Come proteggere il risparmio con le SICAV

In questo periodo contrassegnato da nuove tensioni legate alla politica del nostro Paese Italia, è naturale che molti clienti ed investitori possano temere per la sicurezza dei propri risparmi. Rispondendo in modo trasparente e di facile comprensione alle molteplici domande e alle paure, talvolta eccessive, vorrei condividere questo articolo per illustrare le caratteristiche degli investimenti in SICAV e relativamente all’alto livello di salvaguardia di questi strumenti finanziari.
Qual è il funzionamento dell’investimento in SICAV di diritto lussemburghese?
A seguito della sottoscrizione da parte dell’investitore della Sicav, il collocatore che si avvale della collaborazione del Private Banker invia l’ordine di sottoscrizione al SIP (Soggetto incaricato dei Pagamenti, altrimenti chiamata Banca Corrispondente). A questo punto il SIP svolge il ruolo di sostituto d’imposta e di intermediario dei pagamenti, trasferendo il denaro presso la banca depositaria lussemburghese. Ora la
SICAV gestirà gli investimenti in tendenza con il mandato di ciascun comparto.
Dove è conservato il patrimonio investito in una Sicav di diritto Lussemburghese?
Definiamo che il patrimonio della SICAV è di proprietà degli investitori; detto questo, esso è detenuto su un conto segregato, in Lussemburgo, presso la Banca Depositaria, banca che naturalmente è autorizzata e vigilata dalle autorità Lussemburghesi.
Cosa succede se fallisse il soggetto collocatore?
Il soggetto che colloca la SICAV non ha nessun diritto sugli investimenti del cliente. Pertanto in caso di fallimento, l’investitore/cliente non subirebbe alcun danno di tipo patrimoniale. In questo caso il cliente potrebbe trasferire la propria posizione verso un altro soggetto collocatore, altrimenti richiedere direttamente alla Banca Corrispondente il rimborso totale della posizione personale.
Cosa succede se fallisse la Banca Corrispondente?
Come in precedenza, anche in questo caso l’investitore non avrebbe alcun danno patrimoniale poiché il suo investimento non fa e non farà mai parte del patrimonio della Banca Corrispondente o SIP. La posizione del cliente verrebbe trasferita presso un altro soggetto incaricato dei pagamenti o Banca Corrispondente.
E se a fallire fosse la Banca Depositaria?
Come dicevamo prima, il patrimonio della Sicav è di proprietà dei clienti investitori ed è separato rispetto al patrimonio della stessa Banca Depositaria. Quindi non potrà mai essere aggredito dai creditori della banca, conseguentemente le quote di proprietà degli investitori non subirebbe alcun danno di tipo patrimoniale.
In caso di fallimento della Sicav stessa?
Questo potrebbe avvenire solo nel caso in cui fallissero tutte le Società e i Governi nelle quali la Sicav investe il capitale. Proprio in considerazione della capillare diversificazione che caratterizza gli investimenti in SICAV è facilmente intuibile che un evento del genere sia praticamente impossibile.
Considerata la situazione attuale, se l’Italia uscisse dall’Euro?
Se si concretizzasse questa ipotesi, il caso non rappresenterebbe di per sé una penalizzazione del patrimonio investito in quanto il valore della quota (definito NAV) dei vari comparti continuerebbe a essere denominato nella valuta del fondo (Euro, dollari, etc.). In fase di rimborso il cliente Italiano riceverebbe l’importo che gli spetta convertito in quella che potrà essere la nuova valuta nazionale o decidere di indicare al soggetto collocatore un nuovo conto in una valuta diversa.
E, infine, se il Governo Italiano volesse applicare un prelievo forzoso per sistemare i propri conti?
Se questo dovesse avvenire, potrebbe agire sui conti correnti probabilmente, non avrebbe nessun titolo per aggredire gli investimenti in SICAV di diritto Lussemburghese. Infatti, queste sono autorizzate dalla autorità di vigilanza Lussemburghese e sono regolamentate in questo Stato.
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