Messa alla prova: un'opportunità da non sprecare

Con l'istituto della messa alla prova (introdotto dalla legge 28.04.2014, n. 67), l'imputato (o il suo difensore e procuratore speciale) può chiedere al Giudice la sospensione del processo penale e il suo affidamento all'Ufficio Esecuzioni Penali Esterne (UEPE) per lo svolgimento di un programma obbligatorio volto a:

- svolgere lavori gratuiti di pubblica utilità;

- attuare condotte riparative per eliminare le conseguenze dannose o pericolose del reato;

- risarcire il danno provocato e, ove possibile, avviare una mediazione con la vittima.

L'imputato deve chiedere all"UEPE il rilascio di un programma da allegare alla richiesta di sospensione del processo e di ammissione alla prova, con l'indicazione di un ente convenzionato disponibile ad offrire il lavoro di pubblica utilità.

Sarà compito dell'UEPE chiedere agli enti l'ammissione del programma concordato e trasmettere al Giudice le relazioni periodiche e finali circa lo svolgimento del trattamento.

Sarà compito del Giudice decidere la sospensione del processo, l'ammissione e la durata della prova, le prescrizioni alle quali l'imputato deve attenersi.

Il Giudice può, altresí, revocare la sospensione (con coseguente ripresa del processo) per gravi inosservanze delle suddette prescrizioni o in caso di commissione di ulteriori reati non colposi.

All'esito del periodo di prova, qualora il percorso sia stato giudicato positivo dall'UEPE, il Giudice dichiarerà estinto il reato con la conseguente esclusione di qualunque effetto pregiudizievole a carico dell'imputato, anche in termini di reputazione.