Trovare lavoro: l'orientamento aumenta l'efficacia


Trovare lavoro in tempo di crisi, è difficile. Farlo inviando cv a caso è poi quasi inutile. Apprendere un metodo può invece fare la differenza.
Trovare lavoro: l'orientamento aumenta l'efficacia
Abbiamo tutti sentito la frase "trovare lavoro è esso stesso un lavoro"! Niente di più vero, soprattutto in tempo di crisi. Chi non lavora, magari da molto tempo, è disposto a fare qualsiasi lavoro e invia curriculum a caso. Anche per posizioni che non piacciono e anche senza avere i requisiti richiesti. Dopo un certo periodo, più o meno lungo, senza essere chiamati neanche a fare dei colloqui conoscitivi, molti smettono anche di cercare.

In realtà esiste un metodo, o meglio, una serie di informazioni da avere e di analisi da effettuare, prima di iniziare a cercare, che possono aumentare le possibilità di trovare lavoro, e non un lavoro qualsiasi, ma il lavoro dei propri sogni. La disoccupazione non è una situazione piacevole, e molti disoccupati pensano che i propri desideri non siano importanti, gli basterebbe lavorare e avere uno stipendio. In realtà, se non si trova qualcosa che realmente piace, una volta abituati allo stipendio, l'insoddisfazione lavorativa arriva presto.

Sapere cosa si vuole fare davvero è il primo difficile passo. Molti infatti non sanno cosa vogliono davvero. Alla domanda "come ti vedi fra 5 anni" non sanno cosa rispondere. Eppure definire i propri obiettivi non è banale, anzi. Restringere la propria ricerca, se non ad una singola professione, ad un ambito professionale, può aiutare ad analizzare le competenze davvero richieste ed eventualmente a procurarsele con corsi e stage. Inoltre sapere cosa si vuole fare aiuta a scrivere un cv coerente, una lettera di presentazione che mostri la propria determinazione, a selezionare le aziende adatte nella propria area geografica di riferimento e a cercare i contatti giusti.

Molti pensano che si trovi lavoro solo inviando curriculum in risposta agli annunci. Invece la statistica ci dice che in Italia, il 30% delle persone trova lavoro per conoscenza diretta, il 24% attraverso le banche dati delle aziende (la sezione "lavora con noi" dei siti internet aziendali"), il 18% attraverso segnalazioni di conoscenti. Cosa ci dicono queste percentuali? E' fondamentale attivare la nostra rete di conoscenze, compresi i cosiddetti "legami deboli", per aiutarci a trovare lavoro. Dopo aver capito cosa vogliamo fare e dove lo potremmo fare, dobbiamo il più possibile "spargere la voce", cercare di farci presentare ed essere incontrati da tutti coloro che, nel presente o nel futuro, potrebbero aver bisogno di noi.
Una volta ottenuto un colloquio diventa fondamentale sapersi presentare al meglio. Molti ignorano completamentamente il fatto che ai colloqui di selezione bisogna andare preparati! Bisogna studiare attentamente tutte le informazioni reperibili su quell'azienda, prepararsi una propria autopresentazione e soprattutto porre delle domande al selezionatore per dimostrare che siamo interessati ma che non accetteremmo "qualsiasi lavoro", che abbiamo dei valori in cui crediamo e cerchiamo una organizzazione nella quale realizzarli.

A questo punto la domanda sorge spontanea: come si impara a fare tutto ciò? Un percorso di orientamento professionale con uno psicologo del lavoro può aiutare in tutte le fasi della ricerca del lavoro. Con le domande giuste uno psicologo vi può aiutare a capire cosa volete davvero, con un bilancio di competenze potrete avere una misura del gap da colmare tra le competenze richieste dalla professione dei vostri sogni e le vostre. Inoltre focalizzarvi sulle competenze trasversali può rendervi consapevoli dei vostri punti di forza e delle potenziali aree di miglioramento. Inoltre lo psicologo può lavorare sulla vostra motivazione, sull'autostima e sull'auto-efficacia. Infine c'è il colloquio da affrontare. Si dice che "più duro è l'allenamento, più facile è la partita". Allenarvi a simulare dei colloqui di lavoro ricevendo un feedback e preparare la vostra presentazione personale vi può far sentire più sicuri di voi e preparati e a gestire la vostra ansia da prestazione.

Articolo del:


di Dott.ssa Francesca Pigliacelli

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse