Il Matrimonio in Egitto tra due cittadini italiani è valido anche in Italia?
Molto spesso ci si chiede se il matrimonio celebrato all'estero sia valido e produca effetti anche in Italia.
Risolviamo immediatamente questo dubbio dando risposta affermativa: sia che ci si sposi per gioco o realmente per sentita volontà, il matrimonio celebrato all'estero è valido anche in Italia, anche se non trascritto presso gli uffici anagrafici del competente Municipio italiano.
Quanto appena detto, è assolutamente valido anche per coloro che si sposano in Egitto.
Qualora infatti, due cittadini italiani vogliano celebrare il loro matrimonio presso le autorità civili egiziane, dovranno essere muniti di valido nulla osta al matrimonio, rilasciato dagli Uffici dell'Ambasciata italiana a Il Cairo, oltre ad un valido permesso di soggiorno in Egitto, ad un certificato medico rilasciato dalle autorità sanitarie locali, ed un valido documento di riconoscimento.
Se si fosse di fronte a sposi di nazionalità diversa, ad esempio italo-egiziana, le autorità italiane e locali sposano con un passaporto che abbia validità di almeno sei mesi, diversamente può accadere per due nubendi italiani, per cui il matrimonio potrà essere celebrato semplicemente con le carte d'identità.
Conviene, quindi, prestare attenzione a tutti questi aspetti molto importanti, considerato che la località scelta per il matrimonio ha religione, leggi, scrittura diversa e posto che l'atto di matrimonio generato dal Notaio egiziano sarà scritto in lingua araba. Viste le innumerevoli difficoltà, è bene accertarsi su quale sia l'esatta procedura da seguire affinché il matrimonio sia considerato valido, e soprattutto avere ben chiari quali siano i passaggi successivi, necessari per la richiesta di trascrizione dell’atto al Comune italiano competente.
Come dicevo poc'anzi, purtroppo o per fortuna, il matrimonio civile celebrato all'estero per gioco è comunque valido anche in Italia.
A tal proposito rammento una specifica legge italiana la n. 218/1995, per cui se il matrimonio è considerato valido nel Paese estero di celebrazione, produce pieni effetti anche in Italia, nonostante non sia stato trascritto. L'Egitto sotto questo aspetto, non fa eccezione: non esiste infatti una convenzione internazionale tra Italia ed Egitto che consideri non validi i matrimoni celebrati in Egitto tra cittadini italiani. In altre parole, se validi per la legge egiziana, questi matrimoni sono validi anche in Italia, e producono i loro effetti di legge nonostante gli sposi non abbiano proceduto con la trascrizione.
A tal proposito, è opportuno sapere che, l’atto andrà tradotto da un traduttore giurato e successivamente legalizzato al Cairo immediatamente dopo il matrimonio, perché non è possibile chiedere la legalizzazione di un atto straniero in Italia.
Mi spiego meglio: l’atto di matrimonio è stato originato dall’Autorità di un paese estero, e necessita della legalizzazione dell’Autorità Consolare italiana presente in loco. Senza questa legalizzazione, il Comune italiano non può procedere alla trascrizione dell’atto di matrimonio.
Ipotizziamo che gli sposi italiani si siano sposati in Egitto civilmente, ma con il tempo desiderassero separarsi legalmente: quale legge è opportuno seguire?
E' da premettere che per procedere con il ricorso per separazione e successivamente con la richiesta di divorzio in Italia, oppure con il divorzio diretto in Egitto, è comunque necessario trascrivere il matrimonio, affinché l'Ufficio di Stato civile italiano possa poi annotare le relative sentenze.
La scelta di seguire l'uno o l'altro ordinamento giuridico è rimessa alla presenza di particolari condizioni, ma bisogna sapere che qualora si scegliesse la strada del divorzio diretto in Egitto, a differenza di quanto accade per le sentenze emesse dai Paesi UE, alla fine del procedimento giudiziario si dovrà tradurre la sentenza e legalizzarla affinché venga annotata nei registri dello stato civile di competenza.
Non è tutto.
Alcuni prediligono la rapidità con cui si può ottenere il divorzio in Egitto, ma questo non deve trarre in inganno. Vero, che si può chiedere la trascrizione della sentenza di divorzio egiziana presso il Comune italiano di residenza, ma è necessario che anche il procedimento straniero abbia rispettato certe caratteristiche, irrinunciabili per l’ordinamento italiano.
Alcune di queste riguardano il rispetto del principio del contraddittorio, della difesa e che l’atto introduttivo del giudizio sia stato portato regolarmente a conoscenza del convenuto.
Pertanto, qualora l’ordinamento dello Stato estero preveda norme contrarie a questi principi, diventerebbe difficile chiederne l’annotazione, perché il richiedente si assumerebbe la responsabilità penale di quanto dichiarato nella richiesta al Comune italiano.
Detto ciò, non si vuole assolutamente scoraggiare i matrimoni in Egitto anzi, al contrario l’articolo vuole cercare di supportare coloro che intendono coniugarsi in Egitto, o comunque indirizzare in maniera consapevole coloro che per vari motivi intendono sciogliere il proprio vincolo matrimoniale precedentemente assunto, tenendo presente la particolarità delle situazioni dei coniugi.
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