L’ecofobia: la paura di restare da soli in casa, come superarla


La paura di restare da soli a casa può derivare da eventi traumatici, ma spesso è legata ai disturbi di ansia e panico
L’ecofobia: la paura di restare da soli in casa, come superarla

E’ un termine poco conosciuto, eppure è annoverato tra le fobie che le persone possono sviluppare. Si chiame “ecofobia” ed è la paura patologica di restare da soli in casa.

 

Cos’è l’ecofobia

L'ecofobia è il timore persistente, anormale e ingiustificato di restare a casa da soli, un timore che genera profondi stati d’ansia e di panico.

La persona che soffre di ecofobia teme la solitudine, soprattutto di notte, quando il buio e il silenzio la amplificano. Il terrore è quello di stare da soli e di non poter ricevere aiuto in caso di bisogno. Il malessere scompare immediatamente, poi, nel momento in cui un familiare o un amico gli fanno compagnia.

La paura di restare a casa da soli può avere intensità diverse, a seconda delle cause che scatenano l’ecofobia e delle esperienze passate. Può, però, intensificarsi fino a limitare notevolmente la vita di chi ne soffre o condizionare pesantemente quella di chi gli sta accanto.

In genere, chi soffre di ecofobia cerca di avere sempre accanto a sé qualcuno, il familiare o il partner, soprattutto di notte, in modo da sentirsi rassicurato. E quando tali persone non sono ancora rincasate, chi è affetto da ecofobia comincia a tartassarle di telefonate per accertarsi del loro imminente arrivo.

Inoltre, non sono da escludere anche le limitazioni alle uscite (anche banali, come andare a fare la spesa) delle persone che gli stanno accanto. In generale, chi ha paura di restare a casa da solo tende ad evitare e a limitare gli allontanamenti dell’altro.

Tale atteggiamento, però, può risultare a lungo termine asfissiante per chi gli sta accanto con possibili risvolti negativi nei rapporti familiari o di coppia.

Ma il condizionamento negativo influisce direttamente anche su chi ne soffre: per evitare di stare da soli si evitano studi fuori sede oppure trasferte di lavoro compromettendo, in parte, anche la carriera lavorativa.

In genere, chi soffre di ecofobia, non ne parla poiché la paura di stare da soli viene associata a un timore infantile, incidendo negativamente anche sulla propria autostima.
Il momento peggiore della giornata è la notte, momento in cui la città dorme e ci si sente ancor più soli. L’ansia che si prova a partire dalle ultime ore del pomeriggio cresce con il protrarsi del tempo fino ad acuirsi nel momento in cui ci si deve coricare.

 

I sintomi dell’ecofobia

L’ecofobia genera ansia e panico nel momento in cui si è soli. A tal proposito, va considerato che spesso, la paura di restare soli è proprio una delle conseguenze degli stati di ansia o di panico.

In altre parole l’ecofobia non è l’origine, ma la conseguenza di un altro disturbo psicologico.

Quindi, i sintomi provati sono quelli legati all’ansia e al panico:
•    Tachicardia
•    Fame d’aria
•    Disorientamento
•    Senso di svenimento
•    Aumento della temperatura

A questi sintomi, vanno aggiunti poi tutti quei comportamenti che si acuiscono quando si è soli (soprattutto di notte) come l’iper attenzione alle reazioni del proprio corpo (frequenza del battito cardiaco, frequenza respirazione, ecc…) e l’iper attenzione ai rumori e ai movimenti che ci circondano.

 

Cause della paura di restare da soli

La paura di stare da soli a casa o anche soltanto di dormire da soli la notte possono derivare da diverse cause.  

Quelle più comuni sono:
•    L’aver subito un abbandono in età infantile
•    L’aver provato sensazioni di abbandono (anche se non reale) in età infantile
•    Aver vissuto in una famiglia iper protettiva
•    Aver vissuto esperienze traumatiche in passato mentre si era a casa da soli
•    Aver avuto un malessere importante in passato mentre si era a casa da soli e si ha avuto difficoltà a chiedere aiuto
•    Aver subito un incidente domestico
•    Aver subito un furto da parte di ladri che sono entrati in casa.

Quando, però, non si è verificata nessuna delle situazioni sopraelencate, potrebbe darsi che l’ecofobia, come accennato in precedenza, sia dovuta come conseguenza del disturbo di ansia o di panico.

Chi soffre di ansia o di attacchi di panico, infatti, potrebbe aver paura di restare da solo nel momento in cui si scatena il disagio. Ciò, soprattutto di notte. Il fatto di non poter ricevere prontamente soccorso dai propri familiari e amici nelle ore notturne, genera un’ansia anticipatoria che, poi, si scatena nel momento in cui si va a dormire. L’ansia diventa vera e propria angoscia che fa innescare un circolo vizioso e fa aumentare il rischio di provare episodi di panico notturno.

Il disagio di non riuscire a stare da soli in casa o di dormire da soli comporta, inoltre, una sempre minore fiducia in sé, scarsa autostima e insicurezza.

 

Come curare l’ecofobia

Come in altri disturbi di natura psicologica, la strada migliore per affrontare e risolvere una problematica di ecofobia è quella di seguire una terapia cognitivo comportamentale in grado di indagare sulle cause e rimuoverne gli effetti.

In alcuni casi può essere utile associare anche una terapia farmacologica, ma il percorso psicoterapeutico è fondamentale per ritrovare autostima e fiducia in sé.

Nel corso del trattamento, può essere utile ricorrere alla tecnica dell’esposizione progressiva, ovvero si chiede a chi soffre di ecofobia di restare da solo in casa per pochi minuti, che aumentano poi via via con la diminuzione del disagio.

 

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