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Affidamento paritario o mantenimento diretto


In caso di separazione o divorzio giudiziale il Giudice può disporre l'affidamento paritetico dei figli minori senza prevedere un assegno di mantenimento.
Affidamento paritario o mantenimento diretto

In caso di separazione o divorzio giudiziale il Giudice può disporre l'affidamento paritetico dei figli minori senza prevedere un assegno di mantenimento a carico di un genitore. Come ottenere l'affido paritetico?

Tramite un avvocato per affidamento paritetico sarà possibile ottenere quest'ultimo sia in sede di negoziazione assistita, sia mediante procedimento di separazione o divorzio, ovvero proporre una modifica delle condizioni di affidamento dinanzi alle competenti autorità giudiziarie.

Cos'è e come funziona il mantenimento diretto?

Questo è il procedimento attraverso il quale si obbliga il datore di lavoro o qualsiasi altro terzo che effettua pagamenti periodici a favore dell'obbligato a versare l'assegno direttamente alla parte che ne ha diritto.

Quando si può chiedere il mantenimento diretto?

Il pagamento diretto si può chiedere quando il genitore inadempiente sia regolarmente assunto, sia cioè un dipendente. In tal caso è possibile per il coniuge affidatario chiedere al datore di lavoro di corrispondere al posto del proprio dipendente quanto da questi dovuto a titolo di mantenimento.

COLLOCAZIONE PREVALENTE

Cosa si intende per collocazione prevalente?

La prevalente collocazione presso uno dei genitori, si determina dall'esame delle abitudini del minore, che devono essere modificate il meno possibile in seguito allo scioglimento dell'unione familiare.

Quando il figlio viene collocato al padre?

I figli che si avvicinano alla maggiore età, o che comunque hanno più di 12 anni o sono capaci di discernere, hanno diritto di essere ascoltati dal giudice e di scegliere il genitore con il quale condividere la propria residenza.

Come si sceglie il genitore collocatario?

Presso il genitore collocatario, infatti, il figlio ha la residenza o il domicilio. La scelta in ordine al collocamento del figlio minore viene presa di comune accordo fra i coniugi in sede di separazione consensuale oppure dal giudice in sede di separazione giudiziale.

Qual è la differenza tra affido congiunto e affido condiviso?

Contrariamente a quello condiviso, l'affido congiunto non prevedeva alcuna identica ripartizione del tempo da trascorrere con il minore. Solitamente, il Giudice prevedeva l'affidamento dei minori alla mamma con diritto del padre di poterli frequentare solo per brevi periodi, generalmente a week end alterni.

Quali sono le regole per l'affidamento condiviso?

In caso di affidamento congiunto, la responsabilità genitoriale è esercitata da entrambi i genitori, i quali devono condividere l'indirizzo della vita dei figli e le decisioni di maggiore interesse relative all'istruzione, all'educazione, alla salute e alla scelta della residenza abituale dei minori.

Dove vivono i figli in caso di separazione?

Nella casa comune nell'interesse dei figli. Qualora uno dei coniugi cambi la residenza o il domicilio, se il mutamento interferisce con le modalità dell'affidamento, l'altro può chiedere la ridefinizione degli accordi o delle intese sancite, compresi quelli economici.

Quando il giudice affida i figli alla madre?

La legge prevede che se ricorrano motivi gravi nei quali il genitore non sia adeguato al suo ruolo, sia possibile chiedere al giudice l'affidamento esclusivo. Ad esempio, quando un padre scompare dalla vita del figlio, oppure è dedito al gioco d'azzardo e contrae un debito ingente.

Quando invece al padre?

L'affidamento esclusivo dei figli al padre si ha se sussistono determinate situazioni che rendono impossibile o sconsigliano l'affidamento anche alla madre. I casi più frequenti sono: la madre non risulta idonea e deve risultare da un accertamento approfondito, che il giudice affida a un esperto di fiducia.

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