DEF, cos'è e cosa succederà


Il Documento di Economia e Finanza, il deficit al 2,4%, Parlamento Europeo... i rischi finanziari
DEF, cos'è e cosa succederà

Il DEF – Documento di Economia e Finanza – istituito con la legge 39/2011 del Govero Berlusconi, è il principale documento con cui si definisce e concorda l'economia e la finanza nello stato italiano nel breve e medio periodo.

In questo documento devono essere definite le coperture per eventuali spese e, quindi tagli, per rientrare nel Bilancio stabilito e previsto.

È bene ricordare che il DEF non è una legge, anche se di certo vincola le decisioni politiche del Governo.

Schematicamente si compone di 3 sezioni:

  1. Programma di stabilità

  2. Analisi e tendenze della finanza pubblica

  3. Programma di Riforma

Il nodo cruciale di quanto sta attualmente succedendo in primis nell'attuale Governo e che succederà certamente prossimamente a Bruxelles, sta proprio nelle scelte che definiscono il terzo punto: questi progetti, molti dei quali dichiarati 'indispensabili' perchè presentati in campagna elettorale, hanno portato il Governo ad appoggiare il deficit al 2,4% del PIL.

A livello finanziario, che è quello che più preme a me nella corretta gestione dei portafogli, è questo il grande problema che potrebbe portare ad una bocciataura del DEF dal parte di Bruxelles: la manovra espansiva programmata dal patto Di Maio-Salvini aprirà certamente degli scenari che saranno imprevedibili non solo per le decisioni, certe, che prenderà l'Unione Europea ma anche per per ciò che esprimeranno i Mercati, dapprima nazionale ma anche continentale.

Le decisioni prese nel DEF porteranno ad un certo scontro con Bruxelles, dopo che l'impegno preso dal Primo Ministro Conte è risultato nullo, ovvero la promessa presa con i partner europei per ridurre il decificit allo 0,8% del PIL, ed analogamente inutile è stato il patto di raddoppiarlo all'1,6%, decisione congiunta presa non più tardi di due settimane fa.

L'invito di Bruxelles a non sforare il tetto del 2% è stato ignorato: alzato al 2,4%, aumento che porterà nelle casse 10/20 miliardi di € che valgono la prima rata del 'reddito di cittadinanza'.

Lasciando perdere tutte quelle che saranno le decisioni politiche in merito – il governatore Tria non ha sposato questo progetto, ad esempio – ciò che fa paura ai Mercati è la volatilità che questa manovra porterà e la salita dello spread dei nostri titoli.

Con una legge di bilancio con un deficit all'1,6% forse l'Italia avrebbe subito un downgrade ma certamente la prospettiva di crescita sarebbe rimasta stabile, con un deficit sopra al 2,3% andrà peggiorato anche l'outlook renderndolo negativo.

I rischi finanziari diretti in questo caso sono 2:

  1. Btp si avvicinerebbero alla classificazione “junk”, spazzatura

  2. Alcune categorie di fondi potrebbero dover vendere i titoli posseduti con Emittenti nazionali in quanto, per statuto, non possono operare con Società/Nazioni che non godano di un determinato minimo rating.

Per Bruxelles la richiesta del Governo italiano di avere un deficit analogo a quello francese non regge – come pure dichiarato da Tria: il 2,8% annunciato ed accettato dal Governo Macron ha una riduzione certa nel brevissimo periodo dello 0,3%, in linea con il Fiscal Impact voluto.

Non è poi da sottovalutare che la Francia ha una situzione di debito pubblico inferiore al 100% (attualmente pari al 98%), mentre in Italia la percentuale sale al 130%.

Cosa attendersi? A metà ottobre una certa bocciatura della Commissione Europea, quindi un rigetto precedente all'approvazione del Parlamento italiano della stessa DEF.

Sarà certamente intimato al Governo Conte di modificare la manovra entro 2 settimane. Se così non succedesse, entro fine novembre, arriverà la bocciatura definitiva che porterà a sanzioni nei confronti del nostro Stato.

L'apertura dei Mercati odierna è decisamente tesa, preoccupata e preoccupante, secondo le ultime parole del Governatore della BCE, Mario Draghi, i “differenziali sui titoli di Stato hanno mostrato una certa volatilità, in un contesto caratterizzato dal perdurare dell'incertezza politica in Italia”.

Qualche voce emersa dal Governo vocifera di una volontà anti-euro dietro questa provocazione diretta a Bruxelles, ma anche in questo caso, sappiamo a cosa andiamo incontro?

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Analisi Logica

La logica, ovvero la Parola, il Pensiero, l'Idea e la Ragione, insieme allo studio del ragionamento e dell'argomentazione, sono illustrati molto bene e in maniera dettagliata. A questo si aggiunge una pura spiegazione del DEF. COMPLIMENTI!

Marino B - settembre 2018


Articolo del:


di Marco Marchioretto

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