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Lavoro subordinato pubblico, come funziona


I rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni hanno delle caratteristiche specifiche e per questo sono sottoposti ad una disciplina ad hoc.
Lavoro subordinato pubblico, come funziona

I rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni hanno delle caratteristiche specifiche e per questo sono sottoposti ad una disciplina ad hoc.

E’ molto diffusa l’idea che i lavoratori del pubblico impiego godano di particolari privilegi e di particolari garanzie che distinguerebbero il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni dagli altri rapporti di lavoro privati. Ma è davvero così?

In linea generale, alla gran parte dei rapporti di lavoro con amministrazioni pubbliche si applicano le norme generali previste per i rapporti di lavoro privato. Tuttavia il lavoro subordinato pubblico presenta, ancora delle specificità. Prima di tutto, occorre fare una distinzione tra lavoro pubblico puro e lavoro pubblico contrattualizzato o privatizzato. In secondo luogo, una volta effettuata questa distinzione, è possibile cogliere nella disciplina del rapporto di lavoro pubblico una serie di peculiarità che lo distinguono dal lavoro privato.

Lavoro subordinato: che cos’é?

Il rapporto di lavoro subordinato è qualsiasi rapporto di lavoro nel quale il lavoratore è chiamato, a fronte del pagamento dello stipendio mensile, a collaborare all’interno dell’impresa e ad eseguire le mansioni a lui affidate nel contratto di assunzione alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore [1].

La stretta dipendenza verso il datore di lavoro e l’assenza di autonomia sono gli elementi fondamentali del lavoro subordinato.

In particolare, il lavoratore dipendente è assoggettato ai tre poteri tipici del datore di lavoro, ossia:

  • potere direttivo del datore di lavoro: il lavoratore subordinato non può eseguire la prestazione di lavoro con le modalità che preferisce ma è il datore di lavoro a conformare la prestazione di lavoro, ossia, a indicare al dipendente – con direttive, ordini, prescrizioni – come deve svolgere la prestazione di lavoro;
  • potere di controllo del datore di lavoro: il datore di lavoro ha anche il potere di verificare il corretto svolgimento della prestazione di lavoro da parte del lavoratore;
  • potere disciplinare del datore di lavoro: il datore di lavoro deve poter contare anche su uno strumento di dissuasione che possa indurre i dipendenti al rispetto delle regole fissate dalle legge, dal contratto collettivo applicato e dal contratto individuale di lavoro. Per questo la legge prevede la possibilità del datore di lavoro di comminare, in caso di violazioni dei doveri che derivano dal rapporto di lavoro, delle sanzioni disciplinari al dipendente, all’esito di una procedura volta a garantire il diritto di difesa del dipendente stesso, detto procedimento disciplinare [2].

La soggezione al potere direttivo dell’imprenditore è l’elemento tipico e fondamentale che identifica il lavoro subordinato. Accanto a questo, vi sono altri elementi che caratterizzano la subordinazione anche se in forma accessoria, tra i quali:

  • il pagamento del corrispettivo in quote fisse mensili;
  • il rispetto da parte del dipendente di un orario di lavoro fisso;
  • l’uso da parte del dipendente di strumenti di lavoro messi a disposizione dal datore di lavoro;
  • lo svolgimento della prestazione di lavoro nei locali aziendali;
  • l’uso di loghi, simboli ed altri segni distintivi del datore di lavoro.

Chiariti quali sono i caratteri fondamentali del lavoro subordinato come tipologia contrattuale, è possibile distinguere il lavoro subordinato privato da quello pubblico.

La differenza fondamentale è rappresentata dalla natura giuridica del datore di lavoro. Nel lavoro subordinato privato il datore di lavoro è una persona fisica o giuridica privata. Può trattarsi dunque di un individuo, di una società di persone e di una società di capitali purché il capitale sia in mano a soggetti privati.

Nel lavoro subordinato pubblico, invece, il datore di lavoro è un soggetto giuridico che può essere direttamente pubblico, come nel caso di un ente o di una pubblica amministrazione, o indirettamente pubblico, come nel caso di una società di capitali che ha una forma privatistica ma il cui capitale sociale è di proprietà di soggetti pubblici.

La differenza è importante perché da essa derivano importanti conseguenze anche sotto il profilo della disciplina giuridica applicabile al rapporto di lavoro.

Nell’ambito del lavoro subordinato pubblico è possibile fare un’ulteriore distinzione.

Esistono infatti dei rapporti di lavoro che possiamo definire lavoro pubblico puro e nei confronti dei quali si continua ad applicare la disciplina giuridica prevista dagli ordinamenti interni del relativo settore [3]. Inoltre, tutte le controversie relative a questi rapporti di lavoro sono di competenza non del giudice del lavoro ma del giudice amministrativo (Tar e Consiglio di Stato).

Il lavoro pubblico puro si applica a:

  • magistrati ordinari, amministrativi e contabili;
  • avvocati e procuratori dello Stato;
  • personale militare e delle Forze di polizia di Stato;
  • personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia;
  • dipendenti della Banca d’Italia, della Consob e delle altre Autorità amministrative indipendenti.

Per tutti gli altri rapporti di lavoro alle dipendenze di soggetti pubblici valgono le regole del cosiddetto lavoro pubblico contrattualizzato o lavoro pubblico privatizzato.

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