Perchè fare testamento? Facciamo chiarezza...


Testamento: quale forma scegliere? Il nostro ordinamento giuridico prevede tre forme ordinarie di testamento, a cui si aggiungono i cosiddetti testamenti speciali
Perchè fare testamento? Facciamo chiarezza...

Il testamento è quell’atto con cui una persona dispone le proprie volontà dopo la morte.

L’etimologia è legata al verbo latino “testari”, che significa, appunto, attestare. Come si fa testamento? Quanti tipi ne esistono? Quale scegliere? Uno è migliore degli altri?

L’ordinamento giuridico italiano prevede tre forme ordinarie di testamento, che variano in funzione del contenuto e delle formalità adottate nella compilazione.

A queste si aggiungono i cosiddetti testamenti speciali.

Il testamento olografo è la forma più semplice e pratica: si redige scrivendo liberamente di proprio pugno le disposizioni di ultima volontà. Il documento deve essere datato e sottoscritto dal testatore. Il termine olografo deriva dal greco “olos”, tutto, e “grafos”, scritto: si tratta, dunque, di un documento interamente scritto di pugno dal testatore.

Il testamento pubblico, invece, viene redatto da un notaio, che riceve le disposizioni testamentarie alla presenza di due testimoni. Il documento rimane segreto fino alla morte del testatore ed è conservato dal notaio stesso fino al decesso: devono essere indicati il luogo di ricevimento delle ultime volontà, la data e l’ora della sottoscrizione con, obbligatoriamente, la firma del testatore, dei testimoni e del notaio.

Un’altra disposizione è il testamento segreto: si tratta di un documento dattiloscritto e firmato in ogni pagina dal testatore, l’unico che ne conosce il contenuto. Tale testo viene successivamente consegnato a un notaio e due testimoni.

Altra categoria sono i cosiddetti testamenti speciali, ai quali si ricorre in virtù della situazione in cui sono predisposti (calamità naturali o pubbliche, malattie contagiose, infortuni). Prevedono una semplificazione delle formalità normalmente richieste. La caratteristica fondamentale riguarda la loro validità: è limitata nel tempo. Trascorsi tre mesi dalla cessazione della situazione di emergenza, l’atto perde la sua validità.

 

 

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di Dott. Massimiliano Gallina

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