all’innalzamento della pressione arteriosa, si deve tener conto della sua incidenza sulle patologie del muscolo cardiaco e sulla sua interferenza nella funzione tiroidea. Inoltre può venire smorzata la reazione immunitaria e compare facilmente la compromissione della risposta sessuale data, la notevole partecipazione psichica in questa funzione.
Lo stress, può essere generato o influenzato da una malattia psicofisica. Una malattia organica che si protrae nel tempo o lo stato di sofferenza fisica di fronte alla quale ci troviamo impotenti può portare a un elevato grado di stress. Uno stato di nevrosi accompagnato da un elevato livello di ansia o comunque, un disagio esistenziale diffuso sono generatori di stress poiché sono causa di sofferenza psichica e di sensazione d’impotenza.

Uno dei più visibili segnali di stress acuto appare a livello della respirazione che può farsi affannata, il respiro più corto con inspirazioni ed espirazioni ridotte e il conseguente parziale ricambio d’aria e come conseguenza il corpo che non è ossigenato adeguatamente. Viene a determinarsi un irrigidimento e un blocco del diaframma come reazione del corpo all’ansia. L’ansia è sempre vissuta come un segnale di pericolo di fronte al quale la persona si vive come impotente e, ciò la spaventa. Attraverso il blocco del diaframma, la persona cerca di dominare, con un atto che può essere inconscio, lo stato di disagio per non farsi sopraffare però ottiene l’effetto opposto ossia l’ansia aumenta perché non è stata aperta una via di scarico e la tensione e l’ansia rimangono imprigionati all’interno dell’organismo. Ecco allora che fermarsi, cercare di rilassarsi facendo delle respirazioni profonde e coinvolgendo il diaframma nell’atto respiratorio nell’immediato farà diminuire l’ansia e allentare lo stress. Inoltre possono ripristinarsi le funzioni intellettive del pensiero lucido razionale che si erano temporaneamente sospese.

Quando stress, tensione, ansia popolano il nostro corpo e la nostra psiche noi viviamo in uno stato di dispiacere. A volte non ne conosciamo la causa, altre volte non troviamo il modo per liberarci dalla tirannia che ci tiene prigionieri. Ecco che allora, per uscirne, diventa indispensabile chiedere aiuto.

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di Bertilla Maddalena

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