La tutela del patrimonio famigliare all'estero e della salute
Il patrimonio di famiglia può comprendere diversi beni tra cui immobili all'estero, ad esempio in una località di vacanza come l'Egitto dove recarsi per la stagione estiva.
La pandemia però, ha mutato le condizioni economiche di molte famiglie e dei loro bisogni primari, a tal punto da dover decidere di rinunciare ad alcuni beni superflui, e ciò, non solo per questioni di carattere economico ma anche per ragioni sanitarie.
Si pensi infatti, a una famiglia proprietaria di un'abitazione all'estero, ma che oggi è diventata di difficile accesso, vuoi per l'emergenza sanitaria che impone restrizioni a viaggiare, vuoi per l'obbligo di quarantena fiduciaria al rientro dall'estero, che rende meno agevole i trasferimenti delle persone.
Vorrei infatti illustrare un caso, forse utile.
Per anni una famiglia ha mantenuto una villa in Egitto, paese facilmente raggiungibile dall'Italia, ma oggi non ha più la possibilità di recarsi per le imposizioni del covid-19. Nonostante questo, durante l'assenza dei proprietari, l'immobile ha bisogno di opere di manutenzione, che seppur piccole pongono luogo a nuovi esborsi per una dimora che al momento non è sfruttabile, e chissà per quanto tempo ancora.
Proprio per evitare ulteriori ed inutili dispendi economici gravando così sul bilancio famigliare, il proprietario decide di vendere l'immobile. A questo punto però, ecco che si apre la necessità di tutelare anche la salute della propria famiglia.
Infatti, i viaggi intrapresi durante la pandemia aumentano il rischio di essere contagiati e di contagiare i conviventi al rientro, ed inoltre per raggiungere Paesi inseriti dal DPCM del 14 Gennaio 2021 nell'elenco E, ci vogliono specifiche motivazioni che dovranno essere illustrate alle autorità di frontiera, nelle quali le motivazioni turistiche restano escluse.
Perciò si vorrebbe vendere l'immobile preservando gli interessi famigliari, ma senza recarsi in Egitto personalmente per l'atto di vendita.
La domanda sorge spontanea: è possibile concludere una compra-vendita in Egitto senza che il venditore sia fisicamente presente? A chi affidare l'incarico di vendita?
E' certamente possibile mediante una procura notarile, la quale deve seguire una procedura peculiare affinchè sia valida nel Paese estero. Infatti, deve essere legalizzata dall'ufficio legalizzazioni presso la Procura della Repubblica italiana, successivamente tradotta in lingua araba e legalizzata dal Consolato egiziano di Milano o dall'Ambasciata d'Egitto a Roma.
Questo passaggio è sicuramente di fondamentale importanza ed è bene farsi assistere da un legale che si occupi del caso, ma altrettanto importanti lo sono anche altri aspetti.
In primo luogo è bene sapere chi nominare in qualità di procuratore, cioè di colui che in Egitto venderà in nome e per conto del venditore, ed è oltremodo importante che il contenuto della procura a vendere sia esaustivo affinchè il procuratore possa svolgere tutte le attività per espletare l'incarico con successo, senza che venga tralasciata ed esclusa nessuna operazione che possa ostacolare l'alienazione dell'immobile.
Proprio per questo infatti, a mio modesto avviso, al fine di rendere il testo della procura tanto più completo possibile ritengo sia opportuno il confronto dei diversi professionisti, quali sicuramente il Notaio, ma anche il procuratore straniero che sa esattamente cosa occorre ci sia scritto affinchè possa vendere nel proprio Stato in nome e per conto di altra persona.
Nello specifico, questo studio legale qualora sorga la necessità di svolgere affari legali in Egitto propone la collaborazione di un avvocato in loco, che potrà svolgere quanto demandato in modo autonomo senza che il cliente sia presente fisicamente in loco.
In questo modo il cliente viene tutelato in Italia dal legale italiano, il quale provvederà a curare i suoi interessi interfacciandosi direttamente con il legale all'estero.
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