Lo spettro della volatilità, il VIX

23 giugno 2016, referendum sulla Brexit. L'indice FTSE Mib per oltre il 12%. A distanza di un anno tutto dimenticato. I mercati festeggiano, quasi ovunque, nuovi record. La paura sembra scomparsa dalla mente degli operatori. Il VIX è arrivato, a fine 2017 ai livelli più bassi di sempre. Eppure non si sentono che notizie preoccupanti, la Brexit, rischi di guerra, terrorismo
Economia americana in piena occupazione, ma in contrapposizione, il livello di debito in continua crescita ovunque, le valutazioni dei mercati azionari su livelli molto alti.
Ma di queste contrapposizioni nessuno se ne cura.
Abbiamo già avuto due segnali con gli indici che, sul solo annuncio di revisione delle politiche delle banche centrali hanno perso il 10%, poi inspiegabilmente recuperato nella quasi totalità.
Ciò però è stato sufficiente per far "saltare" alcuni fondi di investimeto.
Come sempre accade sui mercati, quando meno te lo aspetti, quando tutti sono eccessivamente ottimisti, una mattina, senza nessun motivo plausibile, ci sveglieremo con la voglia di vendere.
A qual punto un susseguirsi di fattori concomitanti, algoritmi e sistemi quantitativi a cui abbiamo delegato per troppo tempo l'andamento dei mercati, esaspereranno la tendenza a vendere.
I risk manager dovranno ridurre le loro posizioni sugli investimenti a più alto rischio.
Gli ETF che hanno esasperato la fase di rialzo, faranno altrettanto in questo innescarsi di vendite.
Per troppo tempo gli analisti si sono dimenticati che la volatilità è da sempre una componente fisiologica dei mercati finanziari. Ora il risveglio dal lungo sogno di mercati che possono solo salire si sta avvicinando.
Sto solo raccontando un sogno apocalittico, me lo auguro.
Ma penso che il sogno possa diventare realtà.
Spero solo che ciò non avvenga.