Com’è cambiato il mondo, la finanza e il modo di investire

Negli anni ottanta e ancora novanta, reperire informazioni e quotazioni relative agli investimenti finanziari in tempo reale era molto difficile perché gli strumenti a disposizione per i “non professionisti” erano pochi, praticamente inesistenti.
Ci si dilettava a leggere i giornali economici e a visionare i prezzi con 20’ di ritardo tramite il Televideo che all’epoca era considerato un prezzo in tempo reale! Oppure, c’erano presso le Filiali delle banche degli angoli adibiti a punti di informazione delle quotazioni in tempo reale con terminali collegati alla Borsa. Mi ricordo che ogni giorno gruppi di risparmiatori si davano appuntamento fin dal mattino all’orario di apertura della Borsa.
Ma, comunque, il trading era accessibile solo ai professionisti delle sale operative di Banche, SIM e SGR, le uniche che disponevano delle connessioni per il trasferimento di dati in acquisto e vendita in real time e degli strumenti finanziari non alla portata di tutti.
Gli investitori erano gli allora noti BOT People, il Trader privato non esisteva. La maggior parte degli investitori che investiva al di fuori dei BOT, cioè i titoli di Stato, erano investitori cassettisti. Con il termine di “cassettista” si intendeva chi acquistava titoli azionari con l’intenzione di conservarli nel “cassetto” per molti mesi anche anni e goderne i frutti in termini di incasso dei dividendi, solitamente annuali.
Questo modo di operare rimase popolare negli anni ottanta e novanta, spinto anche da un trend rialzista generale sui mercati finanziari. Non erano richieste elevate competenze e quasi tutti gli strumenti quotati erano in fase ascendente, favoriti da una fase economica estremamente favorevole. Era, dunque, relativamente facile guadagnare sui mercati finanziari.
In questi trenta anni di attività dei mercati finanziari si è, dunque, assistito a importanti cambiamenti epocali nel mondo degli investimenti e del trading:
1°) la diffusione di internet che ha permesso anche all’investitore privato di conoscere i prezzi aggiornati in tempo reale comodamente collegato al suo computer da casa o dall'ufficio;
2°) sul finire degli anni novanta si è verificata la cosiddetta “Bolla delle Dot.com” ovvero, in termini elementari, quella per la quale qualsiasi titolo legato a Internet saliva vertiginosamente in modo esponenziale. Si pensi al caso Tiscali, ad esempio, che appunto in quel periodo aveva raggiunto quotazioni talmente elevate da superare la capitalizzazione di FIAT;
3°) a partire dall'anno 2000 si verifica poi l’esplosione della “Bolla Internet” ove parecchi investitori hanno visto i loro guadagni e i loro capitali accumulati nei venti/trenta anni precedenti, dissolversi in un batter d’occhio... Poi, la crisi dei mutui subprime e la seguente crisi finanziaria 2007-2008;
4°) oggi, nel XXI secolo, i mercati finanziari sono diventati facilmente raggiungibili e anche gli intermediari finanziari sono cambiati radicalmente. Non c’è più la Borsa come il luogo o il parterre con il cosiddetto “Recinto delle Grida” ove i broker tramite segni convenzionali acquistavano e vendevano e si realizzavano così i prezzi dei vari strumenti trattati alle “Grida”. Oggi la Borsa è un luogo telematico, virtuale, altamente tecnologico ove gli incontri tra la domanda e l’offerta di strumenti finanziari sono ancora esistenti, ma in maniera virtuale e veloce durante gli orari di apertura delle Borse mondiali che variano da una Borsa all’altra: Asiatica-Pacifico, Americana, Mediorientale, Europea. Ma c’è anche l’operatività over-the counter, oltre l’orario di chiusura per la motivazione di diversi fusi orari. Ad esempio, la prima Borsa ad aprire le negoziazioni è quella Asiatica, quindi quella Europea... Ma il fatto che i mercati siano facilmente accessibili non significa che consentano di guadagnare con altrettanta semplicità e, soprattutto, con poco impegno; anzi, il lavoro del trader continua ad essere un lavoro professionale richiedente studio approfondito a livello macroeconomico (l’economia mondiale e le grandezze e variabili economiche relative...) e a livello microeconomico (singole imprese all’interno dei loro reciproci settori e delle diverse aree geografiche...).
Dunque, tutto quanto scritto dovrebbe promuovere una domanda importante riguardo alla Gestione dei Soldi: “Qual è la finalità principale della Gestione del Risparmio, dalla terminologia inglese Money or Saving Management?”
Ebbene, in estrema sintesi, alla conclusione di questo mio articolo, la finalità in questione è quella di non far mai perdere il controllo della situazione, di costruire posizioni con un adeguato rapporto rischio/rendimento compatibili con il patrimonio investibile dell’investitore e con la sua conoscenza del mercato, nonché con la sua effettiva tolleranza o meno al rischio.
È tuttora impossibile guadagnare facendo trading fai-da-te senza il valido ausilio del Professionista Finanziario poiché i mercati finanziari, seppure più facilmente raggiungibili e seppure gli strumenti siano maggiormente accessibili agli investitori privati, sono complessi; intanto, fortunatamente non tutti gli strumenti sono à la carte e per tutte le tipologie di investitori privati molti sono solo sottoscrivibili dietro opportuna Consulenza e precisa costruzione di relazione di fiducia Consulente-Cliente/Investitore.
Pertanto, al privato risparmiatore che intende investire consapevolmente per poter vivere dignitosamente con un buon tenore di vita consiglio di contattarmi al più presto per non perdere opportunità e lasciarle a chi si è fatto vivo più velocemente.
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