Prevenzione della violenza di genere. Il ruolo dello sport
Lo sport come strumento di prevenzione della violenza di genere
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2020) definisce la violenza contro le donne come un’emergenza di salute pubblica, con effetti devastanti sul benessere psicofisico individuale e sulla salute sociale collettiva. In questa visione, la pratica sportiva, se inclusiva e consapevole, può giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione della violenza, promuovendo il rispetto reciproco, la collaborazione e l’eliminazione degli stereotipi di genere.
La pratica sportiva, infatti, ha il potenziale di formare individui che sviluppano competenze emotive e relazionali essenziali, come la gestione delle emozioni, la cooperazione e il rispetto reciproco, tutte cruciali per prevenire la violenza. Diversi studi psicologici hanno dimostrato che lo sport può ridurre i comportamenti violenti, favorire l’autostima e promuovere la parità tra i sessi (García López et al., 2021; Dagkas & Armour, 2013). Tuttavia, affinché lo sport diventi un efficace strumento di prevenzione della violenza di genere, è fondamentale che gli operatori sportivi siano adeguatamente formati, comprendano l’importanza di un ambiente inclusivo, si rendano conto del ruolo che possono avere gli stereotipi di genere nel legittimare comportamenti violenti e siano capaci di smantellarli. (Chiappi, 2020).
Il ruolo degli operatori sportivi
Gli allenatori e gli educatori sportivi hanno una responsabilità cruciale nella creazione di ambienti di apprendimento sicuri e inclusivi. La promozione di modelli sportivi non stereotipati, che incoraggiano la collaborazione e il rispetto reciproco piuttosto che la competizione aggressiva e la svalutazione di chi appare diverso, è un passo fondamentale per prevenire la violenza e promuovere un cambiamento culturale positivo (Fink, 2016). Per questo motivo, la formazione continua degli operatori sportivi sulla parità di genere e sulla de-costruzione degli stereotipi di genere è fondamentale. Un allenatore, che comprende come le disuguaglianze di genere si manifestano nello sport, è meglio equipaggiato per affrontare queste problematiche e per insegnare ai giovani il valore del rispetto reciproco. Modelli positivi e l’inclusione di atleti, senza discriminazioni per genere, nelle discipline sportive contribuiscono ad abbattere le barriere culturali e a dare visibilità a esempi positivi (Messner & Musto, 2016).
Sport come strumento educativo e di crescita personale
Lo sport non è solo un’attività fisica: è un potente strumento educativo che promuove l’apprendimento delle competenze di vita, le cosiddette "life skills" (Chiappi, 2022). In un ambiente sportivo inclusivo, i giovani imparano a comunicare, a risolvere conflitti in modo pacifico e a lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune. Queste competenze sono fondamentali per prevenire comportamenti violenti e per la costruzione di una società più equa.
Le pratiche sportive inclusive e precoci, che favoriscono la partecipazione attiva e paritaria di ragazze e ragazzi, possono essere particolarmente efficaci nel contrastare gli stereotipi di genere che alimentano la violenza. Lo sport, infatti, ha il potenziale di insegnare che il valore di una persona non dipende da alcune specificità, fra cui quelle di genere, ma dalle sue predisposizioni, motivazioni e impegno (LaVoi & Becker, 2017). Un ambiente sportivo che non solo accetta, ma celebra le differenze, è un potente strumento di cambiamento sociale.
Un impegno per il futuro: creare ambienti sportivi inclusivi
Per fare in modo che lo sport diventi veramente un mezzo di prevenzione della violenza di genere, è fondamentale un impegno a lungo termine da parte delle istituzioni e degli operatori sportivi. Le politiche sportive devono essere orientate alla promozione di modelli inclusivi e alla formazione continua di allenatori e educatori. Le organizzazioni come il CONI, che nel 2023 ha lanciato il progetto "In campo contro la violenza di genere", sono un esempio concreto di come le istituzioni possano promuovere la prevenzione attraverso l’attività sportiva (CONI, 2023).
Inoltre, la Convenzione di Istanbul (2011), promossa dal Consiglio d'Europa, evidenzia l’importanza di integrare l'educazione alla parità di genere nei curricula scolastici e nelle attività extrascolastiche, come lo sport. Le politiche educative devono favorire la creazione di ambienti che promuovano il rispetto e l'uguaglianza tra i sessi, e che combattono ogni forma di violenza (Council of Europe, 2011).
Lo sport come catalizzatore di cambiamento culturale
In sintesi, lo sport può essere un potente alleato nella prevenzione della violenza di genere, a condizione che gli ambienti sportivi siano inclusivi, che gli operatori siano consapevoli dell'importanza di evitare la riproduzione di stereotipi di genere e che si promuova attivamente l’uguaglianza e il rispetto reciproco. Investire nella formazione degli allenatori, nel supporto alle politiche inclusive e nell’educazione alla parità di genere rappresenta una strada fondamentale per costruire una società più equa (Casolo, Mari, & Molinari, 2018) e per prevenire la violenza. Con l’impegno giusto, lo sport può essere davvero un catalizzatore di cambiamento sociale, contribuendo a formare giovani più rispettosi, più empatici e più consapevoli di capacità e diritti propri e altrui.
Bibliografia e sitografia:
Casolo, F., Mari, G., & Molinari, F. (Eds.). (2018). Sport e inclusione. Giovanni Malagò (Introduzione). Ricerche. Pedagogia e scienze dell'educazione.
Chiappi, F. (2021). Life skills e promozione della salute psicofisica. Pronto Professionista it. https://www.prontoprofessionista.it/articoli/life-skills-e-promozione-della-salute-psicofisica.html
Chiappi, F. (2020). Azioni per prevenire la violenza di genere. In A. A. V. V. (Eds.), Storie di violenza, storie di rinascita (pp. 123-135). Pisa: TPC.
CONI. (2023). In campo contro la violenza di genere, tema prevenzione ispirerà attività dei Centri CONI 2023-2024. https://www.coni.it/it/news/in-campo-contro
Council of Europe. (2011). Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. https://rm.coe.int/168046253
Dagkas, S., & Armour, K. (Eds.). (2013). Inclusion and exclusion through youth sport. Routledge.
Fink, J. S. (2016). Hiding in plain sight: The embedded nature of sexism in sport. Journal of Sport Management, 30(1), 1-7. https://doi.org/10.1123/jsm.2015-0278
García López, L. M., Gutiérrez, D., Fernández-Balboa, J. M., & Goodyear, V. (2021). Educating through sport: How coaches can help reduce gender-based violence. Sport, Education and Society, 26(4), 337-351. https://doi.org/10.1080/13573322.2020.1841830
LaVoi, N. M., & Becker, A. J. (2017). Developing physically active girls: An evidence-based multidisciplinary approach. Human Kinetics.
Messner, M. A., & Musto, M. (Eds.). (2016). Child's play: Sport in kids' worlds. Rutgers University Press.
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