INPS richiede quanto versato a titolo di pensione di reversibilità
Un caso interessante è quando INPS chiede la restituzione di quanto versato a titolo di pensione di reversibilità.
Nel caso di cui mi sono occupata si trattava di un recupero indebito, in quanto INPS non poteva richiede quanto versato a titolo di pensione di reversibilità a favore della mia cliente.
Ma dobbiamo rammentare che effettivamente ci sono delle ipotesi in cui INPS può chiedere la restituzione della pensione di reversibilità:
1) un errore nei requisiti denunciati al momento della domanda (ad es. il beneficiario non aveva diritto alla pensione per mancanza di requisiti);
2) il superamento dei limiti di reddito (ad es. se il beneficiario ha percepito redditi superiori ai limiti previsti dalla legge);
3) se c’è cumulo con altre pensioni, la pensione di reversibilità si riduce in base ad altre prestazioni ricevute;
4) un errore di INPS nel calcolo (ad es. INPS ha accreditato somme superiori a quelle dovute);
5) variazioni non comunicate all’INPS (ad es. un nuovo matrimonio del coniuge superstite).
Si deve sempre verificare la lettera dell’INPS che contiene la richiesta di restituzione con un tecnico di fiducia, o un professionista, come un consulente del lavoro o un commercialista.
Come dicevo il nostro commercialista di fiducia ha controllato o calcoli dell’INPS e ha confermato la richiesta era infondata.
Il passaggio successivo è il ricorso pensionistico che va depositato presso l'INPS.
Il ricorso amministrativo presso INPS deve essere presentato entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento, con deposito online tramite il sito INPS, con SPID/CIE, o tramite patronato.
Se INPS non accoglie il ricorso amministrativo depositato o non risponde nel termine previsto di 90 giorni (dal deposito del ricorso medesimo), successivamente puoi depositare impugnativa al Tribunale del Lavoro, competente per territorio.
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