Eiaculazione precoce, come curarla
Nella maggior parte dei casi la causa è di natura strettamente psicologica

E’ di certo un tema di cui non si parla facilmente con l’amico, il fratello o il collega. Anzi. A volte, non ci rivolge neppure da uno specialista poiché, a differenza di altre problematiche in apparenza più facilmente affrontabili, l’eiaculazione precoce, più di ogni altro disagio, può creare imbarazzo e un senso di vergogna al solo parlarne.
La sessualità riveste un ruolo essenziale nello sviluppo emozionale e caratteriale di un individuo e ingloba totalmente il proprio modo di essere e di pensare. L’identità stessa di una persona può vacillare se si soffre di eiaculazione precoce. Il disagio non si riflette esclusivamente nella sfera sessuale, ma più o meno lentamente finisce con il coinvolgere l’intera persona in tutti i suoi ambiti.
Per eiaculazione precoce si intende la difficoltà o incapacità di una persona di controllare, durante un rapporto sessuale, l’eiaculazione volonataria. Ciò comporta il fatto di raggiungere l’orgasmo in seguito a una minima stimolazione sessuale, a volte ancor prima della penetrazione.
Chiaramente non ci sono criteri specifici o tempistiche predefinite per definire se l’eiaculazione sia stata precoce o meno. Certo è che chi avverte il disagio ha la consapevolezza di non riuscire a controllare volontariamente l’orgasmo.
Spesso sono gli adolescenti a soffrirne proprio per via di un’esperienza sessuale ancora da maturare, ma può accadere in età adulta (ad esempio quando, dopo una relazione stabile, si cambia partner). Il punto è che la causa dell’eiaculazione precoce è di natura psicologica e, quindi, è possibile affrontarla e superarla. Esistono anche i casi in cui i sintomi siano dio natura biologica (anomalie anatomiche del frenulo, uretriti, vescicoliti, prostatiti, ipertiroidismo, ecc...) ma in genere la manifestazione del disturbo è transitorio.
Spesso, la mancata richiesta di aiuto a uno psicologo può significare non solo restare imbrigliati in una situazione che si vive con imbarazzo e vergogna, ma può anche generare in circolo vizioso che conduce a respingere eventuali contatti sessuali e a una forte ansia da prestazione che peggiora i sintomi dell’eiaculazione precoce.
La cura, si è detto, c’è. Il problema va affrontato sia attraverso una terapia comportamentale sia, se necessario (e magari nelle prime fasi) anche attraverso una cura farmacologica. Ma è la terapia comportamentale ad avere la maggior efficacia nel lungo periodo: accanto all’analisi delle cause psicologiche che hanno scatenato il disagio, può essere utile l’ausilio del partner per compiere specifici esercizi che conducono l’uomo all’auto controllo e all’eiaculazione volontaria.
La sessualità riveste un ruolo essenziale nello sviluppo emozionale e caratteriale di un individuo e ingloba totalmente il proprio modo di essere e di pensare. L’identità stessa di una persona può vacillare se si soffre di eiaculazione precoce. Il disagio non si riflette esclusivamente nella sfera sessuale, ma più o meno lentamente finisce con il coinvolgere l’intera persona in tutti i suoi ambiti.
Per eiaculazione precoce si intende la difficoltà o incapacità di una persona di controllare, durante un rapporto sessuale, l’eiaculazione volonataria. Ciò comporta il fatto di raggiungere l’orgasmo in seguito a una minima stimolazione sessuale, a volte ancor prima della penetrazione.
Chiaramente non ci sono criteri specifici o tempistiche predefinite per definire se l’eiaculazione sia stata precoce o meno. Certo è che chi avverte il disagio ha la consapevolezza di non riuscire a controllare volontariamente l’orgasmo.
Spesso sono gli adolescenti a soffrirne proprio per via di un’esperienza sessuale ancora da maturare, ma può accadere in età adulta (ad esempio quando, dopo una relazione stabile, si cambia partner). Il punto è che la causa dell’eiaculazione precoce è di natura psicologica e, quindi, è possibile affrontarla e superarla. Esistono anche i casi in cui i sintomi siano dio natura biologica (anomalie anatomiche del frenulo, uretriti, vescicoliti, prostatiti, ipertiroidismo, ecc...) ma in genere la manifestazione del disturbo è transitorio.
Spesso, la mancata richiesta di aiuto a uno psicologo può significare non solo restare imbrigliati in una situazione che si vive con imbarazzo e vergogna, ma può anche generare in circolo vizioso che conduce a respingere eventuali contatti sessuali e a una forte ansia da prestazione che peggiora i sintomi dell’eiaculazione precoce.
La cura, si è detto, c’è. Il problema va affrontato sia attraverso una terapia comportamentale sia, se necessario (e magari nelle prime fasi) anche attraverso una cura farmacologica. Ma è la terapia comportamentale ad avere la maggior efficacia nel lungo periodo: accanto all’analisi delle cause psicologiche che hanno scatenato il disagio, può essere utile l’ausilio del partner per compiere specifici esercizi che conducono l’uomo all’auto controllo e all’eiaculazione volontaria.
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