Non solo VAR: nuove tecnologie che rivoluzioneranno lo sport

Lo sport, per come lo conosciamo oggi, è destinato a cambiare a vari livelli, in molte discipline e in svariate direzioni. Ma non (solo) per merito di atleti, o tecnici o metodi di allenamento rivoluzionari «tout court».
Piuttosto per l’irruzione di quelle innovazioni tecnologiche che viaggiano in due direzioni, due grandi rami:
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quello in soccorso della sicurezza degli atleti
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quello in aiuto dei giudici di gara.
Così mentre in Italia debutta ufficialmente la VAR e divampano polemiche, si scopre che le stesse innovazioni tecnologiche che hanno parzialmente già cambiato lo sport mondiale negli ultimi vent’anni, ora sono pronte a nuovi e radicali modifiche. In molti casi si tratta di invenzioni impensabili fino a pochissimi anni fa e che risultano ancora sconosciute in Italia. Tanto da non avere un nome corrispondente alla traduzione dall’inglese. «Tecnologia sportiva» pronta a irrompere nel nostro paese proprio come una qualsiasi Var, insomma.
Quali sono le novità più spettacolari?
Sono le innovazioni che sfruttano la tecnologia «wearable», ovvero indossabile, con interfaccia a smartphone. Tutta scienza sta che migliorando, rendendola più regolare, l’attività e la competizione sportiva ai massimi livelli. Innovazione «arrembante» con la quale anche i regolamenti sportivi, prima o poi, dovranno confrontarsi.
Cosa significa VAR?
Partiamo con il definire il significato etimologico della parola. VAR è l'acronimo di "Video Assistant Referee". SI tratta di una nuova tecnologia che ha travolto l’ambiente calcistico sin dalle prime sperimentazioni in tornei minori, fino a raggiunger il culmine nell’arrivo a casa nostra. Per assurdo, l’aiuto che questa tecnologia poteva fornire al calcio per eliminare le fastidiose polemiche post-partita, in realtà le ha aumentate.
Quali sono gli altri strumenti messi in campo?
Non solo il football è sostenuto dalla tecnologia, infatti anche altri sport di squadra prevedono l’intervento di alcuni mezzi ausiliari secondo modalità che possono essere estremamente differenti, come assolutamente simili. Andiamo a scoprire tutti i contributi tecnologici negli altri sport.
I primi pionieri di questa materia tecnologica, recentemente adottata dal nostro sistema calcio dopo che alcuni giornalisti l'avevano richiesta nel corso degli anni a gran voce, sono stati gli USA che già nel 1986 avevano anticipato quello che anni dopo sarebbe avvenuto in Italia con la moviola in campo. Infatti ben 31 anni fa è stato deciso che nel football la moviola doveva essere messa a disposizione degli arbitri in campo, e non solo dei telespettatori nel post-match, cosicchè si potesse garantire una maggiore efficenza degli arbitri, cercando di eliminare eventuali errori grossolani e tentativi di combine.
Un sistema molto semplice l’instant replay: i 7 arbitri in campo sono dotati di uno schermo a bordo campo al quale possono rivolgersi ogni qualvolta abbiano un dubbio sulle proprie decisioni, assegnando talvolta anche dei punti, oppure sotto richiesta dell’head coach, il capo allenatore, ma con limitazioni nel numero.
Il fratello europeo del football, il rugby, sfrutta un sistema analogo che prende il nome di TMO, ovvero Television Match Officer. Questo è quello che più si avvicina alla VAR, infatti è presente un arbitro delegato di supervisionare la partita che può intervenire qualora il direttore di gara in campo ne richieda l’utilizzo.
Le differenze fondamentali sono due: la prima è che può assegnare punti, chiamate “mete tecniche“, la seconda è che l’ufficiale di gara non dispone di un monitor personalizzato in campo come nel calcio, ma può assistere al replay solo dagli schermi dello stadio come un qualsiasi tifoso, possibilità che nel calcio non è ancora presente.
Successivamente detta tecnologia acquisiva una notevole importanza anche in altri sport dalla pallavolo al tennis al baseball, fino ad arrivare alcuni anni fa (nel 2016 dall'IFAB, International Football Association Board. Proprio a seguito di detta approvazione, effettuata dall'IFAB (il 06 marzo 2016), che per la prima volta nella storia del calcio italiano nell'anno 2017/2018 in serie A si è deciso di affiancare agli arbitri la VAR.
Va rilevato, però,che indipendentemente da tutto l'adozione di detto sistema ha portato ad un'unico denominatore comune condiviso praticamente (chi più chi meno) da tutti gli sport ed è stato oggetto di numerose contestazioni e polemiche sia da parte degli operatori del settore che dai singoli soggetti privati. Questo ha riconosciuto sì la validità del sistema ma con non poche polemiche inerenti ai casi in cui sia opportuno o meno adottare detto sistema!
Volley e baseball presentano un sistema comune, basato sui video challange. Ogni squadra ha a disposizione per set o inning un numero limitato di richieste di revisione di una decisione arbitrale, la quale viene revisionata direttamente dai direttori di gara, che poi valuteranno in base al video. Questo sistema prevede inoltre uno schermo a bordo campo a disposizione degli ufficiali, senza che sia presente un addetto specifico in cabina di regia che comunichi direttamente con il campo. Una volta visionato il video, gli arbitri possono o mantenere la decisione presa valida o cambiarla.
L’Hawk-eye, detto “occhio di falco“, è una tipologia di moviola utilizzata nel tennis (ma anche nel calcio) per lo studio della traiettoria della pallina, dunque per valutare il dentro/fuori dal campo. Ogni tennista ha a disposizione tre chiamate alla moviola per set giocato.
Le polemiche nello sport
Tante differenze tra questi sport, ma una cosa in comune: le polemiche. Infatti in ognuno di questi si sono scatenati scontri più o meno accesi tra i più tradizionalisti e gli innovatori. Alla fine, però, la voglia di rinnovamento o solo la giusta curiosità all’utilizzo delle tecnologie ha fatto prevalere il buonsenso, anche perchè ormai la tecnologia è parte integrante della nostra vita, e perchè non può esserlo del nostro sport preferito?.
In conclusione possiamo dire che questo sistema ha creato non poche polemiche ma va anche rilevato che diverse volte, seppur con un notevole margine di errore, è stato utile quale ausilio per la presa di alcune decisioni che hanno modificato nella sua interezza l'andamento di una partita riuscendo attraverso questo sistema a far fronte alle c.d. "sviste arbitrali" varie volte oggetto di notevoli contestazioni.
Questo non vuol dire che tutti con l'adozione di questa tecnologia si possano ritenere soddisfatti perché così non è stato, basta andare a vedere i casi più recenti che, nonostante l'ausilio agli arbitri della VAR, ha portato addirittura a squalifiche e deferimenti di alcuni addetti ai lavori.
Tutto ciò per dire che non tutte le novità sono sempre state accolte in modo corretto perché anche gli arbitri sono esseri umani e possono sbagliare, come anche la tecnologia se non adeguatamente affrontata apportando le opportune modiche opportune sulla base anche delle esperienze di altri Paesi premonitori di detto sistema.
Un'ultima consideriazionesi basa sul seguente quesito: "Ma questa forma di tecnologia può essere adottata anche nei c.d. Sport Elettronici (E-Sports),visto questo nuovo modo di praticare in forma diversa un gioco, oppure no? Se la risposta a mio dubbio non dovesse essere affermativa quale sarebbe uno strumento analogo a questo adottato per gli sport elettronici? Esistono norme o sentenze, su base di esperienze di altri Paesi che disciplinano in maniera corretta gl disviluppi e le modalità di attuazione di eventuali norme specifiche applicate al caso concreto?".
Io un'idea parziale me la sono fatta, ed una risposta, non so dirvi se corretta o meno. A mio avviso, anche se vi invito a fare una vostra riflessione, è che la VAR con alcune modifiche opportunamente adeguate può essere adottata anche per i c.d. "e-Sports".
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