Educazione finanziaria allo stato liquido


E' proprio necessario mantenere un'elevata quantità di denaro sul conto corrente in previsione di un evento potenzialmente sfavorevole futuro?
Educazione finanziaria allo stato liquido

 

Perché educazione finanziaria allo stato liquido?

Il Paese Italia secondo i dati ISTAT continua ad avere una grande fetta della sua ricchezza finanziaria ferma sul conto corrente, e non vogliamo neanche immaginare cosa sia nascosto in cassaforte o sotto una mattonella di casa.

Tralasciando i rischi legati alla detenzione di soldi in contanti che superino i limiti imposti dal legislatore per quanto riguarda lo scambio tra persone, vorrei ragionare con voi sulle motivazioni che inducono l’italiano medio a tenere la propria ricchezza finanziaria per buona parte in conto corrente.

Da report di società specializzate nell’indagine in questione è emerso che gli Italiani si fidano poco della loro Banca, oppure non si fidano del sistema finanziario o ancora temono imprevisti legati alla loro professione o alla loro salute.

Tengo a precisare che un cliente che non si fida della propria Banca è difficile da spiegare e tra questi ci sono anche quelli che detengono in conto più dei centomila euro canonici di garanzia in caso di fallimento della stessa, e non voglio demonizzare coloro che non si “fidano” del sistema finanziario perché in passato si sono viste e sentite cose che hanno messo a dura prova la fiducia degli investitori; ma no, non è neanche questo, si tratta di scarsa educazione finanziaria.

Molti clienti ignorano che anche dopo gli scandali peggiori, su un portafoglio ben diversificato, si è fatto meglio di un conto ordinario, e non parlo di clienti che avevano in mente zero rischi per alto rendimento, parlo di clienti consapevoli o comunque educati dal punto di vista finanziario che hanno gestito meglio le loro finanze piuttosto che non decidere, ovvero tenere il denaro in conto anche quando non serve.

Questo articolo parla, per ovvie ragioni, di clienti che possono investire e non di chi non ha la possibilità di farlo, devono gestire ben altri problemi anche se l’educazione finanziaria non è un problema di disponibilità di denaro, ma un atteggiamento o più atteggiamenti corretti di mantenere nell’ottica di gestire un patrimonio non solo finanziario, ma anche immobiliare o aziendale.

Ho citato un terzo cliente tipo, ne esistono degli altri ovviamente, ovvero quello che non investe la sua liquidità perché teme di avere un imprevisto legato alla professione o alla salute e per questi pongo maggiore attenzione e mi esprimo con dei consigli.

Non sentitevi soli in questo atteggiamento; purtroppo in Italia è generalizzato e nasce dal nostro modo di “Autofinanziarci” ed essere “Autoassicurati”: pagare di tasca eventuali imprevisti nel primo caso in assenza di qualsiasi copertura assicurativa nel secondo.

L’educazione Finanziaria che il vostro consulente deve sapervi dare è legata al fatto che esistano delle assicurazioni, meno onerose di quel che possiate pensare, che vi permetterebbero di liberare quella liquidità per essere meglio allocata dal punto di vista finanziario.

Le Polizze, tra le tante finalità, hanno lo scopo di tutelarci in caso accadano imprevisti legati alla perdita di impiego, piuttosto che a coprirci da spese impreviste legate alla nostra salute, e se un tempo si poteva essere “ottimisti” sullo stato del Welfare Pubblico, ora abbiamo veramente da stare poco sereni e resta necessario pianificare, che si tratti di lavoro, di finanza, di salute o di pensione integrativa.

Invito chi legge questo articolo a non prendere sotto gamba il problema, in tempi in cui si parla sempre più insistentemente di patrimoniali sui conti e di inadeguate coperture sanitarie...è meglio non procrastinare.

Esigete di parlare con un professionista, sempre.

Le soluzioni assicurative e finanziarie vi permetteranno anche di avere importanti percentuali di detraibilità o deducibilità dal reddito che abbasseranno l’impatto di costo dei vari prodotti che potrete scegliere a seconda della tipologia di imprevisto che volete coprire.

Buona educazione finanziaria a tutti

Articolo del:


di Giacomo Marciacane

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