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I rimborsi fiscali


E` stata riconosciuta all’Amministrazione finanziaria la possibilità di procedere al disconoscimento del rimborso fiscale anche oltre il termine previsto per l’accertamento
I rimborsi fiscali
1.PREMESSA
Il presente articolo si pone come obiettivo quello di analizzare la procedura relativa al rimborso del credito d’imposta alla luce della recente sentenza (poco condivisibile) della Suprema Corte di Cassazione a SS.UU. del 15.03.2016 n.5069/16, con cui è stata riconosciuta all’Amministrazione finanziaria (AF) la possibilità di procedere al disconoscimento del rimborso fiscale anche oltre il termine previsto per l’accertamento.
Di fatto, secondo gli Ermellini "In tema di rimborso d'imposte, l'Amministrazione finanziaria può contestare il credito esposto dal contribuente nella dichiarazione dei redditi anche qualora siano scaduti i termini per l'esercizio del suo potere di accertamento, senza che abbia adottato alcun provvedimento, atteso che tali termini decadenziali operano limitatamente al riscontro dei suoi crediti e non dei suoi debiti, in applicazione del principio "quae temporalia ad agendum, perpetua ad excepiendum"".
Nel tentativo di compiere un’analisi completa della vicenda in esame occorre, però, preliminarmente chiarire in cosa consiste il rimborso fiscale.
Ebbene, con il termine rimborso fiscale si intende la restituzione, da parte dell'AF, di imposte e ritenute che il contribuente ha versato o subito in misura superiore al dovuto, o di un eventuale credito che si è configurato in suo favore in seguito alla presentazione di una dichiarazione dei redditi. Invero il rimborso fiscale può essere conseguente:
- ad un pagamento non dovuto: c.d. Rimborso da indebito;
- al venir meno del titolo giustificativo del pagamento dovuto: c.d. Rimborso da restituzione;
- a detrazioni, ritenute, scomputi, crediti d’imposta, versamenti d’acconto poi risultati eccedenti: c.d. Rimborso da dichiarazione.
Inoltre, i rimborsi possono avere ad oggetto:
- imposte dirette (Ires, Irpef, Addizionali locali, ecc.);
- imposte indirette (Iva, Registro);
- imposte minori (oblazione condono edilizio, tasse automobilistiche).
Più specificamente in questa sede occorre, però, chiarire in cosa consiste il rimborso del credito d’imposta: invero, quest’ultimo si concretizza nella restituzione al contribuente delle somme che ha indebitamente versato (in misura superiore rispetto a quelle effettivamente dovute all’AF), per cui tutte le volte in cui il contribuente vanti una posizione creditoria, potrà chiedere all’AF la restituzione delle somme che gli sono state illegittimamente prelevate[1].
Ciò posto, nelle ipotesi di rimborso, le vie percorribili per il contribuente sono sostanzialmente due: da un lato, può rilevare la sua posizione creditoria nella dichiarazione dei redditi ed ottenere il rimborso a seguito di un’autonoma procedura automatizzata posta in essere dell’AF (c.d. rimborso d’ufficio) dall’altro, qualora i presupposti per il rimborso dovessero realizzarsi dopo la presentazione delle dichiarazione dei redditi, può, più specificamente, chiedere il rimborso mediante una successiva istanza da depositare presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente (c.d. rimborso su istanza) nei perentori termini di decadenza.

2. RIMBORSO D’UFFICIO
È una modalità di rimborso che viene eseguita autonomamente dall’AF nelle ipotesi in cui non risultino presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate apposite istanze presentate dal contribuente; di fatto questo tipo di rimborso determina l’insorgenza a carico dell’Ufficio di un vero e proprio obbligo di provvedere alla restituzione delle somme indebitamente versate.
Ebbene, i casi di rimborso d’ufficio sono tassativamente previsti dalla legge e si determinano nei seguenti casi:
a. per i crediti derivanti da errori materiali imputabili alla stessa AF: in questi casi, ex art. 41 co1 del D.P.R. 602/73, stante l’accertato errore materiale o duplicazione che è stato commesso, in capo all’Ufficio grava l’obbligo di rimborsare le maggiori imposte iscritte a ruolo.
b. per i crediti risultanti dalla dichiarazione dei redditi : come previsto dal co.2 del succitato art. 41 D.P.R. 602/73, il rimborso viene riconosciuto quando l’ammontare della ritenuta d’acconto sugli importi che hanno concorso alla determinazione del reddito imponibile (risultanti dai certificati d’imposta o quando questi non siano previsti, da altra idonea documentazione, allegati alla dichiarazione), risulti superiore a quello dell’imposta liquidata in base alla dichiarazione ai sensi dell’art. 36-bis del D.P.R. n. 600/73, nonché per i crediti di imposta derivanti dalla liquidazione delle dichiarazioni effettuata ai sensi dello stesso art. 36-bis.
Invero, con la compilazione del modello Unico, il contribuente, attraverso la procedura di autoliquidazione, determina l'imposta dovuta ed esegue il relativo versamento con apposita delega di pagamento modello F24. Se dalla liquidazione emerge, però, un credito o un'eccedenza di versamento, il contribuente compilando il quadro RX, potrà indicare la ripartizione di tali somme tra importi da utilizzare in compensazione e importi da chiedere a rimborso. In quest’ultimo caso, gli uffici dovranno provvedere entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo ad effettuare i rimborsi eventualmente spettanti in base ad essa ai sensi dell'art. 36 bis del D.P.R. 600/1973.
Le dichiarazioni dei redditi, oltre ad essere sottoposte al controllo automatizzato ai sensi dell'art. 36 bis del D.P.R. 600/73, possono essere, eventualmente, sottoposte anche al controllo formale ai sensi dell'art. 36 ter del D.P.R. 600/73. Vi è la possibilità che nella fase di controllo documentale venga, infatti, riconosciuto al contribuente un rimborso superiore a quello liquidato ai sensi dell'art. 36 bis e già presente in "base dati rimborsi". In tale fattispecie, l'Ufficio dovrà provvedere all'acquisizione manuale del rimborso emerso in sede di controllo ex art. 36 ter del D.P.R. 600/73.
In sostanza, con i "rimborsi d’ufficio", è come se la dichiarazione dei redditi fosse assimilata ad una specifica istanza di rimborso; secondo al Corte di Cassazione, infatti, in tema di imposte sui redditi, non occorre la presentazione di un'apposita istanza, "(...) in quanto l'Amministrazione, resa edotta con la dichiarazione dei conteggi effettuati dal contribuente, è posta in condizione di conoscere la pretesa creditoria(...)" (Cass. sent. n. 2687/2007). Pertanto, in questo caso, se in sede di liquidazione o controllo formale della dichiarazione, dovesse risultare un credito del contribuente, l’Ufficio sarà obbligato a procedere al rimborso di propria iniziativa (senza che il contribuente si attivi ulteriormente mediante il deposito di specifiche istanze). Peraltro, questo assunto è stato nuovamente confermato con la sent. n. 21734/2014 con cui la Corte di Cassazione ha chiarito che l’esposizione nella dichiarazione dei redditi di un credito d’imposta (in merito al quale il contribuente non abbia esercitato l’opzione per la compensazione o per il riporto a nuovo) produce gli stessi effetti dell’istanza di rimborso di cui all’art 38 del D.P.R. 602/73.

Ebbene, ex art.41 D.P.R. 602/73 co.3, a provvedere al rimborso sarà "(...)l’intendente di finanza con ordinativo di pagamento entro il termine di trenta giorni dalla data di ricevimento della proposta(...)" inoltrata dall’ufficio delle imposte.
Inoltre, come previsto dagli artt. 42bis e 44 del D.P.R. 602/73, entro l’anno solare successivo alla data di scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, l’amministrazione procederà mediante, una procedura automatizzata, alla redazione di specifiche liste di rimborso per ciascun periodo d’imposta, con l’indicazione dell’ammontare degli interessi calcolati. Sulla scorta di tali liste, vengono emessi poi uno o più ordinativi collettivi di pagamento estinguibili mediante commutazione di ufficio in vaglia cambiari non trasferibili della Banca d’Italia[2] (o, se richiesto dagli aventi diritto, mediante accreditamento in conto corrente bancario). I contribuenti che possono utilizzare il modello 730 (lavoratori dipendenti, pensionati, eccetera) potranno ottenere, invece, l'accredito del rimborso direttamente sulla prima busta paga a partire dal mese di luglio, o sul primo rateo di pensione utile a partire dal mese di agosto o di settembre. Se il rimborso non viene erogato dal sostituto, il contribuente può presentare istanza di rimborso all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente territorialmente, allegando la documentazione rilasciata dal datore di lavoro o dall'ente pensionistico comprovante il mancato accredito.
Va, altresì, rilevato che è del marzo 2016 la nota dell’Agenzia dell’Entrate con cui è stato previsto che, anche laddove il contribuente non dovesse chiedere il rimborso dei crediti d’imposta vantati con il Fisco, l’Agenzia delle Entrate provvederà comunque a rimborsare quelli risultanti dalla liquidazione delle dichiarazioni dei redditi. Stando alla prassi finora adottata, infatti, il contribuente, dopo il controllo automatizzato delle dichiarazioni, doveva rivolgersi all’ufficio per la verifica dell’effettività del maggior credito per poter poi scegliere le modalità di recupero da adottare. Statisticamente quasi tutti i crediti IRPEF ed IRAP risultanti dalle liquidazioni, sono stati poi confermati dalle successive verifiche, motivo per il quale l’Agenzia ha deciso di procedere direttamente, d’ufficio, al rimborso dei crediti: in sostanza i contribuenti non dovranno più recarsi di persona presso gli uffici dell’Agenzia (faranno eccezione solo i crediti delle società e dei soggetti IVA e i crediti risultanti dalle dichiarazioni precompilate).
c. per i crediti derivanti da una decisione della Commissione tributaria: invero, nelle ipotesi di ricorso dinanzi alla Commissione Regionale, se dovesse essere condannata l’AF, il tributo corrisposto in eccedenza dovrà essere rimborsato d’ufficio entro novanta giorni dalla notificazione della sentenza (art. 68, secondo comma, D.Lgs. n. 546/1992). Sul punto occorre, inoltre, segnalare la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 49/2010 con la quale si sono esortate le Direzioni provinciali o regionali ad eseguire, nel più breve tempo possibile, i rimborsi stabiliti in sentenza al fine sia di evitare giudizi di ottemperanza o procedure di esecuzione forzata sia di ridurre gli oneri per interessi.
d. per i crediti relativi all’imposta sul valore aggiunto: tale obbligo è disciplinato dall’art. 54 bis del DPR n. 633/1972.


3. RIMBORSO SU ISTANZA
I rimborsi su istanza dell'interessato, vengono eseguiti per tutte le ipotesi di versamenti in autotassazione non dovuti o, comunque, fatti in eccedenza rispetto a quanto dovuto.
Invero, in questi casi, ai fini di un rimborso delle maggiori somme versate, è necessaria di regola una domanda specifica del contribuente (non inserita nella dichiarazione annuale), che deve essere presentata, a pena di decadenza, entro un determinato termine dal versamento.
Le situazioni più comuni che possono dar luogo ad un’istanza di rimborso sono quelle di effettuazione da parte del sostituto d’imposta di ritenute alla fonte a titolo d’imposta non dovute (in tal caso, non essendo il contribuente tenuto a dichiarare tali redditi, l’AF non può procedere d’ufficio al rimborso delle stesse) e di versamento di una maggiore imposta a seguito dalla mancata detrazione dall’imposta netta dell’acconto già versato (in relazione al quale non si è neanche provveduto ad indicare in dichiarazione gli estremi del versamento) o della mancata indicazione in dichiarazione di oneri detraibili e deducibili.

3.1 Modalità e termini di presentazione dell’stanza
L’istanza di rimborso (da presentarsi, dunque, nelle ipotesi in cui non sia previsto il rimborso d'ufficio o lo stesso non sia stato esperito per vari motivi) ai fini della sua validità deve essere presentata a mano o notificata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente in base al domicilio fiscale del soggetto richiedente (o, per le imposte indirette, all’ufficio dove è stato registrato l’atto o la successione). Tuttavia è bene precisare che la sent. n. 4773/2009 della Corte di Cassazione ha affermato che l’istanza di rimborso di imposte rivolta ad un ufficio sbagliato è comunque sempre valida e che in tali circostanze è, altresì, compito del predetto ufficio trasmettere la richiesta all’ufficio competente. Con la suddetta sentenza è stato, dunque, chiarito che l’istanza presentata ad un ufficio incompetente è atto idoneo ad impedire la decadenza del contribuente dal diritto al rimborso e a formare il silenzio rifiuto indispensabile per proporre ricorso innanzi alle Commissioni tributarie. In tal caso, infatti, se l’ufficio incompetente non trasferisce l’istanza a quello competente, si forma il predetto silenzio- rifiuto senza che il contribuente sia tenuto a proporre un’altra istanza per poter impugnare il rifiuto tacito (Cass. sent. n. 4773/2009); di fatto, l’ufficio incompetente dovrà sempre trasmettere a quello competente le eventuali istanze di rimborso ricevute, anche se rivolte ad un’Agenzia piuttosto che ad un’altra, poiché tutte facenti parte di un unico organismo nazionale.
In ogni caso, per evitare eccezioni procedurali da parte degli uffici, è consigliabile prestare la massima attenzione al momento di presentazione dell’istanza di rimborso da indirizzare all’organo competente, nel rispetto delle singole leggi d’imposta.
L’istanza di rimborso deve, inoltre, essere redatta su carta semplice e deve contenere i dati anagrafici e l’attività svolta dal richiedente, le indicazioni in merito alla data, alla natura (saldo o acconti) e all’anno di imposta dei versamenti di cui si chiede il rimborso, allegandone anche, per sicurezza una copia; inoltre, per essere presa in considerazione deve contenere la ragione della richiesta di rimborso e la certificazione dei pagamenti effettuati.
Peraltro, recentemente la Suprema Corte di Cassazione con la sent. 21400/2012 si è occupata dei suindicati requisiti essenziali che devono essere contenuti nell’istanza al fine di ottenere il rimborso ai sensi dell’art. 38 DPR 600/73 e dell’art.21 del d.lgs 546/92. A tal proposito, gli Ermellini hanno affermato il principio di diritto in base al quale le istanze di rimborso prive di elementi minimi essenziali, quali gli estremi del versamento nonché gli importi chiesti in restituzione, " (...) non possono considerarsi giuridicamente valide e non sono, dunque, idonee alla formazione del silenzio-rifiuto impugnabile, in quanto non consentono di valutare la fondatezza o meno della richiesta; né tale vizio è sanabile con il successivo deposito di documenti, atti a colmare le lacune predette, deposito che è comunque tardivo, in quanto intervenuto nel corso di un procedimento che non avrebbe dovuto neppure essere iniziato". Per tale ragione è dunque fondamentale che il contribuente, nel compilare l’istanza di rimborsi (al fine di evitare eccezioni e contestazioni da parte degli Uffici) faccia molta attenzione ad inserire i suindicati elementi essenziali (come il quantum da rimborsare e l’entità dei singoli versamenti).
Ciò posto, va chiarito che ai fini della sua validità, l’istanza di rimborso deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro un determinato periodo di tempo, infatti, in tutti i casi in cui il contribuente dovesse presentare l'istanza oltre i termini stabiliti, il relativo rimborso sarà dichiarato illegittimo. Sul punto occorre, inoltre, precisare che non essendo stata prevista dal legislatore una disciplina generale per i rimborsi, per ciascun tributo è necessario fare di volta in volta riferimento a specifiche disposizioni normative. In questa sede è, dunque, fondamentale chiarire che:
1. l’art. 21 D.lgs 546/92 prevede che in mancanza di disposizioni specifiche, la richiesta di rimborso debba essere inoltrata entro due anni dal pagamento dell’imposta, o se posteriore, dal giorno in cui si è verificato il presupposto per la restituzione, come nel caso di accertamento divenuto definitivo per mancata impugnazione nei termini o per acquiescenza, nonché nei casi di accertamento con adesione o conciliazione. In definitiva, l’art. 21, comma 2, del D.Lgs. n. 546/1992, rappresenta senz’altro una norma residuale e di chiusura del sistema.
Ne costituiscono un esempio l'IVA (artt. 30 e 38-bis DPR n. 633/72 e successive modifiche ed integrazioni) a credito che viene recuperata riportandola al periodo d'imposta successivo ed anche il riconoscimento delle agevolazioni fiscali (l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 1/E del 03/01/2005, ha, infatti, chiarito che per il rimborso delle maggiori imposte pagate, il contribuente deve presentare l’istanza all’ufficio tributario competente entro due anni dal giorno in cui è sorto il diritto alla restituzione, cioè al momento del passaggio in giudicato della sentenza che ha riconosciuto il diritto all’agevolazione fiscale);

2. gli artt. 37 (relativo alle ritenute dirette) e 38 (relativo ai versamenti diretti) D.P.R. 602/73, prevedono, in caso di imposta sui redditi, che il contribuente, che, "per errore materiale, duplicazione o inesistenza parziale o totale dell’obbligazione tributaria o dell’obbligo di versamento, abbia effettuato un versamento diretto o abbia subito ritenuta alla fonte non dovuti in misura inferiore, possa presentare, entro quattro anni (nel caso delle ritenute alla fonte decorrenti dalla data del pagamento del relativo compenso, mentre nel caso delle imposte dirette, decorrenti dalla data del versamento) l’istanza finalizzata a chiedere il rimborso delle maggiori somme versate[3]. In sostanza, l’art. 38 del D.P.R. n. 602/1973 in tema di rimborso delle imposte sui redditi, stabilisce il dies a quo nella "data del versamento" o in quella "in cui la ritenuta è stata operata";

3. ai fini dell'imposta di registro, dell'imposta sulle successioni e donazioni, dell'Invim e delle imposte ipotecaria e catastale l'istanza di rimborso deve essere presentata, a pena di decadenza, entro 36 mesi dal giorno del pagamento ovvero, se posteriore, da quello in cui è sorto il diritto alla restituzione.
In definitiva, laddove il contribuente dovesse decidere di chiedere i rimborsi fiscali, dovrà rispettare tassativamente i termini di decadenza suindicati, altrimenti seppur dovuto e legittimo, perderà il diritto al rimborso.
A tal proposito, è opportuno citare anche l’importante sent. n. 13676/2014[4] della Corte di Cassazione a Sezioni Unite con cui (nel tentativo di dirimere un contrasto circa il termine da cui far decorre il diritto di rimborso per una imposta dichiarata, dalla Corte di Giustizia europea, palesemente in contrasto con il diritto comunitario) è stato ulteriormente chiarito che in caso di imposta dichiarata incompatibile con il diritto comunitario da una sentenza della Corte di giustizia in epoca successiva al versamento, il termine di decadenza per l’esercizio del diritto di rimborso, ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. n. 602/73, dovrà farsi decorrere dalla data del suddetto versamento e non da quella della sentenza della Corte di giustizia che lo ha dichiarato illegittimo retroattivamente.

DOMANDA DI RIMBORSO
TERMINE DI DECADENZA
Iva e agevolazioni fiscali
24 mesi
Imposte sui redditi (Irpef, Ires e imp. sostitutive)
48 mesi
Versamenti diretti
48 mesi
Ritenute operate dal sostituto d’imposta e ritenute dirette operate dallo Stato e da altre P.A.
48 mesi
Imposte indirette (registro, successioni e donazioni, bollo, invim, ecc.)
36 mesi

In definitiva, l’istanza presentata oltre i termini sarà ritenuta inefficace ed, inoltre, in relazione ad essa il contribuente non potrà in nessun modo proporre un eventuale ricorso.


4. REAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
Conclusa la fase relativa all’inoltro delle richiesta, a seconda del comportamento dell’AF, potranno verificarsi le seguenti ipotesi:
a. Accoglimento dell’istanza: in questo caso si procederà alla regolare erogazione del rimborso mediante ordinativo di pagamento.
b. Rigetto dell’istanza: nelle ipotesi di rigetto espresso della domanda, l’AF invierà al contribuente una comunicazione contenente succintamente le motivazioni del diniego. Il contribuente sarà a quel punto libero, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, di impugnare il provvedimento di rigetto e di proporre, così, ricorso[5] alla competente Commissione tributaria provinciale.
c. Accoglimento parziale (e, conseguentemente, c.d. "silenzio rifiuto parziale"): in queste ipotesi, il contribuente potrà impugnare il provvedimento di rigetto parziale, entro 60 giorni dalla sua notifica, dinanzi alla competente Commissione tributaria.
Invero, qualora l’AF dovesse accogliere solo parzialmente l’istanza di rimborso del contribuente (rivolta ad ottenere lo sgravio e rimborso di un tributo iscritto a ruolo) il relativo provvedimento, ove dovesse evidenziare la volontà di negare tale rimborso per l’altra parte del tributo, integrerà un rigetto implicito, sempre impugnabile davanti alle Commissioni tributarie, ai sensi e nel termine di cui agli artt. 19, 20 e 21 del D.Lgs. n. 546/92, decorrente dalla data di notifica del provvedimento, senza che sia possibile proporre tale impugnativa rispetto ad una seconda e successiva istanza di rimborso, non prevista, in particolare, dalla norma contenuta nell’art. 38 DPR n. 602/73 (in tal senso, Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, sentenza n. 12804 del 03/09/2002 e Corte di Cassazione, Sezione I, sentenza n. 8339 del 12/11/1987).
Inoltre, con la recente sentenza n. 8195/2015, i giudici di legittimità hanno, più specificamente, chiarito che "In tema di contenzioso tributario, qualora, a fronte di una istanza di rimborso d'imposta, l'Amministrazione finanziaria si limiti ad emettere un provvedimento di rimborso parziale, senza evidenziare alcuna riserva o indicazione nel senso di una sua eventuale natura interlocutoria, il provvedimento, per la parte relativa all'importo non rimborsato, ha valore di rigetto - sia pure implicito - della richiesta originariamente presentata dal contribuente. Ne consegue che detto provvedimento costituisce atto impugnabile quale rifiuto espresso, nel termine di sessanta giorni dalla notificazione, ai sensi degli artt. 19 e 21 del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, ed è improponibile una seconda istanza di rimborso per il mancato accoglimento integrale della prima, con conseguente inidoneità della stessa alla formazione di un silenzio-rifiuto impugnabile". In sostanza con la sentenza n. 8195/2015 la Corte di Cassazione è tornata a ribadire da un lato, la natura di atto di rigetto del rimborso parziale per la parte non rimborsata e dall’altro, la possibilità per chi volesse opporsi di provvedere alla tempestiva impugnazione senza presentare, però, un’ulteriore istanza del medesimo credito.

d. "Silenzio-rifiuto totale": in questo caso si determina un vero e proprio provvedimento di segno negativo (la cui successiva impugnazione dovrà, pertanto, essere finalizzata ad accertare l’illegittimità dell’inadempimento dell’AF). Di fatto, in queste ipotesi, quando non viene emessa alcuna decisione e trascorsi almeno 90 giorni dalla presentazione della domanda di restituzione, il contribuente potrà ricorrere dinanzi alla competente Commissione tributaria e proporre ricorso (art. 19, comma primo, lett. g), D.Lgs. n. 546/1992) fino a quando il diritto stesso non si sarà prescritto nel termine decennale di cui all’art.2946 c.c.[6].
In questi casi, infatti, il termine per opporsi va da un minimo di 90 giorni dalla data della presentazione dell’istanza, fino al termine decennale previsto per la prescrizione.
Ciò posto, dunque, se l’AF dovesse assumere un comportamento inerte nel procedere d’ufficio al rimborso, il contribuente potrà comunque presentare un ricorso entro il termine di dieci anni; il diritto al rimborso si prescrive, infatti, in dieci anni decorrenti dalla presentazione della dichiarazione contenente la richiesta di rimborso. Sul punto è anche intervenuta la Suprema Corte di Cassazione con la sent. n. 7706/2013 chiarendo che "in tema di imposte sui redditi, qualora il contribuente abbia evidenziato nella dichiarazione un credito di imposta, l'azione volta al relativo recupero è sottoposta all'ordinario termine di prescrizione decennale, sulla cui decorrenza non incidono né il limite temporale stabilito per il controllo formale o cartolare delle dichiarazioni e la liquidazione delle somme dovute, ai sensi dell'art. 36-bis del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, né i limiti alla proponibilità della relativa eccezione, posti dall'art. 2, comma 58, della legge 24 dicembre 2003, n. 350: la prima disposizione è volta, infatti, ad imporre un obbligo dell'Amministrazione finanziaria, senza stabilire un limite all'esercizio dei diritti del contribuente, mentre la seconda contiene un mero invito rivolto agli uffici, non suscettibile di applicazione diretta da parte del giudice"(sul punto cfr anche sent. Cass. SS UU n. 2687/2007; Cass. sent. n.2009/ 9524).
In definitiva, nel caso in cui la domanda dovesse essere presentata tardivamente, l'Agenzia potrà opporre la prescrizione del credito e, quindi, l'insussistenza dei motivi alla base della richiesta di rimborso presentata dal contribuente.
Laddove, invece, a seguito di rigetto o "silenzio-rifiuto" (parziale o totale), il contribuente dovesse decidere di proporre ricorso e lo stesso dovesse essere accolto, il rimborso avverrà secondo modalità differenti, in base alla natura dei relativi versamenti:
1. Versamenti diretti e ritenute: in queste ipotesi il rimborso sarà eseguito solo dopo il passaggio in giudicato del provvedimento di accoglimento del ricorso (artt. 37 co. 3 e 38 co. 4 DPR 602/73) . Invero, nei trenta giorni successivi al passaggio in giudicato, la direzione regionale delle entrate provvederà ad emettere l’ordinativo di pagamento.
2. Imposte iscritte a ruolo: ex artt. 14 e 15 DPR 602/73, in questo caso gli uffici finanziari sono tenuti ad effettuare il rimborso entro 90giorni dalla notificazione delle sentenze che hanno riconosciuto non dovute, anche solo parzialmente, le somme iscritte a ruolo, a titolo definitivo o provvisorio. In questi casi il rimborso deve essere eseguito anche se la decisione favorevole al contribuente non è ancora passata in giudicato. Inoltre, le medesime procedure si applicano per i rimborsi di sanzioni pagate dai rappresentanti di società e in seguito riconosciute non dovute.
3. Imposte non dovute ai sensi dell’art. 26quater del D.P.R. 600/73 :quando il rimborso è richiesto dalle società non residenti o da stabili organizzazioni, deve essere effettuato entro un anno dalla data di presentazione della richiesta stessa (art. 38, co. 6, D.P.R. 602/73).
4. IVA: il rimborso deve essere richiesto dal contribuente in sede di dichiarazione annuale e deve essere effettuato entro tre mesi dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione. Il contribuente può inoltre ottenere il rimborso in relazione a periodi inferiori all’anno. In tale ipotesi la richiesta di rimborso va presentata alla competente Direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate, esclusivamente per via telematica (art. 8, co. 2, D.P.R. 542/99).


5. IL DISCONOSCIMENTO DEL RIMBORSO DEL CREDITO D’IMPOSTA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA ALLA LUCE DELLA SENTENZA DELLA S.C. A SS.UU N.5069/2016
A questo punto è importante, però, anche cercare di capire entro quali termini l’AF può intervenire nel tentativo di procedere al disconoscimento dei rimborsi de quo.
Invero, sul punto e con specifico riferimento alla richiesta di rimborso riportata nella dichiarazione annuale, si sono susseguiti di recente diversi interventi e orientamenti della Suprema Corte di Cassazione che, in questa sede, è assolutamente fondamentale analizzare:
a. Ebbene, con un primo intervento la Suprema Corte di Cassazione, con la sent. n. 2918/2010 è intervenuta sulla questione chiarendo (successivamente anche con la sent. n. e 11444/2011) che il Fisco può accertare e negare il rimborso richiesto in dichiarazione anche oltre il termine decadenziale previsto per l’esercizio dell’azione accertatrice, stante la possibilità riconosciuta al contribuente di esercitare il suo diritto ad ottenere il rimborso nell’ordinario termine di prescrizione decennale e non nei termini previsti dall’art.38 D.P.R. 602/73.
b. In maniera del tutto opposta, la Corte di Cassazione è poi nuovamente intervenuta con la sent. n.9339/2012 (ed implicitamente anche con la sent. n. 2277/2016) chiarendo, inequivocabilmente, che il rimborso delle imposte dirette diventa, invece, "automatico" decorsi gli ordinari termini previsti per l’accertamento: in sostanza, nel 2012, i giudici di legittimità hanno stabilito che se l’AF non dovesse adottare la particolare procedura di liquidazione e, al contempo, dovesse far decorrere i termini previsti per operare una rettifica o un accertamento, il credito del contribuente si consoliderà alla data di scadenza dei normali termini previsti per l’accertamento stesso. Pertanto, nelle ipotesi in cui il contribuente dovesse inserire la richiesta di un credito d’imposta nella dichiarazione annuale, l’AF sarà tenuta a provvedere sulla richiesta di rimborso entro, e non oltre, il termine di decadenza previsto per procedere all’accertamento in rettifica. Di fatto, secondo la Suprema Corte "qualora il contribuente abbia presentato la dichiarazione annuale, ai fini di una imposta, esponendo un credito di rimborso, la Amministrazione finanziaria è tenuta a provvedere sulla richiesta di rimborso, salvo diversa espressa previsione normativa, nei medesimi termini di decadenza stabiliti per procedere all'accertamento in rettifica. Diversamente, decorso il termine predetto, senza che sia stato adottato alcun provvedimento da parte della P.A., il diritto al rimborso esposto nella dichiarazione si cristallizza nell'an e nel quantum, ed il contribuente potrà agire in giudizio a tutela del proprio credito nell'ordinario termine di prescrizione dei diritti, rimanendo preclusa all'Amministrazione finanziaria ogni contestazione dei fatti che hanno originato la pretesa di rimborso, salve le eccezioni volte a fare valere i fatti sopravvenuti impeditivi, modificativi, od estintivi del credito".
In sostanza, con la sent. n.9339/2012, è stato affermato che trascorso il termine entro cui poter esercitare l’accertamento (ossia entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi ex art. 43 D.P.R. 600/1973), la richiesta di rimborso diventa definitiva con la possibilità per il contribuente di agire in giudizio (nell’ordinario termine di prescrizione: dieci anni dalla formazione del silenzio rifiuto, che si ha decorsi 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione) per la tutela del proprio credito, restando preclusa all’Amministrazione la possibilità di contestare i fatti che avevano originato la richiesta. Il medesimo principio è stato poi successivamente confermato anche da altre Commissioni Tributarie (cfr. CTP Milano sent.n.1784/2014). Ciò posto, rilevata l’evidente sussistenza di orientamenti contrapposti in seno alla Suprema Corte di Cassazione, con ord. n.23529/2014, si è ritenuto opportuno far valutare la questione alle Sezioni Unite.
c. Ebbene, la Suprema Corte di Cassazione a SS. UU. con la sent. n.5069/2016, (condividendo il primo orientamento del 2010-2011) nel tentativo di dirimere l’ormai evidente contrasto giurisprudenziale è intervenuta chiarendo che la spettanza di un credito chiesto a rimborso in dichiarazione può essere disconosciuta dal Fisco anche oltre i termini ordinari di decadenza del potere di accertamento (e cioè oltre il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi).
Invero, secondo il Collegio, "appare preferibile la soluzione (...) secondo cui i termini decadenziali in questione sono apposti solo alle attività di accertamento di un credito della Amministrazione e non a quelle con cui la Amministrazione contesti la sussistenza di un suo debito. Ancorchè simile soluzione susciti una certa disarmonia nel sistema in quanto, decorso il termine per l'accertamento, alla Amministrazione viene consentito di contestare il contenuto di un atto del contribuente solo nella misura in cui tale contestazione consente alla Amministrazione di evitare un esborso e non invece sotto il profilo in cui la medesima contestazione comporterebbe la affermazione di un credito della Amministrazione". Ma vi è di più, perché a parere del Collegio la soluzione in questione "non lascia senza difesa il contribuente che ben può impugnare il silenzio della Amministrazione che non dia seguito alla istanza di rimborso, ottenendo sul punto una pronuncia giudiziale". Secondo tale ricostruzione, di fatto, il contribuente non rimarrebbe comunque privo di difesa, ben potendo impugnare il silenzio dell’Amministrazione che non abbia dato seguito all’istanza di rimborso, ottenendo sul punto una pronuncia giudiziale.
Ebbene, in questo modo, è evidente come i giudici di legittimità abbiano voluto sancire un principio secondo cui i termini decadenziali del potere di accertamento siano validi solo ai fini dell’accertamento di un credito dell’AF e non anche per la contestazione della sussistenza di un suo debito. Più specificamente, si tratterebbe, secondo gli Ermellini, di un’applicazione del principio secondo cui "quae temporalia ad agendum perpetua ad excipiendum" ("esistono termini temporali per agire, mentre non esistono affatto per eccepire") di cui all’art. 1442 c.c. secondo cui l’annullabilità può essere opposta dalla parte convenuta per l’esecuzione del contratto anche se prescritta l’azione per farla valere. Questa disciplina privatista è però estranea al diritto tributario che si fonda sul potere dell’AF e sul suo rapporto con il contribuente.

Ciò posto, a parere degli scriventi, quest’ultima interpretazione appare tutt’altro che condivisibile. Molte sono, infatti, le conseguenze negative che da questa esposizione potrebbero ricadere in capo al contribuente e al suo diritto a ottenere la restituzione di un suo legittimo credito. La possibilità di impugnare il provvedimento di diniego dinanzi al giudice tributario non risulta, infatti, di per sé idonea e sufficiente a tutelare il suo diritto di difesa perché nel contempo, implicitamente, questo determinerebbe l’incertezza del proprio diritto sino alla sentenza definitiva.
In conclusione, appare evidente come i giudici di legittimità abbiano previsto un trattamento procedurale differente a seconda che si tratti di un credito del contribuente, piuttosto che del Fisco; di fatto a quest’ultimo, a differenza del contribuente, si sono concessi ampi margini di tempo e ampia discrezionalità laddove dovesse contestare un proprio debito. Al Fisco, in questo modo, è stato concretamente consentito di contestare il contenuto di un atto del contribuente solo nella misura in cui, tale contestazione, gli consenta di evitare un esborso e non invece l’affermazione di un suo debito.
Di fatto, in questo modo, è stata riconosciuta all’AF la possibilità di opporre tardivi provvedimenti di diniego e di esercitare il proprio potere impositivo oltre i termini di decadenza previsti dalle norme tributarie per l'esercizio dei predetti poteri amministrativi.
È, dunque, venuta meno la relazione di reciprocità necessaria tra l’esercizio del diritto di rimborso del contribuente e l’esercizio della potestà impositiva della PA; nel contempo, sembra leso anche il principio di buona fede e collaborazione che deve improntare i rapporti tra contribuenti e Fisco (art. 10 co 1 legge n. 212/2000) oltre che il fondamentale principio di certezza dei rapporti giuridici che passa anche, e soprattutto, attraverso il fondamentale rispetto dei termini ragionevoli specificamente previsti per l’esercizio di un diritto[7]. Non è comprensibile come possa concedersi al Fisco (trascorsi più di cinque anni dalla presentazione della dichiarazione[8]) la possibilità di formulare senza limiti di tempo le dovute contestazioni relative ad un suo debito.
In definitiva a parere degli scriventi, consentire all’AF di postergare sine die il provvedimento in merito al rimborso, non può far altro che determinare un’ingiustificata e incomprensibile incertezza nella definizione del rapporto tra Fisco e contribuente.
IL DISCONOSCIMENTO DEL RIMBORSO DEL CREDITO D’IMPOSTA ALLA LUCE DEI RECENTI CONTRASTI GIURISPRUDENZIALI.
a. Corte di Cassazione sentt. nn. 2918/2010 e 11444/2011: gli Ermellini con le pronunce in oggetto, hanno stabilito che il Fisco può negare il rimborso richiesto in dichiarazione anche oltre il termine decadenziale previsto per l’esercizio della funzione impositiva.
b. Corte di Cassazione sent. n.9339/2012: (ed implicitamente anche sent. n. 2277/2016): i giudici di legittimità con questa sentenza hanno, invece, statuito che se il contribuente ha chiesto il rimborso di un credito d’imposta attraverso la presentazione della dichiarazione annuale, l’Amministrazione può nel merito disconoscerne la spettanza entro il termine di decadenza per l’esercizio della funzione impositiva ex art. 43 D.P.R. 600/1973. In caso contrario, decorso tale termine senza che sia stato adottato alcun provvedimento di diniego, il diritto al rimborso non è più contestabile e il contribuente potrà agire in giudizio a tutela del proprio credito nell’ordinario termine di prescrizione dei diritti (dieci anni dal diniego espresso o tacito).
c. Corte di Cassazione a SS. UU. sent. n.5069/2016: in conclusione, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, riprendendo quando già sancito con le pronunce del 2010 e 2011, hanno chiarito il principio secondo cui, nell’ipotesi di istanza di rimborso riportata nella dichiarazione annuale, il Fisco può opporre il diniego anche oltre il termine decadenziale previsto per l’esercizio della funzione impositiva, stabilendo così, conseguentemente, che tali termini rilevano ai soli fini della pretesa erariale e non anche per far valere la sussistenza di un credito in capo al contribuente.



Lecce, 20/04/2016
Avv. Maurizio Villani
Avv. Federica Attanasi
[1] In queste circostanze, in suo favore si realizza un vero e proprio credito, che starà al lui decidere di soddisfare mediante la compensazione o il rimborso.

[2] Per i crediti di importi non superiori a 1.000 euro (interessi compresi) il contribuente viene, invece, invitato a recarsi presso gli uffici postali per riscuotere la somma in contanti.
[3] Queste disposizioni si applicano alle sole imposte sui redditi (art. 19 D.Lgs. 46/99)
[4] Con la sentenza in oggetto gli Ermellini hanno, altresì, chiarito che nella particolare ipotesi dei rimborsi degli acconti il termine di decadenza per la presentazione dell’istanza di rimborso, con riferimento ai versamenti in acconto, decorre dal versamento del saldo nel caso in cui il diritto al rimborso derivi da un’eccedenza dei versamenti in acconto, rispetto a quanto risulti dovuto a saldo oppure qualora derivi da pagamenti cui inerisca un qualche carattere di provvisorietà, poiché subordinati alla successiva determinazione, in via definitiva, dell’obbligazione o della sua misura.
Invece, decorre dal giorno del versamento dell’acconto stesso nel caso in cui quest’ultimo, già al momento in cui venne eseguito, non fosse dovuto o non lo fosse nella misura in cui fu versato, ovvero qualora fosse inapplicabile la disposizione di legge in base alla quale venne effettuato, poiché in questi casi l’interesse e la possibilità di richiedere il rimborso sorge sin dal momento in cui avviene il pagamento.
A tal proposito, si citano le sentenze della Corte di Cassazione n. 56 del 2000, n. 4282, n. 7926 e n. 14145 del 2001, n. 21557 del 2005, n. 13478 del 2008, n. 4166 del 2014.

[5] Sul punto si segnala la recente riforma del processo tributario, ex D.Lgs. n. 156/2015, entrata in vigore il 01.01.2016. Si veda in proposito G. Diretto, M. Villani, I. Lamorgese, I. Pansardi, A. Rizzelli, A. Villani, "I GRADI DI GIUDIZIO DEL NUOVO PROCESSO TRIBUTARIO", Maggioli Editore 2016
[6]La prescrizione decennale inizia a decorrere dal momento in cui le ritenute sono state operate o dal momento in cui il versamento è stato eseguito.
[7] "La fissazione di termini ragionevoli a pena di decadenza risponde, in linea di principio, al principio di effettività in quanto costituisce l’applicazione del fondamentale principio della certezza del diritto" (Corte Giustizia UE sentenza 16 maggio 2000).
[8] È bene ricordare che la questione oggetto delle sentenze in commento non attiene alla domanda di rimborso ex art.38 del D.P.R. 602/73, in tale ipotesi infatti vale il termine di 48 mesi dal pagamento previsto dalla norma per la presentazione dell’istanza di rimborso, nonché gli ordinari termini decadenziali del Fisco ex art.43 del DPR 600/73 per opporre il rifiuto a tale istanza.

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Condono delle liti fiscali pendenti

Proposta di modifica legislativa

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Proposta di modifica legislativa

Modifica legislativa dell'art. 11 del decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017 (in G. U. S.O. N. 20/L del 24/04/2017, entrato in vigore il 24/04/2017)

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In caso di spedizione degli atti tramite raccomandata, vale sempre la data di spedizione

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Contraddittorio anche in sede di semplice accesso

Cassazione – Sesta Sezione Civile – Ordinanza n. 10989 depositata il 05 maggio 2017

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Nullità del ricorso tributario

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Ricorso tributario

Il ricorso tributario è nullo per carenza di motivazione solo in casi di assoluta incertezza

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Contraddittorio anche in sede di semplice accesso

Commento alla sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (Cass.24823/2015)

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La Corte di Cassazione ha ben delineato i presupposti per l’accertamento analitico–induttivo

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Estratto di ruolo, termini per impugnare

Cassazione – Sez. Tributaria Civile – sentenza n. 13584 depositata il 30 maggio 2017

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Imposta di registro

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Professionisti, indagini e accertamenti (1° parte)

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Professionisti, indagini e accertamenti (3° parte)

Come si devono difendere i professionisti dalle indagini e accertamenti bancari?

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Professionisti, indagini e accertamenti (4° parte)

La Corte Costituzionale e il legislatore non hanno fatto alcuna distinzione tra i prelevamenti ed i versamenti spostando l’onere della prova all'Agenzia delle Entrate

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Avvisi di accertamento Tarsu/Tia

La cassazione fissa il termine iniziale per la decadenza

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Onere della prova nelle frodi carosello

Spetta all’Ufficio fornire la prova che l’operazione commerciale sia oggettivamente o soggettivamente inesistente

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La prescrizione dei crediti erariali

Il decorso del tempo può assumere diverso rilievo per l’ordinamento giuridico e, in particolare, può influire sull’acquisto e sull’estinzione dei diritti

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Imu e pertinenze

Il garage è pertinenza solo se contiguo all`abitazione <br />(Cass. n. 15668/2017)

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Modifiche legislative al Decreto Legge n. 148/17

Approvato dal Senato il 16 novembre 2017 e trasmesso alla Camera dei Deputati (in G.U n. 242 del 16 ottobre 2017)

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Le interpretazioni non hanno rilievo penale

Con un’importante sentenza, n. 2216 del 22/11/2017, il Tribunale di Brindisi ha assolto due imprenditori per reati fiscali

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Zone economiche speciali (ZES)

D.L. 91/2017, c.d. “DECRETO SUD”

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Come contestare le cartelle di pagamento

Corte di Cassazione – Sez. Tributaria Civile – Sentenza n. 27776 depositata il 22/11/2017

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Autotutela tributaria

Potere d’ufficio dell’Amministrazione e non strumento di protezione del contribuente (Corte Cost. n.181/2017)

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Contraddittorio preventivo con il contribuente

Il contraddittorio preventivo rappresenta un elemento essenziale e imprescindibile del giusto procedimento che legittima l'azione amministrativa

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Autotutela nel diritto tributario

Autotutela sta ad indicare la potestà che ha la pubblica Amministrazione di intervenire, sia d'ufficio che su istanza di parte

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La giurisprudenza della Corte di Cassazione

Come difendersi dagli studi di settore

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“La delega degli atti impositivi”

Si analizza la giurisprudenza in tema di delega degli atti impositivi

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La consulenza tecnica nel diritto tributario

L’art. 7, 2°c., del D.Lgs. 546/1992 dispone che le Commissioni tributarie possono richiedere apposite relazioni ad organi tecnici dell’amministrazione

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Le società di comodo

La nozione d’impossibilità va intesa non in termini assoluti ma economici, relativi alle effettive condizioni di mercato (Cass. n. 5080/2017).

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La notifica irregolare invalida l’accertamento

La notifica degli atti tributari è il procedimento con il quale l'atto viene portato a conoscenza del destinatario e rappresenta una condizione di efficacia dello stesso

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“I poteri dell’Agenzia delle entrate-Riscossione"

“I nuovi poteri dell’Agenzia delle entrate-Riscossione”.

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Ravvedimento operoso

Ravvedimento operoso nella disciplina tributaria

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Chiarimenti rottamazione bis

Operazione compliance 2018: gli esclusi dalla rottamazione bis potranno tornare ai vecchi piani di dilazione

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“Questionari fiscali"

“Questionari fiscali e la compatibilità con il sistema tributario”

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Rottamazione dei ruoli

Arriva la pronuncia di legittimità della Corte Costituzionale

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Prossime proposte legislative

Riforma della giustizia tributaria e condono fiscale delle liti pendenti

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Processo penale e processo tributario

“Rapporti tra il processo penale e il processo tributario”

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Convenzione dei diritti dell’uomo

Processo tributario, diritto ad un processo equo

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Sequestro di documenti e segreto professionale

Non si può procedere al sequestro dei dati informatici qualora il commercialista opponga per iscritto il segreto professionale

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Il fisco deve riscuotere entro cinque anni

Corte di Cassazione, ordinanza n. 1997 depositata in cancelleria il 26 gennaio 2018

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Frode carosello

La ripartizione dell’onere probatorio e la responsabilità dell’amministratore

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Come comportarsi durante le verifiche fiscali

Corte di Cassazione – Quinta Sezione Civile – Sentenza n. 28063 depositata il 24/11/2017

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Notifiche e processo telematico

Modalità operative al vaglio della giurisprudenza di legittimità e della Consulta

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Il raddoppio del contributo unificato nel processo

La sentenza della Corte Costituzionale n. 18/2018

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Motivazione degli avvisi di accertamento catastali

L'indirizzo della Corte di Cassazione sulla motivazione degli atti di classamento ed attribuzione di rendita catastale conseguenti a procedura Docfa

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La dichiarazione di terzi nel processo tributario

Ordinanza n. 6616/18 della Corte di Cassazione - Sezione Tributaria

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L'appello nel processo tributario

“L’appello nel processo tributario al vaglio della Suprema Corte”

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Le firme digitali di tipo CAdES e PAdES

“Le firme digitali di tipo CAdES e PAdES sono entrambe valide ed efficaci” (Cass. S.U. n. 10266/2018)”

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L’appello nel processo tributario al vaglio della Suprema Corte

L’appello è inammissibile senza la presenza del difensore

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La revocazione

I recenti arresti giurisprudenziali sui motivi du revocazione

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La valutazione delle rimanenze finali

Norma dell'art. 92, comma 1, secondo periodo, D.P.R. n. 917 del 1986

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Nullità dell’avviso di accertamento

CTP di Salerno, sez. VI, sentenza depositata il 14 maggio <br /> CTP di Pescara, sez. I, sentenza 926/01/2017 <br />CTP di Treviso, sez. I, sentenza 55/01/2018

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Giudicato tributario e giudizio di ottemperanza

Il giudicato tributario e il giudizio di ottemperanza.

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Processo tributario telematico

Ambiti applicativi e vincoli per la controparte

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Riscossione dei tributi

L’atto di pignoramento presso terzi

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Notifica diretta delle cartelle esattoriali

La corte costituzionale decide il 20 GIUGNO 2018

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Le operazioni inesistenti

Le operazioni inesistenti nel reato di dichiarazione fraudolenta: inquadramento normativo e contrasti giurisprudenziali.

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Il principio di inerenza

Il principio d’inerenza dei costi nell’evoluzione della giurisprudenza di legittimità

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Sanzioni tributarie

Le obiettive condizioni di incertezza

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La notifica della cartella esattoriale

Corte di Cassazione, ordinanza n. 12753 depositata il 23 maggio 2018

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Ricorso per Cassazione, autosufficienza

“Inammissibile il ricorso per Cassazione che viola il principio di autosufficienza”

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La notifica irregolare

La notifica effettuata dall’ufficiale giudiziario extra districtum costituisce irregolarità e non produce effetti processuali - Cass. S.U., n. 17533/18

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La riforma della giustizia tributaria

I tempi sono maturi per procedere ad una necessaria ed urgente riforma della giustizia tributaria

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Art. 11 Ddl semplificazione fiscale e obbligo del contraddittorio preventivo

Dibattito giurisprudenziale sull’obbligo del contraddittorio preventivo

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Piano Nazionale Anticorruzione

L’Autorità Nazionale Anticorruzione auspica la riforma della giustizia tributaria

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Quadro sinottico delle rottamazioni 2016-2017-2018

Evoluzione dello strumento e differenze tra le tre definizioni agevolate

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Rottamazione-ter

Si avvicina la prima scadenza del 7 dicembre 2018

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Dai lavori parlamentari di conversione del D.L.N.119/2018

Nuovi poteri alla Guardia di Finanza nel contrasto all’evasione

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TOSAP, sulla durata dell’occupazione del suolo pubblico

Sentenza della Corte di Cassazione, Sez.Trib. n.31718/2018

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La Corte di Giustizia dell'UE si esprime sulla legittimità degli studi di settore

Legittimi gli studi di settore dell’Iva purchè il contribuente possa difendendersi

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Al via il saldo e lo stralcio dei debiti tributari e previdenziali

Pace fiscale, il saldo e lo stralcio delle cartelle rappresenta una sorta di "super rottamazione"

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Pace fiscale: stralcio automatico delle "mini cartelle", dubbi operativi e soluzioni normative

Facciamo chiarezza sui dubbi e sulla normativa legati allo stralcio delle "mini cartelle"

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Contribuenti in difficoltà e tributi, saldo e stralcio dei debiti

Contribuenti in difficoltà, al via il saldo e lo stralcio dei debiti tributari e previdenziali

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La riforma della giustizia tributaria approda alla Camera

Ecco i punti della proposta di Legge d'iniziativa dei deputati

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La plusvalenza sulla cessione dei calciatori: è provento ordinario

Il trasferimento di un calciatore rientra nella gestione ordinaria “accessoria” di una società sportiva

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Decreto semplificazioni e rottamazioni-ter

I contribuenti che hanno aderito alla c.d. rottamazione-bis e che non hanno versato entro il 7 dicembre 2018 le rate di luglio, settembre e ottobre, potranno accedere

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I marchi d’impresa sono esclusi dalle agevolazioni fiscali

La novità di maggiore rilevanza è stata il restringimento dell’ambito oggettivo del patent box, avvenuta con l’esclusione dei redditi prodotti dall’uso dei marchi

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AGEVOLAZIONI FISCALI PER ATTRARRE RISORSE UMANE IN ITALIA

NORMATIVA E AGEVOLAZIONI FISCALI PER RICERCATORI, DOCENTI, LAVORATORI CONTRO-ESODATI E LAVORATORI IMPATRIATI

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Operazioni inesistenti e nullità dell'avviso di accertamento

E' nullo l’avviso di accertamento se la società cessionaria non era a conoscenza della frode fiscale posta in essere dalla società cedente

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La Corte di Cassazione e l'istituzione della sezione tributaria

La Corte di Cassazione e la necessità dell'istituzione di una sezione specializzata tributaria

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Decreto crescita, agevolazioni anche ai non iscritti all'AIRE

Cancellata la condizione di iscrizione all'AIRE dei lavoratori all'estero per usufruire delle agevolazioni in caso di rimpatrio

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Decreto “Sblocca-cantieri”, l'esclusione dalle gare pubbliche

Le irregolarità fiscali non definitive escludono le imprese dalle gare pubbliche

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Pace fiscale, dubbi sulla definizione delle liti

Dubbi interpretativi in merito alla definizione delle liti relative a sanzioni non collegate ai tributi

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Valore probatorio degli atti notori nel processo tributario

Gli atti notori hanno il valore probatorio proprio degli elementi indiziari nel processo tributario

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Regole e termini dell'accertamento con adesione

La mancata convocazione del contribuente non comporta la nullità del procedimento di accertamento

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Maxi benefici fiscali per i calciatori

Previste nuove agevolazioni fiscali per gli atleti professionisti che decidono di trasferirsi in Italia per svolgere le proprie attività sportive

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Passaggio del personale da Equitalia ad AdE Riscossione, dubbi di incostituzionalità

Tutti i dirigenti in forze presso il nuovo ente di riscossione non sono stati assunti mediante pubblico concorso, ma solo attraverso un mero passaggio diretto

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Trust e IMU (ICI), chi deve pagare?

Il soggetto passivo dell'ICI (oggi IMU) dei beni conferiti in un trust traslativo deve essere individuato nel trustee

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L’esercizio delle funzioni essenziali ed indifferibili della P.A.

La validità e l’efficacia diretta e immediata nei confronti dei terzi degli atti del funzionario di fatto in rapporto all’interpretazione delle norme erariali

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“Rottamazione ter” e “Saldo e stralcio”, riapertura dei termini

Chi è rimasto escluso ha ancora tempo fino al 31 luglio 2019 per accedere alle due tipologie di sanatoria

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Notifiche degli atti digitali nel processo telematico tributario

La circolare n.1/DF del MEF chiarisce modalità operative e criticità della notifica a mezzo pec

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Accertamento tributario e studi di settore

L'Amministrazione è tenuta ad attivare un contraddittorio con il contribuente se la sua redditività è gravemente incongruente rispetto agli studi di settore

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Separazione tra i coniugi e agevolazioni prima casa

Separazione o divorzio: se si vende la casa coniugale prima dei cinque anni si perdono le agevolazioni per la prima casa?

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La riforma della giustizia tributaria

La riforma della giustizia tributaria e il confronto con le esperienze straniere

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Esecuzione sui beni di un fondo patrimoniale

Quando è possibile l'esecuzione sui beni del fondo? Ecco qual è il criterio per poter procedere

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Si parla di tasse e manette e mai di difesa del contribuente

Ciò che manca nell’attuale dibattito politico è l’approfondimento sul concetto di “evasione fiscale” e l’analisi sui grossi limiti di difesa che ha l’onesto cittadino

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“Rottamazione-ter”: riapertura dei termini per chi è rimasto escluso

Prevista nella bozza di decreto legge fiscale una nuova scadenza al 30 novembre 2019 per aderire alla rottamazione-ter

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Le cartelle esattoriali e i condoni fiscali

In tema di condoni fiscali, spesso viene dibattuto il problema se la cartella esattoriale rientra tra gli atti condonabili

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Calcolo del valore della rendita vitalizia, i dubbi di costituzionalità

Il calcolo del valore della rendita vitalizia ai fini dell’imposta di registro è illogico e arbitrario: i dubbi di costituzionalità

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Il concorso del consulente fiscale negli illeciti tributari

I recenti arresti della giurisprudenza di legittimità

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Il termine per il deposito del condono fiscale è ordinatorio

Il termine previsto per il deposito dell'istanza di sospensione presso l'organo giurisdizionale innanzi al quale pende la controversia ha natura ordinatoria

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Notifica della cartella di pagamento a mezzo pec

La notifica della cartella di pagamento può avvenire sia allegando al messaggio PEC un documento informatico sia una copia di documento in originale cartaceo

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Le società di comodo, principi di congruità e coerenza

Il mancato raggiungimento del livello minimo di ricavi e proventi della società dovuto a situazioni oggettive e straordinarie deve essere provato dal contribuente

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La motivazione degli avvisi di accertamento degli estimi catastali

In sede di contestazione degli avvisi di accertamento degli estimi catastali è bene eccepire il difetto di motivazione alla luce dei principi della Cassazione

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L’opposizione all'esecuzione in ambito tributario

Le controversie su atti di esecuzione forzata tributaria successivi alla notifica o dell’intimazione a pagare devono essere fatte valere dinanzi al giudice ordinario

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I principi della Corte di Cassazione in tema di accertamenti fiscali

La mancanza di autorizzazione alle indagini bancarie rende le stesse illegittime ove si sia tradotta in un concreto pregiudizio per il contribuente

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Esenzione IMU e “alloggi sociali” dell'Arca

Gli “alloggi sociali” dell’ARCA (Agenzia regionale per la casa e l'abitare, ex I.A.C.P.) sono esenti dal pagamento dell’IMU

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Riforma della giustizia tributaria: NO alla Corte dei Conti!

Ecco perchè la giustizia tributaria gestita dalla Corte dei Conti è dannosa per il cittadino - contribuente

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La motivazione rigorosa degli accertamenti catastali

L'attribuzione d'ufficio di un nuovo riclassamento impone all'amministrazione di specificare in modo chiaro nell'avviso di accertamento le ragioni della modifica

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Fondo patrimoniale e fisco, iscrizione ipotecaria sui beni del fondo

L'iscrizione ipotecaria è ammissibile anche sui beni facenti parte di un fondo patrimoniale a determinate condizioni

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Imu: le novità fiscali 2020

La legge di bilancio 2020, nel riorganizzare la tassazione comunale sugli immobili, ha ridefinito alcuni profili dell’Imu e disposto l’abrogazione della TASI

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Abitazione principale in tema di ICI e IMU

La Cassazione sull'abitazione principale ai fini IMU e ICI: il nucleo familiare non solo vi deve dimorare stabilmente, ma vi deve risiedere anche anagraficamente

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Coronavirus: urgenti modifiche al D.L. n. 11/2020 per la giustizia tributaria

Ecco quali sono le necessarie ed urgenti modifiche per disciplinare modo organico la giustizia tributaria e per non creare contrastanti comportamenti processuali

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Le novità del “Decreto liquidità imprese” nel processo tributario

Ecco quali sono le misure urgenti adottate in materia di giustizia tributaria nel periodo di emergenza Covid-19

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Sospesi i termini per le agevolazioni prima casa

Ecco quali sono le importanti novità in relazione alle agevolazioni prima casa del "Decreto liquidità"

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Decreto "Cura Italia": i chiarimenti della Corte dei Conti

La Corte dei Conti chiede l'intervento del legislatore per il disallineamento dei termini fiscali

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Sospensione dei versamenti per imprese e lavoratori autonomi

Il Decreto liquidità imprese ha disposto anche specifiche misure tributarie che impattano sui termini dei versamenti previsti per imprese e lavoratori autonomi

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Covid-19: misure adottate dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione

Il Decreto Legge "Cura Italia" ha disposto anche specifiche misure che impattano su termini di pagamento e attività di riscossione

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Sconvolte le fonti del diritto

Disposizioni sull’attività di contenzioso degli enti impositori nel periodo di emergenza Covid-19

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Notifiche atti tributari e compiuta giacenza

Il Decreto “Cura Italia” ha previsto alcune novità in relazione alla notifica degli atti tributari riviste e modificate dall’emendamento approvato dal Senato

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Covid-19: il Governo utilizza verbi inappropriati ed inefficaci

E' auspicabile una riforma strutturale del fisco, riprendendo lo spirito innovatore della Legge delega per la riforma tributaria del 1971 con leggi chiare e precise

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Il giudice dell’esecuzione decide sulla legittimità di possibili vizi

Esecuzione forzata tributaria: i principi della Cassazione relativi all’individuazione della giurisdizione competente, tra tributaria o ordinaria

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Termini sospesi anche per gli accertamenti con adesione

Come calcolare il periodo di sospensione dei termini nell'accertamento con adesione

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Recenti arresti giurisprudenziali in tema di operazioni inesistenti

I principi di diritto della Corte di Cassazione sulla fatturazione soggettivamente inesistente

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Necessaria ed urgente riforma della giustizia tributaria

Il giudice tributario deve essere ed apparire indipendente dal MEF perché la terzietà e l’imparzialità sono prerequisiti fondamentali

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Covid-19: sospensione dei termini relativi all'attività degli uffici degli enti impositori

La proroga di 85 giorni dei termini di decadenza per l'accertamento è prevista solo per l'anno di imposta 2015

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Cartella per maggiori imposte, il contribuente può correggere la dichiarazione dei redditi

Il contribuente può contestare la maggiore imposta richiesta a fronte di un errore nella dichiarazione dei redditi presentata dallo stesso contribuente

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Valida la clausola nel contratto di locazione ad uso non abitativo

S.U. Cassazione: il conduttore di un immobile ad uso diverso da abitazione può farsi carico di ogni tassa, imposta, e onere relativo ai beni locati

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La competenza territoriale dell'agente della riscossione

Processo tributario, la competenza territoriale spetta alla Commissione Tributaria Provinciale nella cui circoscrizione è ubicata la sede dell'Agente della Riscossione

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“Decreto Rilancio” e contributo a fondo perduto

Ecco cosa prevede il bonus a fondo perduto introdotto con il c.d. “Decreto Rilancio”

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Coronavirus: la forza maggiore in ambito tributario

Il mancato versamento delle imposte dovuto alla crisi di liquidità derivante dall’attuale emergenza Covid-19 si configura la causa di forza maggiore

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Controlli bancari: è necessaria l'autorizzazione

Cassazione: la mancanza della autorizzazione preclude l'utilizzabilità dei dati bancari acquisiti

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Notifiche e accertamenti fiscali dei redditi di impresa

La Corte di Cassazione si è espressa sulla particolare questione della percentuale di ricarico

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Decreto Rilancio: quale proroga per gli accertamenti per gli anni 2014 e 2015?

Attenzione ai termini di decadenza per gli avvisi di accertamento relativi agli anni 2014 e 2015

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Lite temeraria, abuso del diritto di impugnazione

La nozione di abuso del diritto di impugnazione consistente in un ingiustificato aumento del contenzioso

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Giudici tributari: emolumenti arretrati pagati entro 120 giorni

Compensi giudici tributari: ecco qual è il regime di tassazione degli emolumenti dei giudici tributari

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Emergenza Covid-19, somme all’Agenzia delle Entrate e all’ADER e non ai contribuenti!!!

La grave crisi economica e sanitaria che stiamo attraversando rappresenta l’opportunità per realizzare finalmente una riforma della giustizia tributaria

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Contraddittorio e prova di resistenza

L'inosservanza del termine dilatorio di 60 gg per l'emanazione dell'avviso di accertamento determina di per sé l'illegittimità dell'atto impositivo emesso ante tempus

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L’accertamento dei valori secondo la Corte di Cassazione

Accertamenti tributari: non è necessario che gli elementi assunti a fonte di presunzioni siano plurimi potendo il convincimento del giudice fondarsi su un solo elemento

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Invito al contraddittorio, cosa cambia dal 1° luglio 2020

Dal 1° luglio 2020, il mancato avvio del contraddittorio mediante invito notificato comporta l’invalidità dell’avviso di accertamento

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La Corte di Cassazione sugli accertamenti fiscali

Un atto legittimamente assunto in sede penale e trasmesso all'amministrazione tributaria entra a far parte del materiale probatorio che il giudice tributario valuta

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Il decreto semplificazioni complica la vita agli operatori economici

Il Decreto Semplificazioni invece di semplificare complica notevolmente la vita agli operatori economici impedendogli di partecipare alle gare di appalto pubblico

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La Corte di Cassazione sugli accertamenti bancari

Al fine di superare la presunzione posta a carico del contribuente, non è sufficiente una prova generica ma è necessaria una prova analitica di ogni movimentazione

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La leggitimità dei decreti-legge secondo la Corte Costituzionale

E' opportuno controllare se i D.L. abbiano scrupolosamente rispettato le condizioni previste dalla legge, soprattutto alla luce dei principi dettati dalla Consulta

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Il diritto al contraddittorio del contribuente

Lunedì 27 luglio 2020 si festeggiano i 20 anni dello Statuto dei Diritti del Contribuente approvato con legge n. 212 del 27 luglio 2000

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Diversi termini di notifica degli avvisi di accertamento

Con le modifiche sul Decreto Rilancio, bisogna distinguere le proroghe dei termini di decadenza delle notifiche dell’Agenzia delle entrate e degli Enti territoriali

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Nuove disposizioni speciali fino al 31 ottobre 2020

Ecco qual è la disciplina speciale per la gestione del processo civile con efficacia limitata al 31 ottobre 2020

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Estimo: obligo di motivazione dell’accertamento catastale per l'Amministrazione Finanziaria

Obbligo di motivazione se l'Agenzia del Territorio procede all'attribuzione d'ufficio di un nuovo classamento ad un'unità immobiliare a destinazione ordinaria

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Direttrici di fondo per la Riforma della giustizia tributaria

In vista della presentazione alla Commissione Europea del Piano Nazionale delle Riforme si torna a parlare di riforma generale del fisco e della giustizia tributaria

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Esenzione IMU anche per i coniugi che risiedono in Comuni diversi

I coniugi che vivono distanti l’uno dall’altro, possono usufruire dell’esenzione dall’’Imu, ciascuno per la propria abitazione principale

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L’iscrizione nel ruolo straordinario

Ai sensi dell'art. 19 del D.lgs. n. 546 del 1992 il ruolo e la cartella di pagamento rientrano tra gli atti impugnabili nel processo tributario

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La notifica tramite privati

Quando è nulla e non inesistente la notificazione di atto giudiziario tramite posta privata senza relativo titolo abilitativo?

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Superbonus 110%: quando applicare lo sconto in fattura e la cessione del credito

Spese per gli interventi che consentono l'opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura in luogo delle detrazioni fiscali

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Processo tributario: la valutazione della perizia di parte

Il cattivo esercizio del potere di apprezzamento di prove non legali da parte del giudice di merito non dà luogo ad alcun vizio denunciabile con ricorso in Cassazione

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Prime criticità del Decreto Semplificazione in materia di appalti

La modifica alla disciplina degli appalti pubblici è destinata ad incidere in modo fortemente negativo su tutti gli operatori economici che rischiano di essere esclusi

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Scissione dei termini di notifica per posta

La delicata questione della scissione dei termini di notifica per posta degli atti tributari impositivi

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Omesso versamento dell'IVA e patteggiamento

Omesso versamento IVA: l'estinzione dei debiti tributari prima dell'apertura del dibattimento non costituisce presupposto di legittimità del patteggiamento

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Presunzioni di cessione e di acquisto dei beni

Ecco cosa prevede la giurisprudenza in tema di presunzioni di cessione e di acquisto dei beni

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Riforma della giustizia tributaria, proposta di legge delega

Ecco la proposta di legge che si prefigge di riformare la giustizia tributaria, un’esigenza largamente avvertita nella società e condivisa dagli addetti ai lavori

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Superbonus 110%, la pignorabilità del credito fiscale dei condomini

Il Condominio può recuperare quanto dovuto dal condòmino moroso nel caso di cessione del credito in ambito del Superbonus 110%?

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Notifiche di atti di accertamento per posta

Su tale questione si registrano decisioni di segno difforme e divergente nella giurisprudenza di legittimità della Corte di Cassazione

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Il giudicato nei confronti dell'agente della riscossione

Il giudicato formatosi tra il contribuente e l'Agente della Riscossione spiega in ogni caso effetti anche nei confronti dell'ente impositore

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La crisi del processo tributario durante la pandemia Covid-19

A seguito dello stato di emergenza nazionale da COVID-19

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Le presunzioni nel diritto tributario

La Corte di Cassazione nel decidere varie questioni di diritto tributario ha più volte precisato la natura giuridica delle presunzioni

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Il MEF firma il Decreto sui provvedimenti giurisdizionali digitali

Firmato il Decreto del MEF che stabilisce le regole tecnico-operative applicabili ai giudizi presso le Commissioni tributarie di ogni ordine e grado

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Cartelle di pagamento: notifiche agli irreperibili

Cosa accade nel caso di irreperibilità del destinatario della cartella di pagamento o di rifiuto di riceverne la copia?

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La video udienza nel processo tributario

Finalmente, dopo due anni, è stata resa operativa la video udienza nel processo tributario

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ICI (IMU) sulla dimora abituale se l'altro coniuge si è trasferito

Spetta l'esenzione Ici (Imu) sulla dimora abituale di un solo coniuge se l'altro si è trasferito in un'altra abitazione?

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La motivazione degli atti fiscali

Cassazione: il principio secondo il quale la cartella esattoriale, ove non preceduta da un avviso di accertamento deve sempre essere motivata in modo congruo

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Agevolazioni prima casa e dichiarazione di trasferimento

Come noto, le agevolazioni prima casa sono rivolte al contribuente che per la prima volta acquista la piena proprietà o la nuda proprietà

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Operazioni soggettivamente inesistenti

L'art. 8, decreto-legge n. 16/2012 trova applicazione per i costi relativi a fatture soggettivamente inesistenti, in quanto il costo riportato in fattura è effettivo

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Il divieto di ius novorum in appello

Cass. n.5160/2020: il divieto di ius novorum in appello si applica anche nei confronti dell’Ufficio finanziario

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Ristretta base azionaria e presunzione di distribuzione degli utili occulti

La presunzione di attribuzione ai soci degli eventuali utili extracontabili accertati nelle ipotesi di società a ristretta base partecipativa

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Le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà

Non è precluso al contribuente il ricorso alle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà

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Omessa dichiarazione, quali costi deducibili?

L’Ufficio viola il principio costituzionale della capacità contributiva se non considera anche solo induttivamente i costi relativi ai maggiori ricavi accertati

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La giustizia tributaria oggi e le proposte di riforma strutturale

Il nuovo governo Draghi ha giustamente inserito tra i punti del programma la riforma fiscale che deve avere l’ambizione di ridisegnare tutto il sistema impositivo

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Abrogazione IRBA: la controversa questione dei rimborsi per gli anni precedenti al 2021

La controversa questione dei rimborsi per gli anni precedenti al 2021

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Decreto Sostegni del 19 marzo 2021 (art. 4 e 5)

Il Decreto Sostegni contiene le misure volte ad aiutare coloro che soffrono dei gravi effetti economici dovuti alla pandemia di Covid-19

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La necessaria riforma strutturale della giustizia tributaria

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto, all’interno della riforma fiscale, anche la riforma della giustizia tributaria.

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Illegittimo il collegio giudicante composto con giudici applicati

Il PNRR include espressamente la riforma della giustizia tributaria nel novero dei prioritari interventi di riforma del nostro sistema giudiziario

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La nuova giustizia tributaria

La Commissione Interministeriale MEF-Giustizia per la riforma della giustizia tributaria ha terminato i lavori con la relazione finale inviata al Governo

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Le problematiche del superbonus 110%: la tempesta perfetta

In questo articolo parliamo della normativa del superbonus 110% (artt. 119 e 121 D.L. n. 34 del 19/05/2020, convertito, con modifiche, dalla Legge n. 77 del 17/07/2020)

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Gli esigui compensi dei giudici tributari

Questo articolo dimostra l’esiguità dei compensi dei giudici tributari rispetto agli altri magistrati onorari

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Verso la riforma della giustizia tributaria

In questo articolo analizziamo i numeri e le criticità della giustizia tributaria oggi

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Verso la riforma della riscossione

Il fisco dal 2015 a oggi incassa miliardi di interessi più del dovuto

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Perché il Governo tarda a presentare la Legge Delega?

Il Governo il 5 ottobre 2021 ha presentato la Legge Delega di riforma fiscale, che il Parlamento il 15 novembre c.a. ha iniziato ad esaminare

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Comunicato - Estratto ruolo

Il Senato ha approvato l’emendamento che rende inammissibile il ricorso avverso l’estratto di ruolo

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Non impugnabile l'estratto di ruolo: nuova legge

Non impugnabile l'estratto di ruolo, l'Agenzia delle Entrate scrive la nuova legge

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Il confine tra credito d’imposta non spettante e inesistente

La Suprema Corte chiarisce il confine tra credito d’imposta non spettante e inesistente

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Impugnabilità retroattiva estratti di ruolo, parola alle Sezioni Unite

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite dovrà decidere sulla impugnabilità retroattiva o meno degli estratti di ruolo

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Riforma della giustizia tributaria, i giudici tributari di oggi

Quando si auspica la riforma strutturale della giustizia tributaria, è utile rileggere gli articoli che disciplinano la nomina degli attuali giudici tributari

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La cartella di pagamento sottoscritta con le firme “PAdES” o “CAdES”

La cartella di pagamento sottoscritta con firma digitale “CAdES”, anziché con firma digitale “PAdES”, è valida stante l’equivalenza tra le firme

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Riforma della giustizia tributaria, i 10 principi fondamentali

MEF e Ministero della Giustizia hanno deciso di istituire un Gruppo tecnico operativo per predisporre uno schema normativo per la decisiva riforma della Giustizia

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Inesistente la notifica effettuata tramite pec non iscritta nei pubblici registri

La notifica degli atti tributari effettuata mediante un indirizzo di posta elettronica certificata non iscritta nei pubblici registri è inesistente

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Nasce la quinta magistratura

Disegno di Legge del Governo A.S. 2636 recante "Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari", con due relazioni illustrative e tecniche dell'01.06.22

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Gli “alloggi sociali” sono esenti da IMU

Gli “alloggi sociali” dell’Agenzia Regionale per la Casa e l'Abitare - c.d. ARCA - sono esenti dal pagamento dell’IMU

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Finalmente nasce oggi la quinta magistratura tributaria

La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente la riforma strutturale della giustizia tributaria e la riforma parziale del processo tributario

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Nasce la quinta magistratura tributaria

La Riforma della giustizia tributaria e del processo tributario, principali decorrenze

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Nuova quinta magistratura tributaria

Riforma della giustizia tributaria e assurdo sciopero degli attuali giudici tributari onorari

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Esenzione IMU ai coniugi residenti in comuni diversi

La Corte Costituzionale riconosce l'esenzione dell'IMU ai coniugi residenti in comuni differenti (Sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022)

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Modifiche alla mediazione e alla conciliazione nel processo tributario

Le modifiche introdotte dalla L. n. 130/2022 agli istituti deflattivi della mediazione e della conciliazione nel processo tributario

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La prova testimoniale nel processo tributario

La prova testimoniale nel processo tributario: evoluzione normativa e giurisprudenziale

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Il discrimen tra appalto genuino di opere o servizi

La Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado della Puglia – Sezione Staccata di Lecce, con sentenza n. 2893/22 del 07 novembre 2022

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La giustizia tributaria e le cause fino a 3 mila euro

Riforma della giustizia tributaria: dal 1 ° gennaio 2023 il giudice monocratico decide le cause fino a 3.000 euro

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Particolare tenuità del fatto nell'omesso versamento dell'Iva

Non punibilità per particolare tenuità del fatto e applicazione ai reati con soglia di punibilità: il caso dell'omesso versamento dell'Iva

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“Tregua fiscale 2023”: ravvedimento speciale delle violazioni tributarie

La Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha introdotto un’articolata casistica di sanatorie tese a consentire una vera e propria “tregua fiscale” ad ampio raggio

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Il condono fiscale e la confisca di cui all'art. 12-bis D.lgs. 74/2000

Profili problematici e compatibilità tra i due istituti nel sistema penale - tributario

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La sospensione degli accertamenti fiscali nel periodo d'imposta 2016

Gli accertamenti relativi al periodo d'imposta 2016 sono scaduti il 31.12.2022

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Contributi di bonifica, l’onere probatorio della sussistenza dei presupposti di esigibilità

I Consorzi di Bonifica sono enti pubblici economici aventi natura privatistica e responsabili della realizzazione e manutenzione di opere di bonifica idraulica

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“Tregua fiscale 2023”: definizione agevolata degli avvisi bonari

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto un’articolata casistica di sanatorie tese a consentire una vera e propria “tregua fiscale” ad ampio raggio

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Rottamazione Quater: rapporti con carichi affidati da Casse ed Enti

Possono aderire alla rottamazione dei debiti contributivi solo i liberi professionisti iscritte alle Casse previdenziali che hanno deciso di aderire alla sanatoria in c

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Prelievi e versamenti non giustificati sul conto corrente

La corretta interpretazione dell'art. 32, co.1, D.P.R. 600/1973 fornita dalla Corte Costituzionale - ​​​​​​​Commento a sentenza - Corte Costituzionale 31 gennaio 2023

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Definizione agevolata delle controversie tributarie

Estinzione del processo, attenzione alle trappole processuali previste dalla legge

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L’evoluzione dell'onere della prova nel processo tributario

Le novità in materia di onere probatorio introdotte con la L. n. 130/2022 hanno permesso di riequilibrare il rapporto tra il fisco ed il contribuente

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Il giudizio tributario in composizione monocratica

Il giudizio tributario in composizione monocratica alla luce della L. 130/2022 e delle modifiche introdotte dal D.L. 13/202

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Le sanzioni tributarie e la gravità del comportamento

Le sanzioni tributarie devono essere commisurate alla gravità del comportamento. Commento a sentenza Corte Costituzionale n. 46 del 25.01.2023

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Ulteriori modifiche alla giustizia tributaria

Ecco quali sono le altre modifiche nei procedimenti del contenzioso tributario nel Disegno di Legge Delega della Riforma Fiscale all’articolo 17

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Sentenze assoluzione: la reintrodotta inappellabilità da parte del PM

La riforma della Giustizia e la reintrodotta inappellabilità da parte del PM delle sentenze di assoluzione nel caso dell'omessa dichiarazione

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Le principali novità della delega fiscale

​​​​​​​La Camera in seconda lettura, venerdì 4 agosto 2023, ha approvato definitivamente il Disegno di Legge Delega al Governo per la Riforma Fiscale

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La motivazione degli atti impositivi prima e dopo la delega fiscale

La Legge Delega n. 111 del 09 settembre 2023 prevede l’adozione da parte del Governo di decreti legislativi finalizzati alla revisione del sistema tributario

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La fase istruttoria (prima e dopo la delega fiscale)

​​​​​​​La delega fiscale ha modificato sostanzialmente la fase istruttoria del processo tributario. Vediamo come è disciplinata oggi

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Atti dell'amministrazione finanziaria (prima e dopo la delega fiscale)

La delega fiscale ha modificato sostanzialmente la normativa degli atti dell’Amministrazione finanziaria. Vediamo come è disciplinato oggi l’istituto

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