Trasferimento di azienda e Patti di famiglia

L'attività imprenditoriale, e soprattutto quella a conduzione familiare, rappresenta per il nostro Paese un fenomeno che ha tramandato negli anni, e per alcune attività anche nei secoli, l'attività che rappresenta un "Fiore all'Occhiello" per tutti noi. Infatti vi sono delle attività artigianali e artistiche che hanno fatto, e fanno ancora, la storia della nostra Italia come avviene per molte botteghe artigianali del legno, degli strumenti musicali, dei coralli, di restauro e di molte altre attività.
Il trasferimento, ovvero il passaggo generazionale delle imprese a controllo familiare in Italia rappresenta circa il 95% delle imprese, ha rappresentato da sempre un'esigenza e allo stesso tempo un problema a cui porre rimedio visto le leggi e le discipline inerenti il divieto di patti successori sanciti dall'art. 458 del cod.civ.
A tal proposito ha ovviato la Legge n° 55 del 14/02/2006 che ha introdotto nel nostro ordinamento la fattispecie contrattuale del Patto di Famiglia che ha disciplinato nel capo V bis nell'ambito del Titolo VI del Libro II del cod. civ. mediante le norme disposte dagli artt. numerati dal 768 bis al 768 octies.
Tali articoli definiscono il Patto di Famiglia come un contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l'imprenditore trasferisce in tutto o in parte l'azienda e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce in tutto o in parte le proprie quote ad uno o più discendenti.
Si evince pertanto che il Patto di Famiglia è un contratto plurilaterale che va ad incidere sulla successione dell'imprenditore, è disciplinato nei suoi contenuti dalla Legge, è un atto inter vivos con effetti traslativi immediati dell'azienda a titolo gratuito la cui particolare disciplina si discosta vistosamente dalle regole generali successorie.
Si precisa che a pena di nullità il contratto va stipulato nella forma di atto pubblico come dispone l'art. 768-ter del cod. civ.; questo tende ad assicurare un consenso tendenzialmente più informato di tutti i partecipanti.
Fondamentalmente il Patto di Famiglia è nato per impedire il disgregarsi dell'impresa nel momento del passaggio generazionale, pertanto non è soltanto un'esigenza individuale o endofamiliare, ma ha evidenti implicazioni sociali .
L'obiettivo principale dell'imprenditore è quello di assicurare la continuazione generazionale dell'impresa, al fine di evitare il sorgere di conflitti in famiglia che costituiscono una delle cause di mortalità ovvero di estinzione delle imprese stesse, ha come scopo quello di evitare la perdita di ricchezza familiare e la conseguente perdita di occupazione e di opportunità lavorative, culturali e tecnologiche.
E' un istituto innovativo che ha come fondamento quello di poter scegliere liberamente e con il consenso di tutti la persona che ha maggiori affinità e che ha una maggiore competenza, dedizione, affezione per continuare il lavoro intrapreso dalla generezione che vuole trasferire la sua azienda.
E' un contratto che permette a chi non ha la giusta tendenza per quel mestiere di poter scegliere altre strade che rispondono maggiormente alla sua vocazione e ha come obiettivo quello di valorizzare il componenete della famiglia che ha tutta l'intenzione di sacrificarsi con piacerere e di continuare la tradizione, magari apportando anche delle nuove idee innovando e aumentando anche il mercato con nuove tecnologie che gli permettano di farlo conoscere anche nel mondo.
Sarebbe auspicabile anche avere degli incentivi ad hoc che possano valorizzare bene le attività del passato che hanno fatto la nostra storia e far sì che anche per il futuro rappresentino un incentivo a mantenere e vive le tradizioni e a tramandarle nei secoli.