Fare testamento: un tabù da sdoganare


In Italia il testamento viene utilizzato soltanto dal 5% delle persone. Eppure grazie al testamento si eviterebbero le liti tra gli eredi
Fare testamento: un tabù da sdoganare

Testamento, successione, passaggio generazionale del patrimonio. In sintesi, eredità. Un argomento tabù. Un tema spinoso, intorno al quale c’è, spesso, molta confusione.

 

Pianificazione o scaramanzia?

Nella cultura italiana, l’idea di fare testamento è strettamente associata al concetto di morte. Siamo un popolo tendenzialmente scaramantico e, nonostante i decessi siano un fatto ineluttabile, si preferisce non affrontare in anticipo l’argomento.

Sono i numeri a confermare tale tendenza: in Italia il testamento viene utilizzato soltanto dal 5% delle persone. La credenza comune ritiene che solo in caso di patrimonio particolarmente ingente sia opportuno ricorrere al testamento oppure che l’atto stesso di redigere un documento testamentario sia una pratica costosa o antiquata.

 

Evitare liti ereditarie

In realtà, è fondamentale pianificare il passaggio generazionale del patrimonio. I motivi sono vari. Litigi e conflitti per questioni di eredità sono all’ordine del giorno nei fatti di cronaca.

Fare testamento permette di disporre autonomamente del proprio patrimonio ed evitare liti ereditarie. Ma non solo.

Predisporre testamento garantisce che i nostri beni siano destinati a persone a noi care, evitando, così, inutili dispersioni patrimoniali. Permette, inoltre, di ridurre (o perlomeno gestire) l’imposizione fiscale a carico degli eredi, oltre che salvaguardare la redditività del patrimonio stesso.

 

Decidiamo in vita dei propri beni

Ma cosa significa fare testamento? Partiamo dalla definizione.

L’articolo 587 del Codice Civile recita: «Il testamento è un atto revocabile, col quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o parte di esse».

È, dunque, un documento tramite il quale si può disporre dei propri beni, anche parzialmente, in caso di morte. Nei fatti, è l’unica possibilità per essere certi che siano rispettate le proprie volontà dopo la morte e per decidere, in vita, cosa lasciare in eredità e a chi lasciarlo.

Se, invece, il testamento non viene fatto? Il nostro ordinamento giuridico prevede che il patrimonio venga suddiviso tra gli eredi in base alle quote spettanti, così come previsto dal Codice Civile.

 

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di Dott. Massimiliano Gallina

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