“Content creator e influencer”: la gestione fiscale dei compensi
La professione di “influencer”, diffusasi significativamente negli ultimi anni, fa riferimento ad un’attività svolta tramite le piattaforme digitali, nell’ambito delle quali vengono effettuate una serie di prestazioni che possono variare, nell’oggetto principale, tra:
- la sponsorizzazione diretta di brand e prodotti offerta nei video prodotti;
- la mera produzione di video nell’ambito della quale la piattaforma intramezza degli spot pubblicitari.
Di seguito si analizzano i principali effetti ai fini fiscali e previdenziali per tali contribuenti.
L’evoluzione tecnologica ha permesso negli ultimi anni lo sviluppo di nuove professionalità che, soprattutto nel pubblico più giovane, riscuotono notevole successo, denominata di “Content creator” o di “influencer”.
L’attività viene svolta tramite l’utilizzo di “social network” quale mezzo per raggiungere il pubblico.
L’afflusso del pubblico serve come ambiente dove effettuare i servizi pubblicitari remunerati.
Tuttavia l’attività può essere remunerata:
- solo dalla piattaforma per la quale si producono dei semplici video: in questo caso la pubblicità viene svolta direttamente dalla piattaforma, mentre il Content Creator è remunerato per la produzione dei video (è il caso di cd. “tiktoker”, il cui nome deriva dalla famosa piattaforma, ma si estende alla piattaforma YouTube, e ad altre analoghe);
- solo dalle imprese pubblicizzate (situazione, in generale, limitata agli influencer più famosi, in quanto la fama del personaggio è in grado di influenzare le scelte di acquisto o decisionali di altre persone) o da entrambi (caso più frequente).
Attività dei “Tiktoker”: si propone l’elenco delle attività che la piattaforma propone ai Content Creator (situazioni analoghe si hanno con altre piattaforme).
Attività svolta Descrizione
Influencer marketing: attività che prevedono il coinvolgimento del tiktoker come testimonial o creator digitali.
Contratti di endorsement: in forza di accordi diretti con l’azienda sponsor, il tiktoker assume l’obbligo dipu bblicizzare i prodotti di un determinato brand tramite la pubblicazione di foto, video o post sui propri social network / blog o sito internet, dietro:
✓ pagamento di un corrispettivo;
✓ o consegna di prodotti/servizi gratuiti da parte dell’impresa pubblicizzata (compenso in natura).
Trasmissione delle Live: se si hanno almeno 1.000 follower è possibile pubblicare delle dirette c.d. “Live”, durante le quali si guadagnano “sticker” o “monete virtuali”, che possono essere successivamente convertiti in denaro.
Affiliazione o vendita prodotti: è possibile gestire attività promozionali tramite la creazione di:
- link di affiliazione;
- link che rimandano ad una pagina di vendita propria o di terzi.(Normalmente è prevista una commissione (“fee”) riconosciuta al creator, proporzionale ai volumi di vendita).
Creator Found: il Creator Fund è un fondo istituito da Tiktok per permettere ai creatori di contenuti di ottenere ricompense in base al numero di visualizzazioni.
Esempio: è possibile guadagnare dai €. 0,02 a €. 0,04 ogni 1.000 visualizzazioni.
Per avere accesso a tale modalità di remunerazione è necessario avere almeno 10.000 follower ed aver raggiunto, negli ultimi 30 giorni, almeno 100.000 visualizzazioni
Aspetti civilistici: il tiktoker/influencer deve attenersi alle regole di chiarezza e trasparenza nelle comunicazioni promozionali (art. 7 codice Autodisciplina Comunicazione commerciale); pertanto:
✓ se il contenuto promuove un brand proprietario o la propria attività: il video verrà etichettato come “Contenuto promozionale”
✓ se si pubblicano contenuti brandizzati per conto di un'altra azienda: iI video verrà etichettato come “Partnership retribuita”.
OBBLIGO DI APERTURA PARTITA IVA
Nel valutare l’obbligatorietà o meno dell’obbligo di apertura della partita IVA è necessario verificare se l’attività è esercitata in modo abituale oppure occasionale.
PRESTAZIONI DI LAVORO “OCCASIONALE”
Le prestazioni di lavoro occasionale devono avere le seguenti caratteristiche:
Sporadiche: il prestatore può compiere nel medesimo anno solare un numero non troppo elevato di prestazioni aventi il medesimo “oggetto”(con la medesima controparte o meno)
A compenso minimo: non possono essere percepiti compensi eccessivamente elevati. Non è disposto un “tetto” massimo ex lege.ione del lavoro di terzi.
L’assenza di significativi investimenti (es:PC, webcam, ecc.) e di collaboratori terzi è sintomo di prestazioni “non organizzate”.In tale situazione è poco rilevante l’inquadramento tra attività “di lavoro autonomo” o da “attività commerciale” occasionale, in quanto il committente è un soggetto non residente che non applica alcuna trattenuta (ove fosse residente la ritenuta scatta solo sulle attività di lavoro autonomo occasionale).
PRESTAZIONE DI LAVORO AUTONOMO “NON OCCASIONALE”
Se la prestazione resa:
✓ non rispetta le condizioni di assenza di abitualità, professionalità, continuità e organizzazione
✓ a prescindere dalla soglia dei €. 5.000 annui, è sempre considerata un’attività non occasionale con conseguente obbligo di apertura di una partita IVA
In tal caso occorre domandarsi se l’attività svolta possa essere considerata:
▪ attività d’impresa: la fattispecie dovrebbe essere marginale, configurandosi ove sia preponderante l’organizzazione rispetto alla propria attività (si pensi al tiktoker che sostiene spese significative per l’acquisto/noleggio di attrezzatura e coordina in modo sistematico l’attività di terzi collaboratori)
▪ attività di lavoro autonomo: in qualsiasi altro caso (a tal fine non rileva la modalità di quantificazione del corrispettivo, che può essere parametrato al numero di visualizzazioni on-line, né il fatto che non si addebitata una “prestazione d’opera intellettuale”).
N.B.: un caso particolare deriva dallo “sfruttamento del diritto di immagine”, nel qual caso può trovare applicazione:
- un criterio particolare di determinazione del reddito (con forfettizzazione dei costi)
- l’esclusione da Iva ex art. 3, co. 4, lett. a), Dpr 633/72
Verificato l’obbligo di apertura di una posizione Iva è necessario avere cura di modificare il proprio profilo all’interno delle piattaforme online, aggiungendo il proprio numero di identificazione IVA e precisando la natura imprenditoriale dell’attività.
Dal punto di vista degli adempimenti, occorre considerare che:
➔ il committente (soggetto Extra-UE): quasi sempre procede a predisporre direttamente la fattura (cartacea) in nome e per conto del content creator
➔ il content creator residente: deve limitarsi ad assolvere l’esterometro:
▪ inviando allo SDI nei successivi 12 giorni
▪ un file XML valorizzato col campo “codice destinatario” con “XXXXXX”
INQUADRAMENTO FISCALE
ASPETTI REDDITUALI
Dal punto di vista fiscale, tralasciando l’attività inquadrata come impresa, la determinazione del reddito segue i seguenti principi:
Reddito Lavoro autonomo occasionale, Lavoro autonomo abituale, Sfruttamento immagine
Componenti negativi Costi direttamente afferenti Spese sostenute
Regime forfettario: nel caso in cui dall’attività divengano dei ricavi/compensi non superiori a €. 85.000 è possibile avvalersi del regime forfettario:
✓ indipendentemente che l’attività sia inquadrata tra quelle d’impresa o di lavoro autonomo
✓ dove trovano applicazione diversi coefficienti di redditività a seconda del codice Ateco prescelto.
ASPETTI IVA
Nel caso in cui l’attività sia inquadrata tra quelle abituali scatta l’assoggettamento ad Iva delle prestazioni rese (semprechè non si sia optato per il regime forfettario o si verta nel caso di cessione dei diritti di immagine;
a tal fine si ricorda che le “opere cinematografiche”, cioè i video, non rientrano tra le cessioni escluse a Iva ex art. 3, co. 4, lett. a), Dpr 633/72, in quanto rientrano al n. 6 dell’art. 2, L. 633/1941 sul diritto d’autore) con conseguente esclusione da Iva ex art. 7-ter, Dpr 633/72.
GESTIONE PREVIDENZIALE: i contributi previdenziali vanno versati:
▪ se si tratta di soggetto con partita Iva: i versamenti vanno effettuati:
- alla Gestione separata INPS: se l’attività inquadrata tra quelle professionali
- alla Gestione IVS: se l’attività inquadrata tra quelle d’impresa-
▪ se si tratta di lavoro autonomo occasionale: solo se il reddito percepito supera la soglia di €. 5.000 (nel caso in cui l’attività si è inquadrata tra quelle di attività commerciale occasionale, non opera l’obbligo di iscrizione all’IVS).
CESSIONE DEI DIRITTI DI IMMAGINE/D’AUTORE
Un aspetto peculiare attiene alla possibilità che gli accordi contrattuali attribuiscono particolare rilevanza alla cessione dei diritti:
- sull’immagine dell’influencer
- o su opere immateriali (i video).
A tal fine occorre notare che:
✓ nella totalità dei casi gli accordi predefiniti dalle più famose piattaforme online escludono tale possibilità, la quale può realizzarsi solo per determinati “influencer” (tuttavia non è escluso che piattaforme meno conosciute possono personalizzare le proposte contrattuali);
✓ anche in presenza di accordo diretto con le imprese pubblicizzate tale situazione deve ritenersi esclusa (l’attività a titolo oneroso verte nella pubblicità del brand/prodotto, senza alcuna cessione dei diritti sull’immagine).
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