Una buona Mediazione potrebbe aiutare la coppia a separare il canale affettivo- emotivo da quello economico del danaro
La separazione coniugale costituisce una problematica che molte famiglie, in via di disgregazione, si trovano a dover affrontare e sapere che possiamo contare su un sistema d’intervento specifico su questo tema forse ci può confortare. La separazione costituisce un evento altamente stressante in quanto, come un lutto, ha delle ripercussioni sia individuali che su tutti i membri della famiglia. Essa mette in discussione tutta la propria esistenza, dall’immagine di sé come persona, al ruolo come coniuge e come genitore, crea confusione al punto di impedire di vedere i problemi in termini realistici e fa entrare in conflitto con l’altro coniuge perché si tende a ritenerlo quale unico responsabile del naufragio matrimoniale. Quanto ai figli, fa vivere a quest’ultimi i sensi di colpa per l’accaduto, fa perdere le sicurezze della famiglia e a volte fa anche perdere l’affetto comune dei genitori. La difficoltà principale che s’incontra in una separazione è come riuscire a superare lo stress e a gestire il conflitto che inevitabilmente viene a crearsi. Generalmente si pensa che il conflitto debba essere risolto da terze persone (avvocati, giudici, psicologi e assistenti sociali) e non si pensa alla possibilità di negoziare in prima persona un accordo con il partner con la guida di un Mediatore familiare. Egli, infatti, potrebbe essere di grande aiuto alla coppia, dal momento che è in grado non solo di prendere nella dovuta considerazione tutte le problematiche legate alla separazione ma anche di gestire gli aspetti emotivi del problema. Quando l’amore non c’è più, ci si può rivalere solo sui beni, si tende a pretendere un risarcimento economico visto che le sofferenze emotive non possono essere risarcite. E’ facile dunque che vengano pronunciate frasi del tipo: "Te la farò pagare!", "Sei stata tu a volere la separazione, quindi non ti lascerò mai la casa", "Non hai pagato, quindi non ti farò vedere il bambino!". Tutte situazioni che rivelano un "forte" stato emotivo e come tale non può non essere preso in considerazione. L’emotività va accolta e riconosciuta ma va anche tenuta distinta dalle questioni che richiedono una soluzione. Una buona Mediazione, dunque, potrebbe aiutare la coppia a separare il canale affettivo- emotivo da quello economico del danaro, che deve pur trovare un modo per poter funzionare. Due canali spesso in sovrapposizione fra loro a causa della confusione e dell’escalation della rabbia, del dolore e della frustrazione che si vengono inevitabilmente a creare. Una sovrapposizione che va ad allungare, i tempi della sofferenza e quelli della soluzione dei problemi pratici, ma anche ad impedire di far vedere vie d’uscita, con conseguenze a volte drammatiche soprattutto per i figli. Una soluzione economica equa può dunque essere sempre trovata, con l’impiego delle metodologie della Mediazione, e in tempi relativamente brevi, ma solo se le persone che si affidano al Mediatore comprendono che i tempi dell’elaborazione del lutto per la perdita dell’amore sono diversi da quelli delle soluzioni economiche e che l’amore per i figli deve prevalere sull’interesse per il conflitto.
Dott.ssa Maria Antonietta Canestrino,
Mediatrice Familiare e sociale, Codroipo (Ud).
Qualunque veste assuma la violenza domestica non deve avere ad oggetto sporadici episodi ma deve costituire una modalità quotidiana d’interazione della coppia
Le diverse forme di violenza e la differente gravità della stessa ha indotto gli studiosi a compiere un esame sull'opportunità del ricorso alla Mediazione familiare