Criptovalute, futuro o rischio per il sistema bancario di deposito?

C’è chi le vede come il futuro della finanza decentralizzata. C’è chi le considera uno strumento che mette a rischio il tradizionale sistema bancario di deposito. Sono le criptovalute, monete digitali completamente svincolate da una banca centrale o dagli istituti finanziari di uno Stato.

Compravendita di criptovalute su Paypal?

Da Bitcoin (la prima valuta virtuale che continua a mantenere il primo posto come criptoasset più popolare) a Etherum, da Tether a ADA e Litecoin.

Negli ultimi anni, gli utenti e le transazioni di criptovalute hanno registrato un tasso di crescita costante.

Quale sarà il loro ruolo nello scenario internazionale? E i loro effetti sul sistema bancario tradizionale?

Da qualche tempo, per esempio, si parla di una moneta digitale ufficiale dello Stato cinese. E ancora. La Lituania sta per emettere la prima moneta digitale prodotta da una banca centrale nella zona euro. Il marchio PayPal, inoltre, potrebbe decidere di offrire a breve nuovi servizi di compravendita diretta di wallet e criptovalute.

Quale scenario per il futuro?

La diffusione sempre più massiccia della blockchain diventerà un vero e proprio metodo di pagamento? Quali ripercussioni avrebbe sul mondo bancario separare il sistema dei pagamenti dal mondo della finanza?

Lo scenario vede da un lato la digitalizzazione dei pagamenti, dall’altro la gestione tradizionale del risparmio.

Potrebbe, un domani, venire meno il ruolo egemone del dollaro, la moneta internazionale per eccellenza?

Non perdiamo di vista la gestione tradizionale del risparmio

La questione è spinosa: modificare la fisionomia tradizionale della moneta farebbe venir meno la funzione storica delle banche di deposito. Sarebbe una valida soluzione far muovere il sistema dei pagamenti in modo indipendente dalla gestione del risparmio?