Empowerment e Salute psicologica: come sviluppare le potenzialità?

Che cos’è l’Empowerment?
L'approccio empowerment rappresenta in sintesi una cultura che, partendo dalla centralità della persona, tende all'affermazione di mature espressioni della soggettività, all'ampliamento delle libertà e dei diritti, allo sviluppo delle potenzialità, della padronanza, della responsabilizzazione e della capacità di sviluppare le risorse (individuali, organizzative e sociali).
L’empowerment può essere considerato come obiettivo e processo raggiungibile attraverso l’auto-aiuto e le molteplici forme di opportunità offerto dalle strutture sociali.
Rendere “i singoli potenti” significa aiutarli a scegliere consapevolmente e aumentare il senso di potere personale e migliorare competenze in una dimensione non solo terapeutica di cura, riparativa, riabilitativa ma in una dimensione sociale-evolutiva-emancipatoria.
Sentirsi protagonista (nel bene e nel male) della propria vita, mobilitare l’energia desiderante, costruire una nuova pensabilità positiva di sé, sperimentare nuove possibilità e passare all’azione intenzionale sono gli obiettivi centrali del costrutto dell’empowerment.
Che cos’è la salute?
La salute è un diritto umano fondamentale e può essere raggiunta quando si è capaci di realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni e di modificare positivamente l’ambiente circostante e di fronteggiare gli ostacoli.
I principali punti che determinano la salute di una persona sono:
1. Alimentazione, attività fisica, sonno, nessun assunzione di fumo, droghe, alcool o sostanze (stile di vita);
2. Inclusione sociale, lavoro, benessere economico, stare bene insieme agli altri, evitare tutte le forme di violenza (sociali ed economici);
3. Qualità dell’aria, qualità dell’acqua, abitazione, senso di appartenenza comunitario (ambientali);
4. Sentirsi in pace con se stessi, essere in grado di prendere decisioni e scelte consapevoli, sentirsi capaci di esprimere e condividere le proprie emozioni, adattarsi in modo flessibile ai cambiamenti della vita, essere felici di vivere e soddisfatti del proprio lavoro (psicologici);
5. Non avere disturbi o malattie fisiche significative o invalidanti sia sul piano organico, sia sul piano genetico, muscolo-scheletrico che neurologico (fisici).
Riconoscere la persona nella sua interità
Per promuovere e guadagnare salute è necessario migliorare il benessere della persona nella sua interità.
Cosa significa tutto ciò? Uscire dalle categorie generali donne, uomini, bambini, cattolici, comunisti, fascisti, bianchi, neri, italiani, immigrati, dirigenti, impiegati, imprenditori, operai, professionisti, vecchi, giovani etc. e provare a riconoscere la persona nella sua dimensione soggettiva, unica e irripetibile, a livello motivazionale di vissuti e di emozioni.
Significa che ogni persona è portatrice di sentimenti, emozioni, speranze, delusioni, dolori, storie di successi e fallimenti, vittorie e sconfitte, dolori e gioie, momenti di pienezza emotiva e di vuoto, di frustrazione e gratificazione.
Per tale motivo se una persona è riconosciuta come tale, nella sua interità senza giudizio e, quindi, nella complessità delle sue dinamiche personali soggettive e intersoggettive, nonostante i ruoli e lo status diverso, certamente ha la possibilità di sviluppare il suo potenziale e le sue risorse; se, invece, prevale la dimensione utilitaristica caratterizzato da ruoli e status predeterminati, la persona non viene riconosciuta e, quindi, rispettata in quanto tale.
Inoltre, per aumentare il benessere e la salute a livello relazionale, tenendo presente la centralità dell’empowerment, dovremmo imparare a comunicare in modo diverso non alimentando giudizio ma comprensione, non accuse e biasimo, ma perdono e umiltà, non invasività e invadenza, ma discrezione e sensibilità.
Quindi, se il rapporto tra due persone si basa reciprocamente sulla interità, allora potremmo più facilmente accettare le differenze e divergenze e vivere in un mondo più salutare basato non più sulla depersonalizzazione e la violenza dei giudizi, ma sulla gestione positiva delle differenze e del benessere relazionale tra diversi.
Se proponiamo una cultura dell’empowerment basata sulla qualità della vita più personalizzante e meno massificante, che tende a far guadagnare salute, allora secondo me, le persone possono:
1.Generare possibilità di cambiamenti;
2. Migliorarsi;
3. Porre attenzione più sulle risorse che sui problemi;
4. Considerare i desideri, ancora irrealizzati, come ricchezza;
5. Imparare soprattutto dai successi;
6. Uscire dalla sensazione di compiere solo scelte obbligate;
7. Aumentare il potere di scelta consapevole;
8. Ampliare la pensabilità positiva;
9. Alimentare speranzosità;
10. Sviluppare entusiasmo per interessi e attività nuove.
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