Richiedi una consulenza in studio gratuita!

Comunione di immobili, utilizzo esclusivo di uno dei comproprietari


L'utilizzo esclusivo di un immobile da parte di uno dei comproprietari è stato definito nella sentenza della Corte di Cassazione
Comunione di immobili, utilizzo esclusivo di uno dei comproprietari

Comunione di beni immobili – utilizzo esclusivo del bene da uno dei comproprietari – richiesta di indennità da parte del comproprietario che non utilizza il bene – mancata prova dell’impedimento dell’uso da parte del comproprietario richiedente indennità – inammissibilità della richiesta.

La comproprietà di beni immobili, pro indiviso, o di un diritto reale è da sempre un tema ricorrente nelle querelle giudiziarie tra eredi e/o comproprietari.
Al fine di comprendere la portata della sentenza in commento occorre analizzare l’istituto della comunione dei diritti reali, così come definito dal Codice civile dagli articoli 1100 e ss, e dei diritti e doveri che dalla posizione di comproprietario discendono.

Il diritto che, in particolare, qui interessa è quello di utilizzo della cosa comune e dei limiti che ciascun comproprietario ha nel medesimo ed i corrispettivi oneri che sul comproprietario utilizzatore della cosa comune gravano e su come essi possano variare, anche sensibilmente, in relazione al modo in cui detto utilizzo viene declinato.

Il Codice è chiaro nell’attribuire a ciascun comproprietario del bene una quota eguale a quella dei comproprietari e nel proporzionare il concorso nei vantaggi e pesi, della cosa comune alle rispettive quote. Il diritto, dunque, scinde la cosiddetta quota ideale di ciascun comproprietario facendone discendere diritti ed oneri “frazionati” ed esclusivi per ognuno e in questo senso la questione è piuttosto lineare: ad ognuno le sue tasse in proporzione alla quota, ad ognuno i suoi frutti (ad esempio la quota-parte dell’affitto) in proporzione alla sua quota, ad ognuno le spese di manutenzione e/o conservazione della cosa comune in proporzione alla propria quota.

Meno lineare e, quindi, più complessa è la questione quando si abbandona il livello astratto e si passa sul piano concreto dell’utilizzo del bene comune. In particolar modo la norma, seppure l’art. 1102 cod. civ. sia cristallino nel regolamentare l’uso della cosa comune, indica in due gli obblighi particolari del comproprietario: – non mutare la destinazione della cosa comune unilateralmente (l’ovvio non scritto è che detta modificazione è possibile con il solo unanime consenso dei comunisti) e – l’usarne in modo da non impedire agli altri quotisti di farne un pari uso.

In tal senso consente addirittura al comproprietario di apportare unilateralmente modifiche alla cosa comune per migliorarne il godimento, sostenendone in proprio le relative spese. Attribuisce, altresì, la facoltà (e non l’obbligo) ai comproprietari di chiedere la rimozione della miglioria o di acquisirla a proprio beneficio – purché sia fruibile e si connoti quale innovazione – rimborsandone le spese al comunista che le ha sostenute, spese da rimborsarsi, ovviamente, pro quota.

Il fulcro dell’art. 1102 del codice è proprio “il farne un utilizzo in modo da non impedirne il pari utilizzo ai comproprietari” espressione che necessita di qualche precisazione. La legge non impone a tutti i comproprietari di fare un identico uso della cosa comune, inteso come pari utilizzo in termini di tempo, intensità o tipologia, ma impone che ognuno utilizzi la cosa in modo da lasciare il potenziale medesimo utilizzo agli altri, a nulla rilevando che gli altri lo esercitino o meno o in che intensità lo esercitino.

Pare anche quasi banale la menzionata precisazione, in quanto trattandosi di pari diritti di utilizzo e non doveri di utilizzo, è in re ipsa che anche il mancato utilizzo della cosa comune sia una modalità di estrinsecare il diritto che si ha su essa. Coerentemente all’impianto normativo sinora rappresentato il codice regolamenta la fine della comunione, ovvero il suo scioglimento.

Anche qui la legge rimette alla volontà del singolo quotista la decisione di chiedere lo scioglimento della comunione che, ove non accettato dagli altri comproprietari o anche da uno solo di essi, può essere domandato al Giudice. L’unico limite che legge pone, in linea con tutto quanto fin qui analizzato, è l’interesse comune.
Dispone, infatti, la norma che lo scioglimento posa essere dal Giudice procrastinato ogni qual volta l’immediato scioglimento della comunione possa pregiudicare l’interesse degli altri comproprietari dissenzienti. Detto rinvio al legittimo voler scogliere la comunione forzosa non può, comunque, essere superiore ai cinque anni dalla domanda di scioglimento, ferma la validità di un patto di non scioglimento della durata massima di dieci anni.

Ed è da qui che nasce la questione alla base della sentenza in commento.
Trattasi di una fattispecie piuttosto comune di comproprietà di un immobile (un appartamento per la precisione) presumibilmente costituitasi in morte del dante causa di entrambi i comproprietari. L’immobile, a quel che si desume, in proprietà in pari quote, era utilizzato stabilmente da uno dei due comproprietari, quanto almeno a due stanze del medesimo da quel che si legge. Protraendosi la situazione di comproprietà da tempo il comproprietario (maggior utilizzatore) si è, dunque, determinato a chiedere lo scioglimento della comunione immobiliare al comproprietario, trovandone l’opposizione.
Non essendo stato trovato un accordo con cui uno dei due ritirasse la quota dell’immobile dell’altro, il comproprietario ha deciso di agire in giudizio per lo scioglimento della comunione forzosa ai sensi dell’art. 713 Codice civile. Se la richiesta fosse stata solo di sciogliere la comunione con una divisione giudiziale il naturale epilogo dell’azione sarebbe stato, attesa la non comoda divisibilità del bene, la vendita dello stesso all’asta con attribuzione del ricavato in parti eguali al netto delle spese dell’azione.
Quest’ultime, infatti, secondo costante orientamento della stessa Suprema Corte, non sono regolate dal principio della soccombenza, ma vengono liquidate a carico della massa con la sentenza che definisce il giudizio o con l’ordinanza (ex art. 789 c.p.c.) di approvazione del progetto divisionale.

Tuttavia, il convenuto in giudizio per lo scioglimento ha introdotto, costituendosi, domanda riconvenzionale nei confronti del comproprietario maggior utilizzatore del bene richiedendo il riconoscimento a carico di quest’ultimo di un’indennità di occupazione del bene, avendone questo goduto in maniera più intensa rispetto a lui. In particolare, il convenuto fondava la sua domanda sulla circostanza che l’aver utilizzato un bene, di non comoda divisibilità, avrebbe escluso di per sé l’utilizzabilità del bene da parte della propria madre, prima, e successivamente, da parte propria.

La difesa dell’attore precisava, al contrario, che l’utilizzo della cosa comune, mai prospettato come esclusivo, non aveva impedito il pari utilizzo dei comproprietari (la madre prima e l’avente causa poi) e che anzi, sin dalla prima richiesta di affitto avanzata dalla madre della convenuta, era stato chiaramente indicato che il bene era libero ed accessibile al comproprietario atteso che l’attore utilizzava due sole stanze del medesimo e che nulla vietava che un pari utilizzo venisse fatto dalla comproprietaria.
Il processo seguiva alterne vicende essendo stato in primo grado riconosciuto il diritto all’indennizzo a favore del comproprietario che non utilizzava il bene e, successivamente, in parziale riforma della sentenza di primo grado respinto dalla Corte di Appello di Lecce. Il Giudice di secondo grado motivava detta riforma sulla base della mancata prova da parte della convenuta che gli fosse stato impedito l’utilizzo del bene comune da parte dell’attrice.

Rilevava, infatti, il Giudice di secondo grado che non era stato assolto l’onere probatorio della convenuta circa l’impedimento del pari utilizzo del bene comune, ed in particolare, di converso risultava che il comproprietario utilizzatore avesse sempre risposto di nulla avere in contrario a che la comproprietaria facesse del bene comune un pari uso al proprio. Secondo la prospettazione del richiedente l’indennità, invece, la richiesta dell’affitto effettuata dalla madre e il mancato pagamento del medesimo unitamente all’utilizzo di un bene di non comoda divisibilità erano prove di per sé dell’impedimento del pari godimento e fondavano la richiesta.
La Suprema Corte ha invece respinto la richiesta definitivamente confermando la sentenza di secondo grado e ribadendo la corretta interpretazione dell’art. 1102 del Codice civile.

La Corte, in primo luogo, censura l’assunto in base a cui l’utilizzo del bene comune è un diritto, restando l’intensità di tale utilizzo una scelta del comproprietario, e non può essere, in quanto diritto, di per sé fonte di pregiudizio del diritto degli altri comproprietari salvo che sia data la prova che essi siano stati impediti dal farne un pari utilizzo. È, dunque, onere preciso di chi ritiene di essere stato escluso dall’uso della cosa comune provarne in concreto gli ostacoli che sarebbero stati frapposti all’utilizzo dal comproprietario che la usa. Non essendo stato assolto detto onere probatorio la domanda non poteva che essere disattesa.

Del pari privo di pregio è stato ritenuto l’assunto in base a cui, essendo stata acclarata dal Giudice di primo grado in sede di richiesta di scioglimento della comunione forzosa la non comoda divisibilità del bene, la stessa rendeva pacifica l’impossibilità per il comproprietario di farne un pari utilizzo. Sul punto la Suprema Corte ha argomentato che la non comoda divisibilità, ovvero l’impossibilità di assegnazione parziale in proprietà esclusiva, non determina di per sé l’impossibilità per i comproprietari di un utilizzo contestuale. In maniera coerente con il proprio orientamento, del resto, la Cassazione ha ribadito la sostanziale differenza di piani su cui si pongono il giudizio di non divisibilità del bene ai fini della sua assegnazione parziale e quello della possibilità di godimento da parte di più proprietari.

Il principio affermato dalla Corte è di non poca importanza, venendo ad incidere su un ambito sovente oggetto di controversia. Con questa pronuncia si aprono, dunque, nuovi scenari nelle cause di merito che, per certi versi, ribaltano il consolidato orientamento che tendeva a riconoscere tout court l’indennità a carico del comproprietario utilizzatore del bene comune.

Articolo del:



L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse

Altri articoli del professionista

Notifiche Equitalia a mezzo posta

Commissione Tributaria Regionale Emilia Romagna, sent. n. 2005/8/2015

Continua

Indeducibilità indicazioni generiche in fattura

Corte di Cassazione n. 21980 del 28 ottobre 2015, "Fatturazione delle operazioni"

Continua

Mediazione tributaria obbligatoria

Ambiti di applicazione oggettivo e soggettivo

Continua

Atto Tributario annullabilità, nullità

Annullabilità, nullità ed inesistenza dell'atto tributario. <br />(Corte di Cassazione, con sentenza n. 22803 del 09.11.2015)

Continua

Amministratore di Condominio/Agente immobiliare?

L'Amministratore di Condominio può fare l'Agente Immobiliare?

Continua

Contenzioso tributario - Competenza territoriale

Commissioni Tributarie Provinciali - Determinazione in base alla sede del concessionario. Illegittimità. <br />Corte Costituzionale 3 marzo 2016

Continua

Notifica ai soggetti residenti all'estero

Per il cittadino italiano residente all'estero e iscritto all'AIRE, la notificazione è valida se effettuata all'indirizzo della residenza estera

Continua

Rottamazione delle cartelle

Rottamazione delle cartelle: ultime news (modifiche al DL 193/2016).

Continua

Diritto del consumo, adeguata informazione

Sentenza n. 17364/2016: l’adeguata informazione quale diritto fondamentale del consumatore/utente.

Continua

Redditometro: natante di piccole dimensioni

Corte di Cassazione: conferma l’annullamento dell’avviso di accertamento al contribuente proprietario di un natante di piccole dimensione

Continua

Rottamazione delle cartelle e semplificazione

Approvato il d. l. n. 193/2016: al via la rottamazione delle cartelle e non solo

Continua

Il via all’acquamineralometro

La Corte di Cassazione dà il via all’ acquamineralometro

Continua

Condominio e trasformazione dell`area giardino

La trasformazione in parcheggio di una parte del giardino non costituisce alterazione del decoro architettonico. Cassazione Sentenza n. 24960/2016

Continua

Eredità: accettazione tacita

Sentenza n. 6811/2016 pagamento debiti ereditari ed accettazione tacita dell'eredità ex art. 476 c.c.: non vi è coincidenza

Continua

Avviso di accertamento

La mancata risposta all'avviso di accertamento può comportare la legittimità dell'avviso di accertamento

Continua

Diritto Tributario: elusione e onere della prova

CTR Sardegna: abuso del diritto ed onere della prova, l’ufficio è tenuto a provare la condotta elusiva delle società.

Continua

Condominio e uso della cosa comune

Cassazione: verso un'interpretazione meno restrittiva circa l'uso della cosa comune in condominio

Continua

Inapplicabilità del criterio della prevalenza per il concordato

Nella cessione dell'azienda in esercizio ovvero nel conferimento dell'azienda in esercizio in una o più società si applicano le disposizioni dell'art. 186-bis l.f.

Continua

Coronavirus: inadempimento e forza maggiore

Non è semplice stabilire se il Coronavirus, o le consequenziali misure restrittive adottate dalle Autorità, possa costituire valida causa di impossibilità

Continua

RC auto: gli effetti delle misure urgenti

Tra le misure urgenti adottate dal Governo connesse all'emergenza Coronavirus rientra la possibilità di sospensione del pagamento delle polizze RC auto obbligatorie

Continua

Nuove disposizioni per l'accesso al Fondo di solidarietà mutui prima casa

Con l'entrata in vigore della L. 244/2007, il nostro ordinamento ha istituito il Fondo di solidarietà per i mutui utilizzati per l'acquisto della prima casa

Continua

Procedura esecutiva immobiliare e contratto di locazione opponibile

"Non è infrequente trovarsi di fronte a terzi occupanti l'immobile sottoposto a pignoramento che esibiscono contratti di locazione"

Continua

Contratti di locazione, sospensione dei termini

La sospensione prevista dal decreto riguarda anche il versamento dell’imposta di registro dei contratti di locazione

Continua

Amministratore di condominio condannato per appropriazione indebita

L'amministatore che utilizza le somme versate sul conto corrente di un condominio per far fronte alle necessità di un altro condominio commette reato

Continua

Coronavirus: la sospensione dei mutui

E' possibile richiedere la sospensione del mutuo per un massimo di due volte e per un periodo complessivo di 18 mesi prorogandone così la scadenza

Continua

Fisco e compravendita: contestazione del contenuto dell'atto notarile

Il fisco può contestare che l’immobile acquistato sia in uno stato diverso da quello descritto nel rogito

Continua

Compravendita: è possibile il recesso dal preliminare in mancanza di agibilità?

Cassazione: il rifiuto del promissario acquirente al rogito, nell’ipotesi di immobile non conforme, è giustificato

Continua

Modifica di parte comune: innovazione vietata o sopraelevazione?

Cassazione: costituisce innovazione vietata e non sopraelevazione l’opera che sottrae un bene all’uso comune

Continua

Il Condomino non può accorpare al suo appartamento parti comuni

Quando la cosa di proprietà collettiva è sottratta al godimento altrui, risulta necessario il consenso negoziale di tutti in forma scritta

Continua

Danno per mancata locazione immobile a causa di infiltrazioni d'acqua

Il Tribunale di primo grado ha condannato il Condominio al risarcimento del danno subito dai condomini per l’impossibilità di locare l’immobile

Continua

Condominio: quando il contraddittorio deve essere integrato nei confronti di tutti i condomini?

Accertamento dell’usucapione di un diritto di servitù di passaggio sul bene condominiale: il contraddittorio deve essere integrato nei confronti di tutti i condomini

Continua

Cappotto termico in condominio a carico di tutti

Tutte le opere effettuate sulle facciate esterne sono assoggettate alla ripartizione delle spese in misura proporzionale al valore delle singole proprietà

Continua

Sciolto preliminare per mutuo dissenso con restituzione della caparra

Con l’ordinanza n. 28391/2020 si precisa che in caso di inadempimenti reciproci posti in essere, il preliminare si scioglie con restituzione della caparra

Continua

Paletti di ferro in garage: non necessario il permesso di costruire

Il Tribunale Regionale ha accolto il ricorso del condominio contro l’ordinanza del Comune che aveva ingiunto di abbattere i paletti infissi al suolo senza calcestruzzo

Continua

Posti auto in condominio: tanti quanti sono gli immobili di proprietà

In via generale la delibera assembleare non può attribuire ai condomini con più millesimi due o più posti auto, questo perché ne deve essere consentito l’uso paritario

Continua

La ditta creditrice può agire verso i condomini insolventi

La condomina richiedeva la revoca del titolo esecutivo affermando che la ditta creditrice avrebbe dovuto in primis escutere il condominio e non il singolo condomino

Continua

Mancata notifica: stop alla demolizione dell'immobile abusivo

I comproprietari contestavano la violazione e falsa applicazione dell’art. 31 del D.P.R. 380/2001 per difetto assoluto dei presupposti.

Continua

No al beneficio del proprietario se affitta riservandosi l'uso di una stanza

La conservazione dell’agevolazione è subordinata alla manifestazione di volontà di destinare anche il nuovo immobile ad abitazione principale

Continua

Posti auto in condominio

Il proprietario di due appartamenti accorpati ha diritto ad altrettanti spazi per il parcheggio?

Continua

Responsabile il notaio che viola il dovere di consiglio

Risulta responsabile il notaio che viola il dovere di consiglio in fase di compravendita immobiliare.

Continua

Le sorti del pagamento in via anticipata dei canoni di locazione

Procedura esecutiva immobiliare e contratto di locazione opponibile: le sorti del pagamento in via anticipata dei canoni di locazione

Continua

Responsabilità nell'identificazione del soggetto che rilascia procura

In questo articolo trattiamo la tematica relativa alla responsabilità del notaio nell’identificazione del soggetto che rilascia procura

Continua

Demolizione muro, eliminazione posto per accedere alla proprietà

Cortile comune: il condomino non può demolire il muro nel cortile per accedere alla sua proprietà se elimina i posti auto

Continua

Infiltrazioni da rottura tubo in condominio: quando paga l’assicurazione?

Riconosciuta la piena responsabilità del condominio per tutti i danni da infiltrazione di acqua nelle unità immobiliari di proprietà esclusiva

Continua

Abusi edilizi: niente niente demolizione se sono di scarsa entità

Niente demolizione se sono di scarsa entità, risalenti nel tempo e se l’Amministrazione ha ingenerato nel privato un legittimo affidamento

Continua

Prima casa, la mancanza di abitabilità non costituisce forza maggiore

Benefici “prima casa”: la mancanza di abitabilità non costituisce forza maggiore

Continua

Realizzazione di innovazione in condominio: occorre unanimità

E’ necessaria l’unanimità nel caso in cui una delibera condominiale abbia ad oggetto la realizzazione di una vera e propria innovazione

Continua

Nessun compenso all'amministratore di condominio per lavori straordinari

E' sorto il dubbio se sia legittima la richiesta dell’amministratore di condominio di un compenso per i lavori straordinari non indicato nel preventivo

Continua

Notaio responsabile dei danni subiti dalla banca

Notaio responsabile dei danni subiti dalla banca per aver omesso e/o non eseguito con la dovuta diligenza, le verifiche sulla libertà dell’immobile oggetto di garanzia

Continua

Regolamento condominiale: esclusione dei condomini dalla comproprietà

Il regolamento di condominio non può escludere alcuni condomini dalla comproprietà del lastrico solare

Continua

L’intonaco si stacca dalla facciata: i condomini sono responsabili

Se l'intonaco di stacca dalla facciata, i condomini sono responsabili per la mancata messa in sicurezza

Continua

Ascensore per disabili in Condominio: quali regole?

La realizzazione dell’impianto rientra nell’eliminazione delle barriere architettoniche e l’interessato può provvedere a sue spese contro la volontà degli altri

Continua

Controlli più stringenti nelle località da “seconda casa”

Il comune può negare la residenza anche se i controlli dei vigili sono stati fatti in orario d’ufficio

Continua

Comunione di beni immobili, utilizzo esclusivo del bene e indennità

Cass. Civ. II Sezione 12028/2023 del 9/03/23. Utilizzo esclusivo del bene comune. Indennità ai non utilizzatori, non dovuta in assenza di prova esclusione uso

Continua

Azione riduzione unitamente a azione scioglimento comunione immobili

Azione riduzione e scioglimento di comunione sugli immobili ereditari. Criteri di applicazione dell'azione di riduzione alle donazioni effettuate in vita dal de cuius

Continua

Vendibili immobili abusivi anche in assenza certificato di agibilità

Cassazione Civile II Sez. n. 23370/2023 pubblicata il 1° agosto 2023

Continua

Donazioni in vita e testamentarie, sentenza della Cassazione Civile

Proponibilità azione di riduzione unitamente a quella di scioglimento di comunione sugli immobili ereditari

Continua

Certificato di agibilità immobile: sentenza della Cassazione Civile

Interpretazione del contratto, necessaria lettura delle clausole convenute dalle parti per comprendere la reale volontà delle medesime, interpretazione del contratto

Continua

Obblighi contributivi in cessione di azienda dichiarata invalida

L’obbligo di pagare i contributi previdenziali rimane a carico del cedente l’azienda, anche per il periodo in cui la cessione è rimasta in itinere

Continua

Legge di Bilancio 2023 e la decontribuzione nelle assunzioni

Misure per far entrare nel mercato giovani, ex percettori di reddito di cittadinanza occupabili ed altre misure

Continua

Lastrico solare condominiale: è diritto di tutti i condomini

Il regolamento di condominio non può escludere alcuni condomini della comproprietà del lastrico solare

Continua

Rapporti tra aree urbane e agricole: distanze stalle dalle abitazioni

La regolamentazione delle distanze delle stalle dalle case in Lombardia. Commento al TAR Lombardia 3167/2011. Divieto applicazione analogia a fonti non normative

Continua

Difetto di abitabilità non comunicato: “truffa contrattuale”?

L’agente immobiliare che non comunica all'acquirente il difetto di abitabilità commette “truffa contrattuale”?

Continua

Nullità delibera condominiale modifica i criteri di riparto spese

Tribunale di Genova, Terza Sezione Civile, del 2/11/2024 - Nullità della delibera condominiale assunta a maggiornaza in tema di modifica dei criteri di riparto spese

Continua

La responsabilità del creditore procedente e del custode giudiziario

Sentenza del Tribunale di Gela dell'8/11/24 in tema responsabilità per i danni a terzi provenienti dall'immobile oggetto di esecuzione: custode, creditore o detentore?

Continua

Azione x art 2932 codice civile e difformità catastali dell'immobile

Mancata confromità catastale dell'immobile oggetto di domanda di esecuzione in forma specifica: ostacolo insormontabile alla pronuncia

Continua

Rimedi contro l'errore nelle tabelle millesimali

Erroneità tabelle millesimali, diritto del condomino ad impugnarle, onere della prova, errore rilevante nelle tabelle millesimali e validità delibere precedenti.

Continua

Supercondominio: atti di ordinaria e straordinaria amministrazione

Supercondominio: i confini della competenza dell'assemblea dei rappresentanti tra ordinaria e straordinaria amministrazione

Continua

Nullità delibera condominiale per omessa istituzione fondo ex 1135 cc

Condominio: fondo speciale ex art 1135 codice civile - omessa costituzione e accantonamento - nullità della delibera spese per indagini preliminari e fattibilità lavori

Continua

Condominio e tutela dei creditori: requisiti formali per la validità

Tribunale di Catania, nullo il precetto ai condomini se il decreto ingiuntivo è notificato solo all'amministratore.

Continua

Condominio: responsabile per i danni da ritardato intervento

Significativa sentenza in materia di responsabilità condominiale, condannando un condominio al risarcimento dei danni per il ritardato intervento di manutenzione.

Continua

Compravendita immobiliare - riduzione del prezzo o risoluzione?

Corte di Cassazione n. 4245, 16/02/2024 - il compratore, oltre alla possibilità di chiedere la risoluzione del contratto, ha il diritto di mantenere la proprietà

Continua

La tutela del legittimario pretermesso negli atti immobiliari simulati

Provabile con ogni mezzo la simulazione degli atti del de cuius fa da contrappeso necessario rispetto alle frequenti pratiche elusive poste in essere dal de cuius

Continua

Compravendita e termine di prescrizione azione risarcimento danni

Termine prescrizionale ex art. 2935 cod. civ. non decorre dalla data del trasferimento dell'immobile, bensì dal momento della manifestazione oggettiva del danno

Continua

Cassazione - Presupposti usucapione servitù pubblica di passaggio

Per qualificare una strada come destinata ad uso pubblico, necessaria una duplice dimostrazione:destinazione della strada al servizio della collettività e titolo valido

Continua

Illegittimità ipoteca ADER e diritto al risarcimento del contribuente

Il caso in esame riguarda una controversia tra un contribuente e l'Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) relativa all'illegittima iscrizione di un'ipoteca

Continua