Modello di servizio della consulenza finanziaria: concreta reciprocità

Dalla tassa sui camini della vecchia Inghilterra alla patrimoniale di solidarietà, definiamola così...
Quando si parla di tasse e fisco agli italiani viene l'orticaria per diversi motivi:
1. Il primo è quello di ritenere di pagare troppo in modo diretto e indiretto;
2. Il secondo è quello di non ricevere servizi adeguati.
L'emergenza sanitaria da Coronavirus o Covid19, che stiamo vivendo è drammatica. Ha, però, messo in evidenza - ad esempio - le carenze del servizio sanitario nazionale che da una parte è stato oggetto di tagli indiscriminati non sicuramente in linea con un paese moderno e, dall'altra parte denuncia anche un utilizzo non certo efficiente dei fondi ricevuti...
Ma, tornando alla nostra cosiddetta "patrimoniale di solidarietà" occorre in questo frangente di emergenza assoluta nel quale l'economia sta guardando ai prossimi mesi con estrema attenzione e, mi preme sottolineare, che saranno mesi cruciali per la sopravvivenza di parecchi settori, non dimenticare anche tutto l'indotto dei medesimi...
Cosa rimarrà?
Dunque, in tale contesto spunta quello che è subito stato affossato, ma che si potrebbe definire un "carotaggio politico", quello dell'istituzione di un prelievo dagli 80.000€ in su.
Ammettiamolo momentaneamente per assodato, però, fermiamoci e facciamo obbligatoriamente un fondamentale ragionamento. Allora, un monoreddito di 90.000€, quindi, un marito o una moglie con carico famigliare, o marito e moglie con figli a carico dovrebbe pagare questa patrimoniale, ooops! scusate, di solidarietà...
Mentre coniugi senza figli ed un reddito pro-capite di 50.000€, cioè 100.000€ come nucleo... è equità fiscale questa?!!
È un ragionamento che forse non andava fatto anche, prima di lanciare questa proposta.
Già ma quando si tratta di fantasia, occorre riconoscere che, andando a ricercare indietro nella Storia, si incontra una vecchia tassa sui camini che la vecchia Inghilterra nel 1662 impose (1). Cosa successe allora? Beh, la Corona aveva - come sempre - bisogno di denaro e si trattava di tassare i cittadini. C'è, però, il vecchio mantra inglese che afferma che ogni casa anche se di una sola stanza è ritenuta un castello inviolabile così come lo è il cittadino e la libertà del cittadino. Pertanto, allora ebbero la brillante idea anziché inviare un ispettore casa per casa, di conteggiare il numero dei camini e, quindi, poi presentare la tassa. Oggi, la libertà è invece ai domiciliari... quali ulteriori imposizioni dovremmo aspettarci?
Ebbene, un excursus storico che ci fa considerare come effettivamente sempre in momenti drammatici quale questo, più che tanta florida fantasia, servirebbe invece tanto buon ragionamento. E, a riguardo, un altro punto che la situazione sta evidenziando è un altro taglio indiscriminato di risorse provocato ad altro servizio pubblico fondamentale, quello dell'educazione...
Dunque, non serve fantasia, ma studio serio e responsabile su aspetti importanti per tutti oltre che per la propria autostima.
Serve, intanto, verificare i costi mostruosi dell'evasione fiscale e della burocrazia.
Ovviamente, non si fraintenda qui, assolutamente non si vuole dire che la burocrazia sia inutile, anzi, serve ed è necessaria, ma non può essere rigida e altresì non può essere pesante. Rigidità e eccessivo peso inducono soltanto e, di fatto lo si vede, a comportamenti illeciti, a comportamenti non meritevoli di alcun plauso, da parte dei soliti furbetti. Comportamenti che se non vengono al più presto ed è, sottolineo, già tardi, contrastati seriamente non con condoni, deroghe, tamponi o pezze/rattoppi…continueranno ad essere i protagonisti della rovina dell'economia e del Bel Paese, l'Italia.
L'Italia e l'economia di coloro che finora hanno sempre messo passione nella loro attività con la consapevolezza di costruire bene per se stessi e non solo, continueranno ad essere le principali vittime. È questo non è giusto. Questo non è equità. Questo non è solidarietà.
Su questi punti bisogna intervenire inderogabilmente e tassare chi ha sempre e solo goduto e mai restituito e continua a pretendere e mai dare. Un punto di partenza sono i tanti che spendono, spendono, spendono prima di investire... dove trovano tali soldi? E, di esempi ce ne sono anche senza navigare troppo nell'oceano Intenet...
Questi sono coloro da tassare e sono abbastanza convinta che le autorità sanno già anche chi sono senza tante ulteriori spese per la lotta all'evasione. Non so e purtroppo non ho trovato nulla come fonte certa e vera, ma mi viene da pensare ai tanti proprietari di case all'estero, ai tanti commercianti che non fatturavano prima della fattura elettronica e continuano a non fatturare, ai tanti fornitori che pur di fare degli sconti (ammesso che poi tali siano) accettano pagamenti in contanti perché non tracciabili, e il commercio è carico di manipolazioni, corruzioni e speculazioni (2).
Il settore bancario finanziario è il primo ad essere sottoposto a puntuale osservazione e vigilanza forse per quello che è anche quello più sottoposto alle critiche pesanti anche, oltre che errate, da parte di persone non preparate e che non conoscono e non si sono minimamente curate della loro cultura generale prima, finanziaria poi. Persone che scrivono striscioni, parlano, urlano in piazza (quando potevano): "Ridateci i nostri soldi" e frasi simili. Non hanno e non avevano sempre ragione.
Solo dopo aver fatto pulizia delle tante manipolazioni, corruzioni, speculazioni di mercato generale così da poter avere chiarezza e trasparenza senza bisogno di lente di ingrandimento, si potrà forse lasciar spazio alla fantasia.
E il bravo professionista della Finanza non è un gestore, ma è il Consulente per la Pianificazione Finanziaria, per la trasmissione della necessaria Cultura Finanziaria e, pertanto, per Gestire il Risparmio deve altresì conoscere di psicologia, deve essere preparato a riconoscere i vari comportamenti delle persone e questo non avviene all'istante, specie quando non c'è la necessaria reciprocità tra il Cliente ed il Consulente.
Deve esserci un effettivo Modello di Servizio della Consulenza Finanziaria che consideri la concreta reciprocità tra Consulente e Cliente.
1. Il Consulente fa delle cose, ma i Clienti fanno altre cose;
2. Il Consulente scrive, ma il Cliente deve leggere;
3. Il Consulente dà consigli, ma il Cliente deve ascoltarli e metterli in atto;
4. Il Consulente costruisce progetti, ma il Cliente deve far vedere i progetti che qualcun altro ha costruito per loro.
In sostanza, il Consulente non è un DJ, ma neanche un Juke Box. Non è che infilando la monetina del Pac o il monetone di un piano di investimento in unica soluzione poi deve cantare la canzoncina che vuole il Cliente. Il Consulente Finanziario in quanto "Medico del Risparmio" elabora un Service Agreement col Cliente (esattamente come il medico con il paziente) e se gli da una "prescrizione" il Cliente/Paziente deve fare il Santo favore di rispettarla se desidera guarire. Se il medico chiede le diagnosi precedenti o deve fare l'anamnesi, il paziente deve fornire documentazione e risposte complete e sincere, allo stesso modo il Cliente del Consulente Finanziario.
Un Service Agreement, o Patto di Servizio, che è un impegno alla sincerità del Consulente, ma anche del Cliente.

Note bibliografiche che mi sono servite per i ragionamenti fatti nell'articolo:
(1) In Inghilterra la tassa sui camini o anche detta Hearth Tax, ma ogni epoca e Paese ha la sua croce (https://www.linkiesta.it/2013/10/breve-storia-delle-tasse-sulla-casa-da-bisanzio-allimu/)
(2) Si legga in merito "L'arte della speculazione" di Massimo Intropido.
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