Conoscete davvero le competenze del vostro consulente finanziario?

Mettereste i vostri soldi o la gestione degli asset finanziari della vostra azienda in mano a uno sconosciuto? Mi auguro di no!
Eppure, spesso, quando ci si affida a un consulente finanziario, sia per la gestione del patrimonio personale sia di quello aziendale, si tralascia di valutare attentamente le competenze del professionista o di richiedere quale tipo di formazione abbia conseguito.
Può sembrare un dettaglio, ma non lo è.
Il primo ed essenziale passo da cui partire per una proficua collaborazione è valutare la formazione del consulente finanziario che si ha di fronte e i titoli da lui conseguiti.
Una semplice sigla è già un buon punto di partenza: EFPA.
L’EFPA, sconosciuta ai più, è l’European Financial Planning Association, un’associazione europea senza scopo di lucro nata nel 2002 e con sede a Bruxelles. E’, nella zona euro, l’organismo più qualificato e autorevole nel settore finanziario ed è competente nel definire gli standard formativi così come nel rilasciare le certificazioni per gli European Investment Practitioner, gli European Financial Advisors e gli European Financial Planners, in base al livello di qualifica raggiunto dal consulente.
A ciascuna delle certificazioni rilasciate dall’EFPA dopo il superamento di una prova di esame, corrisponde una determinata preparazione e competenza del consulente finanziario in base alla mansione svolta.
In altre parole, sapendo che tipo di certificazione ha ottenuto il consulente finanziario in base alle prove formative sostenute (EIP, EFP o EFA), si può già individuare lo spessore della sua competenza.
Si parte con il livello base, l’EIP (acronimo di European Investment Practitioner): un consulente finanziario che abbia conseguito tale certificazione dovrebbe offrire, in base alle competenze acquisite, solamente un servizio di consulenza di base.
All’esame possono accedere tutti gli iscritti all’Albo unico dei Consulenti Finanziari OCF. E su questo punto occorre fare una immediata considerazione, da non sottovalutare, quando si tratta dei propri soldi: tutti i consulenti che hanno ottenuto la certificazione EIP sono iscritti all’albo unico, ma non è detto il contrario. Non è scontato, dunque, che il consulente iscritto all’OCF abbia anche la qualifica aggiuntiva EFPA, seppur di base.
Lo step successivo a livello di formazione è la certificazione EFA, acronimo di European Financial Advisors. E’ la qualifica intermedia e anche la più diffusa tra i consulenti finanziari europei. Per ottenerla è necessario affrontare un percorso formativo e superare l’esame organizzato da EFPA Italia. La certificazione EFA è garanzia di una buona preparazione e competenza in ambito finanziario.
L’ultimo step formativo è quello che consente di ottenere la certificazione EFP, acronimo di European Financial Planners, che garantisce la competenza più autorevole nel settore finanziario.
L’EFP è il livello massimo di Certificazione raggiungibile (e il meno diffuso) e il consulente finanziario che ha ottenuto tale qualifica ha le competenze professionali per fornire un servizio di consulenza ad ampio raggio e di spessore nell’attività di pianificazione finanziaria nel suo complesso.
Ora vi chiedo: appurata l’esistenza delle Certificazioni EFPA e della loro valenza, a chi affidereste la gestione finanziaria della vostra famiglia e della vostra azienda?
Valutare le competenze e i titoli posseduti dal consulente finanziario identificato, deve essere la prima azione da compiere. Fidarsi di una persona, almeno inizialmente “sconosciuta”, non è facile e non è nemmeno saggio (un rapporto di fiducia si costruisce con il tempo e con le conferme che periodicamente arrivano). Per questo motivo quando si sceglie un consulente finanziario è consigliabile iniziare questo nuovo rapporto su basi solide e sulla conoscenza reciproca delle proprie posizioni, ruoli e competenze ed è per questo che il cliente dovrebbe chiedere al consulente finanziario che ha di fronte le proprie credenziali e reciprocamente dovrebbe fornire informazioni utili per permettere al professionista di fare un buon lavoro di pianificazione finanziaria.
Valutare le competenze del consulente finanziario che si ha di fronte è doveroso! Non si deve temere di essere inopportuni richiedendo titoli e competenze: il consulente finanziario entra nella vita privata vostra e della vostra famiglia e nella vostra azienda e il miglior modo di iniziare questa relazione è quello di fornire le informazioni fondamentali (e a volte anche private) che gli permettono di inquadrare correttamente la situazione personale, familiare, reddituale e aziendale e chiedere le credenziali che attestano la formazione del professionista che si ha di fronte. Lo scambio di informazioni deve essere reciproco (dal cliente al consulente e dal consulente al cliente) proprio ad appannaggio di un rapporto di totale trasparenza e di fiducia.
Concludo con un’ultima considerazione. La posta in gioco, quando decidiamo di affidarci ad un consulente finanziario, è importante, riguarda la stabilità finanziaria della propria famiglia e della propria impresa. Le famiglie devono essere certe di investire i propri risparmi in maniera idonea al conseguimento della serenità economica presente e futura e l’azienda deve poter fare scelte che garantiscano profitti e continuità, per questo è fondamentale iniziare una relazione con il professionista che avete di fronte facendo domande.
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