Campania e Lombardia: qual è la pena per chi non rispetta il coprifuoco?

Mentre si avvicina il coprifuoco disposto dal governatore Attilio Fontana in tutta la regione Lombardia dalle 23 alle 5 del mattino seguente, altre regioni hanno seguito il modello lombardo predisponendo a partire dai prossimi giorni lo stop alla movida notturna o maggiori restrizioni.
Nonostante la frenata del leader della Lega Matteo Salvini, giovedì 22 ottobre sarà operativa l’ordinanza del governatore Fontana che prevede il coprifuoco dalle 23 alle 5 di ogni giorno e la chiusura dei centri commerciali nei week end ad eccezione dei negozi che vendono beni di prima necessità, come i supermercati.
Sullo stesso solco si muove anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha previsto, a partire dal prossimo venerdì, la chiusura di tutte le attività dalle ore 23 alle ore 5 del mattino seguente e lo stop agli spostamenti non indispensabili a partire dalle ore 24. Inoltre, è stato vietato lo spostamento tra le differenti province campane, tranne che per motivi di lavoro o di necessità.
In Liguria è escluso il coprifuoco generale, ma sono state individuate quattro aree della città nelle quali la circolazione sarà interdetta dalle ore 21 alle 6 del giorno dopo. In Piemonte, invece, saranno chiusi i centri commerciali nel weekend, ad eccezione dei negozi alimentari e farmacie.
A Bari è scattata l’ordinanza che prevede il divieto di stazionamento per le persone dalle 21 fino alle 2 del giorno dopo in 19 strade e piazze di Bari, ferma restando la possibilità per i cittadini di “attraversamento per l'accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Ma cosa prevede il coprifuoco imposto da Campania e quello della Lombardia? E quali sono le pene in caso di violazione?
Il coprifuoco è un ordine imposto dalle autorità nazionali e locali che prevede il divieto di spostamento nelle ore notturne. In altre parole, quando vige il coprifuoco è obbligatorio restare nelle proprie case.
Il coprifuoco ha origine nel Medioevo quando le autorità vietarono l’utilizzo di lampade e lumi e imposero lo spegnimento di qualsiasi fuoco per prevenire gli incendi che erano frequenti.
In epoca moderna, il coprifuoco è stato imposto per problemi legati all’ordine pubblico o in caso di sicurezza (ad esempio durante le guerre).
Oggi il coprifuoco è imposto per limitare la diffusione del contagio da Covid-19 limitando i contatti sociali.
Ma cosa accade se una persona infrange il coprifuoco?
Occorre andare a esaminare cosa prevedono le differenze ordinanze emanate.
E' già pubblica l’ordinanza n. 82 del 20 ottobre 2020 della regione Campania mentre è appena stata firmata anche quella della regione Lombardia.
Violazione del coprifuoco in Campania
A fronte della dichiarazione dello “stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili” proclamato dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 e prorogato fino al 31 gennaio 2021 dal Decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, il governatore De Luca ha imposto misure più restrittive alla mobilità rispetto a quelle nazionali.
Ciò a fronte della possibilità sancita dall’art. 3 del Decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 (convertito in Legge 22 maggio 2020, n. 35), in base al quale “…le regioni, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle attualmente vigenti”.
In merito alle sanzioni irrogate a chi non rispetta il coprifuoco o la chiusura delle attività o il mancato rispetto del distanziamento e isolamento in caso di quarantena, l’ordinanza n. 82 del 20 ottobre 2020 prevede che:
“1. Salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all'articolo 650 del codice penale, le violazioni delle disposizioni del presente decreto (…), sono punite con la sanzione amministrativa di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 (…). Nei casi in cui la violazione sia commessa nell'esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell'esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
2. (…) All'atto dell'accertamento delle violazioni (…), ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell'esercizio per una durata non superiore a 5 giorni. Il periodo di chiusura provvisoria è scomputato dalla corrispondente sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.
2 bis. (…).
3. Salvo che il fatto costituisca reato punibile ai sensi dell'articolo 452 del codice penale o comunque più grave reato, la violazione della misura di cui all'articolo 1, comma 6, è punita ai sensi dell'articolo 260 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265”.
Citata la norma, cerchiamo di fare chiarezza.
Chi non rispetta il coprifuoco compie il reato previsto dall’art. 650 del codice penale che punisce l’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, come appunto l’Ordinanza regionale n. 82 del 20 ottobre 2020.
Nello specifico, l’articolo 650 c.p. citato punisce con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro “chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d'igiene”.
Però, nella stessa ordinanza è previsto che le pene relative al reato di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità non siano quelle indicate dall’art. 650 c.p., ma quelle minori previste dall’art. 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, ovvero la sanzione amministrativa da 400 euro a 3 mila euro. Se, però, il mancato rispetto del coprifuoco avviene mediante l'utilizzo di un veicolo, le sanzioni sono aumentate fino a un terzo.
Dunque, chi infrange il coprifuoco commette il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, ma la pena comminata è quella più favorevole della sanzione amministrativa compresa tra 400 euro e 3 mila euro.
Se a infrangere il coprifuoco è un’attività (come ad esempio un ristorante, bar o pub), oltre alla sanzione amministrativa è stata prevista la pena accessoria della chiusura della stessa per un periodo compreso tra 5 e 30 giorni.
Se al momento dell’accertamento della violazione l’autorità accertatrice individua elementi che facciano presuppore un rischio di prosecuzione o reiterazione della violazione da parte dell’attività commerciale, è possibile disporre la chiusura provvisoria dell’attività commerciale fino a un massimo di 5 giorni. Tali 5 giorni, inoltre, non sono computati nella pena accessoria della chiusura compresa tra i 5 e i 30 giorni. Infine, chi è recidivo nell’infrangere le regole sul coprifuoco si vede raddoppiare la sanzione pecuniaria e si impone la chiusura dell’attività per 30 giorni.
Da ultimo, chi infrange la quarantena, sempre che non si venga accusati di aver commesso un delitto contro la salute pubblica, è punito con l’arresto fino a sei mesi e con l’ammenda compresa tra 40 milioni e 800 milioni di vecchie lire (la cifra è espressa ancora in lire nell’art. 260 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
Violazione del coprifuoco in Lombardia
E' stata appena firmata anche dal governatore della regione Lombardia Attilio Fontana l’ordinanza che contiene il coprifuoco su tutto il teritorio lombardo.
Anche in questo caso le sanzioni sono quelle contenute nel Decreto-legge del 25 marzo 2020, n. 19.
Dunque, dovrebbero essere le stesse applicate dall'ordinanza della regione Campania.
Ad ogni modo, nel caso in cui si volessero avere maggiori informazioni in merito o per assistenza legale, potete contattare un avvocato presente nel nostro portale. Il primo contatto in studio è gratuito!
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