Previdenza o provvidenza?


Oroscopi finanziari, previsioni di inizio anno, umori, sensazioni o semplicemente analisi dei dati?
Il risparmiatore si concentri sul suo
Previdenza o provvidenza?
TRA OROSCOPI E PREVISIONI FINANZIARIE
Il dollaro avrebbe dovuto toccare la parità con l’Euro, il Pil italiano avrebbe dovuto crescere dello 0,7%, l’economia inglese sarebbe dovuta tracollare.... Queste, solo alcune tra le più note previsioni dotate di diffuso consensus finanziario per l’anno 2017. Fare previsioni attendibili in finanza, come nella vita, è non solo assai difficile ma financo rischioso. Eppure ogni anno, verso dicembre, inizia la sarabanda delle previsioni pubblicate e diffuse in ogni dove quasi da ogni casa di investimento. Si scommette su tutti gli scenari possibili. Ogni "esperto" è sempre pronto a lanciare la sua monetina in aria anche se sa, in cuor suo, che a leggerne la faccia saranno altri. In alternativa, affidarsi agli oroscopi, anche in finanza, può rappresentare una strada percorribile? Abbiamo pubblicato l’anno scorso quanto prescriveva l’astrologa Grazia Mirti e non vorremmo fare lo stesso quest’anno. Allora, ogni tipo di riflessione sul futuro andamento dei mercati è vana? Non possiamo proprio farci un’idea di quello che ci aspetta? Una cosa sola possiamo e dobbiamo fare, con molta cautela e giudizio: analizzare i dati. Vedremmo un mercato borsistico mondiale che complessivamente in un anno è cresciuto di circa il 20%, il prezzo di alcune materie prime (tipo il rame) anticipatrici del ciclo industriale ai massimi dagli anni 80, l’oro sopra i 1.300 dollari, borse come quella argentina o greca che sono cresciute moltissimo, un euro forte contro tutte le altre valute ma in particolare nei confronti del dollaro e nel nostro perimetro di riferimento una borsa come quella italiana che ha avuto nel 2017 un comportamento più che soddisfacente se pensiamo che l’indice Ftse All Share ha archiviato l’anno appena trascorso con una performance del 15,5%, il Fse Mib con il 13,6%, senza parlare del segmento Star che ha fatto il 34,7% o delle mid cap che hanno guadagnato il 32,4%. Se questi sono i numeri della parte visibile dell’iceberg diamo un’occhiata anche a ciò che più difficilmente riusciamo a valutare con la stessa immediatezza. Se ne sta parlando ma non abbastanza a parere di chi scrive: siamo nel pieno di un ulteriore ciclo mondiale di eccesso di debito sia privato sia pubblico trainato quasi senza soluzione di continuità dalle politiche monetarie delle banche centrali e dalle politiche fiscali del paese leader dell’economia mondiale. Oggi il rapporto debito su Pil mondiale ha superato il 370% quando solo nel 2004 era stabile sotto il 200%. La Cina potrebbe imporre ai propri partner asiatici l’adozione dello Yuan al posto del dollaro come divisa di scambio commerciale e questo potrebbe indebolire ulteriormente la valuta americana. I tassi potrebbero salire più rapidamente del previsto e l’ennesima ubriacatura da festa del debito potrebbe concludersi come sempre nella storia economica con un grande periodo di instabilità finanziaria. Tuttavia, siamo certi che qualcuno ci convincerà nuovamente che "stavolta è diverso!". Allora cosa può fare un piccolo risparmiatore in un mare tanto difficile? Intanto, accorgersi di avere bisogno di aiuto, informazione finanziaria, strumenti e assistenza qualificata e professionale è un ottimo punto di partenza. Secondariamente, la ricerca delle migliori opportunità di investimento non deve andare a detrimento dell’obiettivo primario di salvaguardare il proprio capitale. Warren Buffet negli investimenti applica da sempre poche semplici regole. La prima recita: "non perdere soldi."; la seconda: "ricordarsi sempre della prima regola!". Buon Anno e Buon Investimento a ciascuno di noi!

Carlo F.F. Galbiati - consulenzafinanziaria@carlogalbiati.it

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di Galbiati Carlo Felice Francesco

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