Come valutare i risultati del tuo fondo di investimento


Ecco come capire se il fondo di investimento è ben gestito e come indagare i motivi dello scostamento tra le aspettative e la realtà
Come valutare i risultati del tuo fondo di investimento

Controlliamo i risultati del fondo di investimento che abbiamo sottoscritto e siamo sorpresi, perché il valore del capitale è sceso o è salito troppo rispetto a quanto ci si poteva attendere.
ln entrambi i casi, è bene indagare i motivi dello scostamento tra le aspettative e la realtà.

La prima cosa da fare per capire se il fondo è ben gestito è verificare come investa esattamente. Nel Kiid Key Investor Information Document, il documento che illustra le caratteristiche chiave del fondo, è indicato il benchmark, cioè il parametro scelto dal gestore per rappresentare l’universo di riferimento dei titoli in portafoglio. II benchmark è costituito da uno o più indici di mercato, in proporzioni che rispecchiano la suddivisione del patrimonio. Per esempio, il benchmark di un fondo azionario Italia può essere costituito per il 95% dall’indice Ftse Mib della borsa milanese e per il restante 5% da un indice del mercato monetario, come l’Mts BoT.
Non tutti i benchmark sono facili da interpretare, perché alcuni sono costituiti da più indici - magari 3, 4 o addirittura 5 - non sempre conosciuti dai risparmiatori. L’investitore italiano può avere un’idea di come è andata Piazza Affari e recuperare velocemente l’informazione. Invece, non è semplice sapere come è andato l’indice J.P. Morgan aggregate Us bond index, un parametro delle obbligazioni americane.

La frammentazione del patrimonio non è di per sé un segnale di rischiosità. Anzi, la diversificazione è un principio prudenziale. Però, se si hanno difficoltà a capire dove si investe è meglio chiedere spiegazioni a chi ci ha proposto il fondo e commisurare obiettivi e rischiosità dello strumento con i propri. I fondi flessibili, inoltre, non necessariamente hanno un benchmark, proprio per la libertà di assemblare un paniere a seconda delle fasi di mercato e delle scelte del gestore.

Se la perdita, al netto delle commissioni, è in linea con quella del benchmark, molto probabilmente il gestore replica esattamente il paniere di titoli presenti nell’indice di riferimento, senza prendere posizioni dettate dall’analisi dei mercati. Però, in questo caso gli oneri di una gestione attiva non sono giustificati. Nel Kiid sono elencate le commissioni di sottoscrizione e di rimborso e le commissioni correnti che gravano sul capitale investito, oltre alle eventuali commissioni sul guadagno del fondo.

Dunque, è possibile fare un calcolo approssimativo del valore aggiunto o sottratto dal gestore al prodotto. La società di gestione deve anche inviare al cliente un consuntivo dei costi sostenuti. Così come nella relazione annuale spiega eventuali scelte che determinano una performance del fondo peggiore di quella del mercato.

È consigliabile anche valutare la bontà di un risultato positivo, soprattutto se è eccezionale o molto più elevato rispetto agli obiettivi. Bisogna assicurarsi che l’incremento del patrimonio non sia stato perseguito sostenendo un rischio maggiore di quello dichiarato nel mandato. Nel Kiid è indicato il grado di rischio del fondo secondo la volatilità degli ultimi cinque anni, classificato in una scala da i a 7. La differenza tra fondo e benchmark non giustificata dalle spese è frutto delle scelte del gestore.

L’anno scorso, per esempio, Piazza Affari ha guadagnato il 27%; quindi un pari rialzo di un classico fondo azionario Italia non ha nulla di strepitoso di per sé. Viceversa, se il fondo per mandato ha un patrimonio concentrato su un numero relativamente basso di titoli è lecito attendersi ampi scostamenti rispetto al mercato.

 

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di Valter Carrera

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