I cerchi della comunicazione anche in finanza
Il Consulente Finanziario è un professionista dal ruolo sociale importante, purtroppo non ancora ben compreso da tutti e, soprattutto, non compreso da coloro che dovrebbero conoscerlo: i piccoli risparmiatori. Ma, la dimensione non deve ingannare, cioè non deve escludere i lettori che tali non si credono, anzi, potrebbero comprendere di più.
Professione quella del Consulente Finanziario necessaria per mettere “in comune azione” gli “attori” che partecipano al progetto risparmio.
Fondamentale, della professione in questione, è la “comunicazione” tra i diversi protagonisti.
La comunicazione è un po' l'arte e la scienza del mettere in ordine i concetti che si hanno in mente, siano essi stati raccolti autonomamente a partire dallo studio e poi attraverso l'aggiornamento continuo, o siano stati ricevuti da altri: professori, colleghi, quotidiani e riviste specializzate e riconosciute tali. La comunicazione è anche un po' l'arte e la scienza dell’esprimere i medesimi in maniera comprensibile, per fare in modo che anche altri ne possano beneficiare.
Purtroppo, non sempre si riesce ad esprimere tutto ciò che si pensa. A volte, verrebbe da dire, “per fortuna”, ma altre volte quel non riuscire fa perdere occasioni sia all'attore-autore, sia a tutti gli altri attori-protagonisti, perché non sempre c'è la possibilità di una replica. E, se ci fosse, potrebbe non contenere più le condizioni ottimali della presentazione principale per tutte le parti in gioco. Pertanto, si può realizzare di aver perso ore di preparazione, approfondimento, studio e di conseguenza provare rammarico, delusione, depressione e calo di energia...
Inoltre, non sempre si dice tutto quello che si potrebbe esprimere. Ancora, in certi casi può perfino essere un bene, ma in altri, esattamente come appena sopra scritto, risulta una perdita di opportunità che si rivelerà onerosa.
Infine, poi, chi riceve la comunicazione non sempre capisce tutto ciò che viene detto. A volte si impegna, ma altre volte si lascia distrarre da altro, magari da pregiudizi o da informazioni non corrette ma radicate, e perde così l’opportunità di fare domande utili per poter sapere scegliere consapevolmente gli strumenti giusti per i suoi risparmi. Può anche subire il rischio di non farsi assistere da un consulente finanziario che sia realmente di fiducia...
Ecco, allora, il problema delle informazioni che si diluiscono e si perdono nei cosiddetti “passaggi circolari". Attraverso ognuno di essi, idee e concetti vengono filtrati e diminuiscono in quantità, qualità, precisione ed efficacia.
E il processo si ripete, in un circolo vizioso, ove ogni successiva comunicazione ha un tassello che se non inserito correttamente (o peggio se viene dimenticato) interrompe il flusso dell'informazione corretta, provocando gravi danni e perdita di fiducia. È, appunto, quello a cui continuamente stiamo assistendo oggi.
Qualcuno diceva che se non si è in grado di comunicare bene un concetto, non lo si ha chiaro in mente, è vero.
Io oso affermare, invece, che anche chi ascolta deve impegnarsi a comprendere, così come chi parla deve impegnarsi a spiegarsi bene e allo stesso tempo sapere fermarsi per ascoltare ed ascoltarsi.
D'altronde, l’impegno nello spiegarsi meglio, pian piano diviene aiuto anche a comprendere di più e, quindi, a mettere meglio in ordine i pensieri.
E così che si innesca il fondamentale circolo virtuoso che ho definito:
"I cerchi della comunicazione".
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