Investire in materie prime comporta dei rischi spesso non considerati
Molti di noi possiedono materie prime in portafoglio per diverse ragioni, in quanto spesso rappresentano una buona protezione contro gli scenari inflazionistici e contribuiscono in termini di diversificazione. Tuttavia, le materie prime hanno un'importante problematica nella loro struttura che limita il rendimento nel tempo, il che porta a non dover esagerare nella loro esposizione in portafoglio: la maggior parte dei prezzi spot delle materie prime non è investibile e pertanto per investire su di esse, si utilizzano spesso futures o ETC (Exchange Traded Commodities) legati a commodities come ad esempio petrolio o rame.
L'investimento in futures su materie prime non è legato alla materia prima stessa, ma solo al suo prezzo. Pertanto, il future utilizzato per investire sulla commodity non viene portato a scadenza, ma chiuso anticipatamente, con un successivo spostamento su un future con scadenza superiore. Tale "rolling" o rotazione dei contratti futures comporta un costo per l'investitore se i prezzi a termine sono maggiori dei prezzi a pronti. In generale, quando la struttura a termine dei prezzi è inclinata positivamente, il mercato è in Contango e il roll yield è negativo, mentre se accade l'opposto, il mercato è in Backwardation e il roll yield è positivo.
Purtroppo, il roll yield è spesso negativo poichè il costo di detenere contratti a scadenze lunghe incorpora una serie di costi di mantenimento (tenere le materie prime in magazzino costa in termini assicurativi e di affitto dell'immobile) portando ad essere preponderante nel lungo termine l'effetto Contango, con la conseguenza di limitare l'efficacia delle materie prime in portafoglio (specialmente con delle prospettive di lungo termine).
Nel periodo dal 2000 al 2020 le materie prime hanno dato scarsi rendimenti (in dollari) con un total return del +1,7%. Andando ad escludere l'effetto Contango, questo sarebbe stato del +7%. Si tratta di un 5,3% di rendimento eroso, per niente trascurabile.
Concludendo, è sempre consigliabile non esporsi eccessivamente alle materie prime in portafoglio, magari usandole solo per brevi periodi di tempo (inferiori ad un anno) o dirottando l'investimento direttamente sulle società che producono e trasformano queste commodities, che saranno privilegiate da un'eventuale aumento del loro prezzo.
Il consiglio è sempre quello di usare futures e ETC con molta attenzione, affidandosi magari ad un consulente esperto e navigato.
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Alla prossima!
Marco Busetto - Financial Advisor
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