Russia vs. Ucraina e non solo. Studiare, Ascoltare per comprendere...
Siamo in Guerra. E non è, purtroppo, un modo di dire; lo si comprende guardando le immagini in televisione: siamo in guerra anche noi. È in guerra anche l’Italia. Dopo 70 anni di pace siamo di nuovo in Guerra. Dobbiamo prenderne atto subito…
Non si può ragionare con chi ha una forma mentis diversa dalla nostra, con chi, come Vladimir Putin non ha i nostri stessi principi, parametri, schemi mentali.
Lui, pensa di poter fare ciò che vuole perché noi dipendiamo dal suo gas questo purtroppo a causa di scelte e negazioni errate è vero.
Lui, dunque, usa la nostra dipendenza energetica come un’arma impropria.
E’ GUERRA? E ALLORA BASTA USARE IL SUO GAS.
Staremo al freddo, per un po' ci vestiremo a strati, ci copriremo e sopravviveremo, i nostri nonni hanno vissuto e cresciuto la famiglia senza il comodo riscaldamento del nostro tempo e molti sono ancora con Noi.
Rinunciamo a qualche miliardo di fatturato di vendite di prodotti in quel Paese, ma anche quel Paese rinuncerà all'altrettanto ricco fatturato della vendita del suo gas; comportiamoci di conseguenza e con intelligenza.
Le guerre come questa in cui siamo le avevamo viste nei film e nei film documentari o studiate sui libri di Storia
È Guerra e non sappiamo neanche cosa realmente sia la guerra.
È Guerra e non sappiamo tenere in mano un fucile, una pistola, un bazooka o un lanciafiamme.
È Guerra e gli amici diventano improvvisamente nemici.
È Guerra e non sappiamo neanche immaginarla la crudezza della Guerra; i racconti che ci sono stati trasmessi sono tutt'altra cosa da quella che stiamo capendo dalla televisione.
È Guerra e dobbiamo prenderne atto.
È Guerra e non sappiamo come finirà.
È Guerra, una guerra cui la Russia (e forse anche la Cina) si è già preparata da tempo.
È Guerra alla quale Noi e l’Europa non ci siamo preparati
È Guerra, una guerra di cui, forse, il primo atto, cosi’ come molti hanno sospettato, e’ stato sancito dalla diffusione di un virus: il Covid19.
È Guerra e la Russia si è preparata (forse insieme alla Cina) mentre Noi no
La Russia negli ultimi anni si è resa più autarchica da un punto di vista finanziario.
Ha incrementato le riserve e ha incrementato l’interscambio con la Cina.
Ha ridotto il rapporto debito/PIL.
Ha aumentato le riserve internazionali con progressivo incremento della quota detenuta sotto forma di oro (oggi circa 25% dei 630 miliardi di dollari complessivi) e, di fatto, ha azzerato la quota dei Treasury, ovvero i titoli di Stato americani.
Ha provveduto alla riduzione della cosiddetta “dipendenza dall’estero”, ovvero la riduzione del rapporto annuo riserve/esportazioni, certo il PIL pro-capite è ancora relativamente molto più basso rispetto alla Ue a 27 paesi ma ...
In estrema sintesi, la Russia negli ultimi anni si è resa più autarchica da un punto di vista finanziario, incrementando le riserve per far fronte a prolungati periodi di tensioni sul fronte commerciale, ha incrementato l’interscambio con la Cina, soprattutto sotto il profilo dell’export.
Le sanzioni che le verranno applicate impatteranno sulle entrate fiscali della Russia, che appare però meglio attrezzata rispetto al passato a seguito del maggior interscambio con la Cina.
La Russia si è preparata salvando anche i beni dei suoi attuali governanti e degli oligarchi i ricchi dell’energia. Gli Abramovich per rendere l’idea (The Chelsea owner, Roman Abramovich, was identified by the Home Office in 2019 as having links to the Russian state as well as to “corrupt activity and practices”, a Labour MP has told parliament, suggesting the UK should seize his assets and bar him from owning the football club). Loro sapevano, come riportato nel report sottostante: "Gli esaminatori delle principali istituzioni finanziarie occidentali come Bank of New York Mellon e Barclays avevano segnalato transazioni “sospette” provenienti da Promsvyazbank già nel 2011.
Martedì, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha bloccato Promsvyazbank e Vnesheconombank, dal sistema finanziario americano per prendere di mira “La capacità della Russia di finanziare l’aggressione contro i suoi vicini”. Ma i blocchi sono arrivati tardi. A dimostrazione che le operazioni belliche erano già ampiamente preventivate.
Uno studio del 2017 sugli oligarchi russi pubblicato dal National Economic Bureau con sede negli Stati Uniti ha stimato che fino a $ 800 miliardi sono detenuti da ricchi russi nel Regno Unito, Svizzera, Cipro e centri bancari offshore simili. Quella vasta fortuna, detenuta da poche centinaia di individui ultra ricchi, è più o meno uguale alla ricchezza dell’intero resto della popolazione russa di 144 milioni di persone. E sarebbe già stata messa in altre cassaforti oggi.
Ma dobbiamo confrontarci con la Guerra che sta entrando dentro le nostre case, sta entrando prepotentemente dentro le nostre vite.
La “Dottrina Gerasimov”. Gerasimov, il generale che guida le operazione militari e strategiche per Putin allenta e riprende sempre con maggior forza le attività.
La “Dottrina Gerasimov” illude e distrugge prende tempo e sorprende ... oggi ... non si fermeranno altrimenti non si sarebbero preparati tanto a lungo e tanto minuziosamente per poi decidere di fermarsi.
Non sappiamo neanche a quali risorse sapranno attingere e potranno attingere. E’ una lotta tra il Bene ed il Male.
Difficile e faticoso comprendere il perché di tutto questo ma Putin è pronto ad una lotta che ci ha trovati impreparati, Ecco un'intervista a Yuri che vive a Cherkasy in Ucraina a 180 km da Kiev.
Non si deve cedere di un millimetro, così come sta facendo Yuri ed il suo popolo.
Tutto l’occidente dovrebbe imparare da Yuri, dalla sua sofferenza, dalle sue parole, dalla sua determinazione.
Non si può cedere di un passo di fronte alla follia.
Non si deve cedere di un passo.
Non lo si deve fare ne in nome del gas, ne in nome di una piattaforma Swift, ne in nome di milioni o miliardi di euro di mancati fatturati.
Noi invece abbiamo già abdicato. Non ci resta che pregare che la storia non si ripeta. Rileggete quella di Hitler…
Russia vs. Ucraina e non solo. Studiare. Ascoltare per comprendere non per polemizzare e lamentarsi: non c’è più tempo ammesso che ci sia mai stato. Scrivo per Condividere. Scrivo per ripassare. Scrivo per imparare e imparare di nuovo e meglio. Scrivo e anche riporto citando le fonti da cui cerco di informarmi convinta che la conoscenza non è individuale ma collettiva perché - come in Steven Sloman e Philip Fernbach - non pensiamo mai da soli.
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