Investire nei Buoni Postali Fruttiferi: caratteristiche e rischi
Che cosa ti viene in mente quando senti parlare di Buono Postale Fruttifero?
"Bhe, le Poste naturalmente, lo Stato italiano, un rendimento garantito".
Ne sei sicuro al 100%?
Ci sono buone ragioni per continuare a leggere per comprendere e convalidare o meno tale vostra sicurezza.
Intanto mi presento. Sono Claudia Angera, consulente finanziario iscritto all’Albo OCF, operante in modo indipendente dal sistema assicurativo-bancario, quindi posso permettermi di eseguire analisi di portafoglio non compromesse da conflitti di interessi. Consiglio di richiedermi un’analisi trasparente, obiettiva e certificata del vostro intero patrimonio: non importa sia esso di grandi o piccole dimensioni. La dimensione non è importante. Ad essere rilevanti sono la corretta metodologia impiegata e la strategia utilizzata, entrambe non inficiate da influenze bancarie.
Di seguito, partendo da un’esperienza personale con i BPF, descriverò la caratteristica di questo strumento, il rendimento e la loro tassazione. Infine indicherò considerazioni e consigli utili a tutti gli investitori ed in particolare a coloro che pensano il BPF sia la migliore se non l’unica tipologia di strumento in cui impiegare i propri soldi.
Relativamente alla mia esperienza personale, si tratta di un caso che non è stato l’unico in cui Poste Italiane non ha rimborsato gli interessi promessi, restituendo alla scadenza oltre il 40% in meno di quanto dovuto come da dicitura scritta sul Buono stesso (parlo del caso del BPF della Serie Q/P emessa nel 1986 con scadenza nel 2016). Pertanto, ipotizzare di fare un “regalo” di valore ai nipotini appena nati o di pochi anni in modo che tra 18/20 anni si troveranno un tesoretto per gli studi o per la loro attività dopo la scuola, è certamente una bella iniziativa, ma non è così scontato che i nipoti, ormai maggiorenni, otterranno un valore sufficiente, o se non altro, quello desiderato. Purtroppo, e qui riporto le considerazioni dell’avvocato che mi ha aiutato a far recuperare al mio cliente quel 40% che altrimenti non avrebbe ricevuto: Poste Italiane fa affidamento proprio su persone anziane, pensionati e loro nipoti, per riuscire a vendere i BPF confidando, appunto, sul fatto che la maggior parte di questi clienti sono risparmiatori senza troppa cultura finanziaria o ancora inesperti.
Ma partiamo da cosa sono questi strumenti. Intanto, sono strumenti emessi da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che è ente dello Stato italiano. Quindi sono emessi con garanzia dello Stato italiano, la cui raccolta è fondamentalmente costituita da tutti i depositi postali italiani, raccolta che è poi quella che l’ente utilizza per erogare prestiti allo Stato italiano.
In merito, devo brevemente introdurre un’altra categoria di strumenti finanziari per meglio spiegare di cosa si tratta parlando della garanzia dello Stato italiano. Tali altri strumenti sono i Credit Default Swaps o CDS, necessari per la valutazione del rischio di default di uno Stato o di un ente: più è alto il valore di questi strumenti maggiore sarà il rischio di default dello Stato o dell’ente. Si veda a proposito la seguente posizione dell’Italia in merito al rischio default:
Come si può notare, tutta quella sicurezza della garanzia non è poi così certa, sia che si guardi al lungo termine come nel caso delle necessità dei nipotini, sia che si guardi ad un orizzonte temporale più breve, come può essere 9/10 anni. Bene, tutta quella sicurezza nei confronti dei BPF come strumenti che restituirebbero il capitale alla scadenza (garanzia del capitale investito), non c’è, o almeno non è in teoria scontata, poiché sappiamo che anche nel medio periodo possono capitare - e sono avvenuti - crolli (default) degli enti e degli Stati.
Attenzione, qui non sto dicendo che investire in BPF non sia un investimento "sicuro" (con tutti i ragionevoli limiti delle "sicurezze" degli strumenti finanziari), ma sto invitando a considerare che investimenti in un unico “basket” possono essere di per sé rischiosi in quanto tutti presentano una quota potenziale di perdita totale o parziale, e nessuna garanzia può dare certezze assolute.
Pertanto, investire i propri risparmi solo ed esclusivamente in strumenti che si credono garantiti dallo Stato non solo dimostra di essere affetti da illusione di sicurezza ma anche da "ignoranza" nel comprendere concetti di rischi quotidiani: insomma, da illusione di razionalità.
Non si vuole fare qui l’uccello del malaugurio, ma è bene - quando si impiegano, ovvero si investono, i propri risparmi per il nostro domani, per costruirci autonomia e indipendenza finanziaria da prestiti e finanziamenti - avere una pianificazione finanziaria ben diversificata. Essere ben diversificati significa riuscire a creare un ottimale mix di più strumenti finanziari che permetta di ammortizzare i rischi e, contemporaneamente, agevolare la ripresa dei medesimi investimenti. I vantaggi della diversificazione si possono osservare attraverso l’analisi dell’andamento del MSCI World, ovvero il Morgan Stanley Capital International Index World, rappresentativo di oltre 1500 azioni di società mondiali appartenenti alla maggioranza dei settori dell’economia, quindi, molto diversificato. Dal seguente grafico, che prende in considerazione il periodo 1969-2012 si nota, nonostante l’alternarsi delle crisi che hanno comportato rilevanti effetti economici, che grazie alla sua composizione l’indice ha continuato a crescere e a segnare risultati positivi. Oggi il suo valore risulta essere di oltre 3.400 punti.
Dunque, in ultima analisi:
Capitale investito = 50,00€
Data Sottoscrizione = 30/06/2022
Data Scadenza = 13/07/2036
Durata = 14 anni
Valore di Rimborso = 65,97€
Rendimento lordo del periodo di 14 anni è pari al 31,94% che equivale al 2,28% lordo annuo.
Siamo veramente sicuri che quel 2,28% lordo annuo sia la soluzione ottimale per un piccolo investitore (il nipotino appena nato che ha ricevuto in regalo il BPF dai nonni)? Sicuramente, quei 50,00€ resteranno lì fermi e, si spera, tranquilli fino alla scadenza con, salvo incognite che non ci sono date sapere, la promessa della garanzia dello Stato italiano. Dato l’ampio orizzonte temporale del nostro piccolo investitore, si dovrebbe prendere in considerazione l’opportunità di meglio diversificare l’investimento. Ricordiamoci che il mercato finanziario è costituito da aziende il cui scopo principale è fatturare e fare utili, ogni anno di più: fatturare e fare utili significa voler crescere e non restare fermi.
Questo vale per tutte le aziende nel mondo. Il BPF invece è soltanto legato al Paese Italia e all’economia italiana e, come già detto, i soldi bloccati stanno fermi sottostando, in caso di grave crisi, alle incognite che possono colpire anche la promessa garanzia statale.
Un esempio concreto che si può ottenere riguardo ai vantaggi della diversificazione e dei relativi risultati crescenti che ne possono derivare, nonostante l’ottovolante dell’economia, è descritto dal comportamento del MSCI World che nel periodo 2008-2022 ha superato il 100% del suo valore e non soltanto il 2,28%. Ciò senza alcuna speculazione, ed essenzialmente grazie alla diversificazione attraverso investimenti nelle aziende globali il cui incremento di valore minimizza l’impatto positivo della tassazione agevolata al 12,5% dei BPF rispetto alla tassazione ordinaria del 26%. Quel 2,28% lordo annuo diventa appena un 2% netto (se arrotondiamo il risultato della decurtazione dell’imposizione del 12,5% ossia 1,995% annuo netto)!
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(Per *completo, intendo, e quello eventualmente amministrato autonomamente “giocando” online e quello gestito con il vostro referente bancario o private banker o family banker o promotore finanziario)
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