Fumate bianche: quante ne hai viste?
Habemus Papam è la celebre formula che viene recitata dal cardinale protodiacono dalla loggia della Basilica di San Pietro per annunciare al mondo l’avvenuta elezione del nuovo papa.
Si tratta del protocollo seguito dai cardinali riuniti in Conclave attraverso cui viene comunicata l’elezione del papa; i cardinali bruciano le schede nella stufa della Cappella Sistina, causando così l’uscita dal comignolo della famosa fumata bianca. Questo evento tanto atteso, viene sempre seguito in diretta da tutte le tv del mondo.
Quanti di questi momenti hai vissuto fino ad oggi?
Una persona tra i 50 e i 70 anni ne ha vissuti diversi, esattamente 7: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e l’attuale papa Francesco.
I nostri antenati, soprattutto se si considerano i secoli passati, non avevano una tale prospettiva; nonostante siano vissuti in periodi in cui le congetture di corte erano più frequenti, avevano una prospettiva di vita decisamente più breve.
L’attuale prospettiva di vita
La speranza di vita degli italiani è passata dai 50 anni del 1921 agli attuali 80,8 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne.
A 65 anni la speranza di vita residua è di 19,3 anni per gli uomini (+ 0,3 rispetto al 2017) e di 22,4 anni per le donne (+0,2 rispetto al 2017). Si prospetta che la vita media delle persone salirà a 100 anni nel 2050.
Tutto questo comporta che, in media, le persone passeranno in quiescenza un periodo di tempo del 25% più lungo di quello che hanno trascorso lavorando: conseguentemente ci saranno gravi danni per il welfare.
Il welfare nel futuro
Ci si domanda se l’aumento della prospettiva di vita potrà essere sostenuto in futuro dal welfare.
I primi effetti sono già visibili negli Stati Uniti d’America, dove il numero di persone in bancarotta dopo i 65 anni di età sta aumentando a livelli senza precedenti.
La popolazione in Italia sta diminuendo: il primo gennaio è stata censita una popolazione pari a 60 milioni e 391 mila, con un calo di oltre 90 mila persone rispetto all’anno precedente. Inoltre, la nascita di figli avviene ad un’età sempre maggiore (mediamente a 32 anni). Questi fattori incidono pesantemente sugli accantonamenti dei contributi.
Infatti, il pagamento dell’assegno previdenziale avviene attraverso l’accantonamento dei contributi da parte dei lavoratori; per scongiurare un disastro nel futuro, non c’è altra soluzione che l’aumento dell’età lavorativa o l’aumento del risparmio individuale.
Nel 2007 la riforma Maroni prevedeva la possibilità di trasferire in un fondo previdenziale il proprio TFR, pari al 6,91% del reddito annuo che, in aggiunta ad eventuali contributi da parte del datore di lavoro e del lavoratore, può raggiungere oltre il 10% del reddito annuo.
Questa importante iniziativa è, però, rimasta quasi del tutto inascoltata dalla maggior parte dei lavoratori italiani in quanto attualmente si è raggiunta una percentuale di aderenti pari al solo 25%.
Come affrontare il problema?
Si può affrontare il problema cui si andrà incontro nel futuro attraverso alcuni significativi ed importanti punti da tenere in considerazione.
- Prendere una decisione in breve tempo, senza ritardare la stessa ad un futuro non ben definito;
- Non lasciare ingenti somme di liquidità a tasso zero o ad un tasso di rendimento al di sotto del tasso d’inflazione;
- Trasferire il rischio di eventi che possono danneggiare il proprio patrimonio con adeguate coperture assicurative;
- Avere un’adeguata pianificazione finanziaria e previdenziale.
Queste importanti attività di pianificazione non possono essere eseguite adeguatamente in maniera autonoma; affidarsi a un Consulente Finanziario esperto, serio ed affidabile diventa, quindi, un elemento importante.
Sono a tua disposizione per parlarne: pianificare il tuo futuro non è una cosa da rimandare.
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