Ansia e attacchi di panico: storia di una rinascita

Oggi raccontiamo la storia di una donna forte e coraggiosa, ma fragile ed insicura allo stesso tempo. Riportiamo le sue parole, nude e crude, poiché possano aiutare chi, come lei, soffre di ansia e attacchi di panico
Un frammento della vita di Clara
Luglio 2017
Persi il lavoro.
Quel lavoro che tanto amavo e per cui avevo faticato molto.
Determinazione, pazienza e tenacia mi permisero di diventare responsabile del reparto commerciale di una stimata azienda di moda. Tutto andava secondo i miei piani. Ero felice e realizzata.
Poi, il 12 luglio 2017 cambiò tutto.
Mi chiamò il proprietario dell’azienda, mi invitò ad entrare nel suo ufficio e mi disse: “Signorina, lei ci costa troppo! L’azienda è in crisi e dobbiamo effettuare dei cambiamenti. Ha tempo due giorni per liberare la sua scrivania”.
Mi cadde il mondo addosso. Uscii da quella stanza barcollando.
Le mani sudavano, il cuore batteva all’impazzata, le orecchie fischiavano, la testa girava e la vista era ofuscata. Mi lanciai sulla prima sedia che vidi e mi lasciai andare...svenni.
Mi risvegliai in un letto di ospedale molto confusa. Dopo qualche minuto arrivò il medico che, con fare altezzoso, mi disse: “Signorina, non è successo nulla. Ha avuto solo un piccolo attacco di panico”.
Stordita e stanca, non riuscii a ribattere. Presi le mie cose e tornai a casa.
Ricordo che dormii per due giorni stremata da quello sforzo fisico che l’ansia mi aveva causato.
Settembre 2017
Il mio compagno cominciò a viaggiare e il nostro rapporto a deteriorarsi.
Non avevo più un lavoro, non avevo più un compagno, non avevo più interessi e hobby.
A fatica andavo a fare la spesa perchè quando mettevo il piede fuori casa, fuori dalla mia “comfort zone” l’ansia si ripresentava.
La testa iniziava a girarmi, le orecchie a fischiarmi, il cuore a battermi all’impazzata, la bocca si seccava, lo stomaco si rivoltava nel ventre e non potevo fare nulla, non potevo impedirlo. Dovevo solo aspettare che passasse.
In quei momenti, in cui ero “sotto attacco”, perdevo il controllo del mio corpo, non sentivo le gambe e la voce delle persone intorno a me.
Fu così che mi rinchiusi in casa.
Fu così che iniziai a trascorrere le giornate a letto, protetta dal piumone che mi avvolgeva e stringeva forte.
I miei genitori si preoccuparono seriamente e mi portarono da uno Psichiatra della mia città.
All’inizio rifiutai ogni terapia, ogni farmaco… ogni aiuto.
Novembre 2017
Stanca e provata fisicamente cominciai a seguire la cura.
Parlare con qualcuno mi aiutava e i farmaci stavano facendo il loro dovere.
Visti i progressi, lo Psichiatra mi consigliò di proseguire la terapia con il sostegno di uno Psicologo e mi disse che, gradualmente, avrei dovuto interrompere anche la cura farmacologica.
Seguii i suoi consigli, contattai lo Psicologo e prenotai il primo appuntamento.
Non nascondo che l’ansia mi prese anche in quel momento, ma questa volta sapevo come gestirla. Sapevo esattamente cosa fare per tranquillizzarmi e ritrovare la lucidità.
Novembre 2018
Ero quasi uscita dal tunnel e dalla mia “comfort zone”.
Ripresi ad uscire grazie al mio Psicologo e alla sua grande intuizione di percorrere, in macchina, tratti di strada sempre più lunghi per raggiungere e sostare, sempre più a lungo, in quei posti che avevo smesso di frequentare a causa dell’ansia.
Ci volle molto tempo, ma ripresi a vivere.
Il messaggio di Clara:
“Non abbiate timore a chiedere aiuto. Non negatevi una vita piena di emozioni per la paura di apparire deboli. L’ansia e gli attacchi di panico sono disturbi psicologici che necessitano di cure specifiche. Riflettete bene e scegliete ciò che vi fa stare bene… scegliete di vivere con il sorriso”.
Nella speranza che la storia di Clara possa aiutare le persone che soffrono di ansia e attacchi di panico, restiamo a disposizione per mettervi gratuitamente in contatto con validi Psichiatri e Psicologi per un primo colloquio in studio senza spese.
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