Successione o donazione?


Perché pianificare la successione?
Successione o donazione?

Gli italiani - popolo scaramantico - fino ad oggi sono stati alquanto restii ad affrontare il tema del passaggio generazionale, che merita invece di essere approfondito al fine di evitare conseguenze spiacevoli o impreviste.

Le norme che regolano in Italia i trasferimenti di proprietà a titolo gratuito, sia inter vivos che mortis causa, sono contenute nel libro II del codice civile e risalgono al 1942. All'epoca il tessuto sociale italiano era costituito quasi esclusivamente da nuclei familiari che oggi definiremmo tradizionali, composti da un padre - capofamiglia - madre ed eventuali figli. In tale contesto il legislatore si è preoccupato di tutelare i soggetti deboli, in particolare le donne che raramente avevano un lavoro al di fuori dell'ambito domestico ed erano, quindi, prive di indipendenza economica. Gli eredi legittimi, oltre a non poter essere esclusi, sono assoggettati ad imposizione fiscale inferiore rispetto ad altri eventuali soggetti chiamati all'eredità.

 

 

Nel tempo sono state apportate alcune modifiche: ad esempio sono stati equiparati da un punto di vista successorio i figli legittimi e quelli naturali, e solo con la recentissima approvazione della legge sulle unioni civili si è ampliato ad esse l'applicazione dei diritti ereditari.

La successione legittima è quella prevista dalla legge. Essa trova applicazione soltanto ove manchi, in tutto o in parte, quella testamentaria.

Se il testamento, o qualunque altro atto del de cuius, pregiudica i diritti riservati dalla legge ai legittimari, si parlerà di successione necessaria.

Le motivazioni per valutare se e come pianificare la distribuzione del proprio patrimonio in futuro possono essere svariate e dipendono dalla composizione del nucleo familiare, dalla tipologia di beni che costituiscono il patrimonio, così come dagli obiettivi di ciascuno.

Assegnazione volontaria

Decidere per tempo come distribuire i propri beni in futuro è innanzitutto consigliabile perchè la legge prevede come assegnare i beni in caso di mancata o incompleta manifestazione di volontà da parte del de cuius che tuttavia - quando espressa - ha valore prioritario, purchè non violi i diritti di legittima previsti per alcuni eredi privilegiati. La mancata pianificazione rappresenta quindi la rinuncia al diritto che tutti abbiamo di decidere liberamente.

Designazione di un soggetto diverso dagli eredi legittimi

La legge riserva al testatore una quota, variabile in base alla composizione del nucleo familiare, di cui poter disporre liberamente.

Questa opportunità è molto importante nei casi di famiglie atipiche o quando si voglia assegnare i propri beni ad altri, sia che si tratti di persone fisiche che giuridiche (ad esempio un ente benefico).

Evitare i problemi legati alla proprietà indivisa

È sempre consigliabile assegnare, quando possibile, ogni singolo bene ad un erede specifico evitando di lasciare a ciascuno una quota dei beni ereditari.

La proprietà indivisa - seppur sulla carta possa rappresentare la soluzione di maggiore equità, in particolare quando il patrimonio deve essere frazionato fra più eredi che hanno i medesimi diritti (ad esempio in caso di più fratelli) - nella realtà dei fatti può generare problemi non trascurabili. Può creare difficoltà, ad esempio, se uno dei coeredi avesse interesse o necessità di vendere il bene e gli altri non fossero d'accordo, o se uno di loro avesse problemi legati a creditori che possano vantare diritti sui beni medesimi.

Inoltre, può determinare maggiori oneri fiscali o costi in caso si decida di procedere al frazionamento.

Mantenere la serenità familiare

Pianificare i trasferimenti significa anche rispettare le dinamiche affettive e relazionali così come gli interessi delle persone coinvolte; significa ridurre al minimo le possibilità di disaccordo o di vere e proprie liti, introducendo elementi di razionalità decisionale.

Permette inoltre di tutelare un soggetto debole, qualora lo si voglia beneficiare in quanto bisognoso di particolari tutele o di assistenza e cure, a prescindere dal fatto che sia erede legittimo o meno.

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di Cecilia Miccoli

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